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2 OTTOBRE 2010

La giornata di sabato 2 ottobre è una di quelle che allargano il cuore e incoraggiano a proseguire nel proprio lavoro con rinnovato impegno.

L’inaugurazione dell’ampliamento dell’edificio scolastico e della centrale geotermica; la premiazione degli studenti eccellenti dell’esame di stato 2010; le molteplici espressioni di apprezzamento che ho avuto il piacere di ascoltare; la presenza di numerosi docenti che, pur liberi da impegni, hanno dedicato alla scuola la mattinata del sabato; l’impegno dei collaboratori scolastici, del personale amministrativo, dei tecnici, volto a garantire la miglior riuscita dell’evento (e, a questo proposito, ho il dovere di trasmettere agli interessati le espressioni di apprezzamento rivoltemi dall’Assessore Marina Lazzati); l’atmosfera, che molteplici indizi facevano percepire, di soddisfazione per l’obiettivo raggiunto; il sentimento di appartenenza, altrettanto percepibile, e l'”attaccamento alla bandiera”: tutte belle cose, che mi hanno fatto dimenticare le amarezze di inizio settimana: il furto dei pannelli sciaguratamente posizionati a portata di mano dei ladri; l’ammutinamento degli studenti di Noverasco, che, nonostante la disponibilità al dialogo, periodicamente e ricorrentemente impazzano, e sempre per futili motivi e per questioni facilmente risolvibili. Ma guardiamo avanti, con l’impegno di sempre.

Quanto ha senso la lotta antiberlusconiana?

Quanto ha senso la lotta contro Berlusconi? Mi fa paura perché il rischio di apparire ridicoli è troppo vicino.

Ieri ho ascoltato il discorso che l’Onorevole Di Pietro ha pronunciato alla Camera. Per quanto condivida i pensieri con i quali il partito dell’Italia dei valori ha risposto ‘no’ alla maggioranza, sono stato colpito dai modi; e negativamente.
L’Onorevole Di Pietro sembra un randagio al quale astuti accalappiacani cercano di allacciare il collare.
Del randagio ha l’energia ma non la classe e lo stile con il quale si combattono i nemici più grandi. E’ un Ettore che lotta contro Achille, ma quì serve l’astuzia del David.
L’Onorevole butta sul tavolo argomenti che per me sono interessantissimi, primo fra tutti la loggia p2 e il passato di Berlusconi legato alla Massoneria che dovrebbe essere più conosciuto; ma il modo in cui lo fa è lo stesso con cui il campagnolo butta la crusca vicino ai maiali.

Personalmente, credo che sentire un discorso come quello dell’Onorevole non può che scoraggiare chi crede che, per buone ragioni, Berlusconi debba essere a casa sua e non a casa nostra. Chi ha il coraggio di discutere di politica, esprimendo le proprie idee ma rischiando di essere visto alla stregua del signor Di Pietro?

Se mai dovessi essere parlare con chi non la pensa come me preferirei essere accostato alla personalità di Cicerone, che con un discorso in senato fece scappare Catilina, che a quella di ‘Beppe’ Grillo o di Di Pietro.

Cicerone parla in senato
Cicerone denuncia Catilina, affresco di Cesare Maccari a Palazzo Madama in Roma che raffigura Cicerone mentre pronuncia una delle orazioni contro Catilina

Riflessioni al cioccolato

Gli ultimi morsi sono quelli più dolci, che in bocca vorrebbero rimanere di più, frantumati il triplo dai molari per sentirne di più il gusto e che ti fanno rimpiangere di aver buttato tutto giù troppo velocemente.

Sarà questo quello che i vecchi pensano quando decidono di volersi svegliare presto, nelle ore in cui giovani chiedono altri cinque minuti alla sveglia.
Pronti a voler vivere come le vespe, che vicino all’acqua e al sole si agitano e vanno a riposarsi dopo il tramonto, quando i loro sensi non vedono più.

“La crisi di fronte a cui il mondo ha chiuso gli occhi…”

“Quella foto del bimbo pakistano
simbolo dell’orrore dimenticato

.. No, non abbiamo modificato la foto, quei puntini neri sono MOSCHE.

Per motivi di copyright non si può pubblicare l’articolo però, se siete interessati, seguite questo link:

http://www.repubblica.it/esteri/2010/09/07/news/la_foto_di_reza-6817715/index.html?ref=search

Il giornalista crea compassione in ognuno di noi, da un punto di vista è giusto, siamo tutti uomini e non vorremmo che altre persone stessero peggio di noi… ma cosa ne pensate sul fatto che il governo Pakistano spende un sacco di soldi per tecnologie nucleari e ne guadagna altrettanti commerciando l’uranio arricchito mentre la sua popolazione è ridotta in questo stato? Non si dovrebbe fare qualcosa più radicale di elargire qualche aiuto umanitario?

Mordere le curve

Non semplicemente girare il manubrio, bisogna morderle le curve.
Mi innamoro degli amici ogni giorno. Mi illudo nei sogni e mi faccio strada fra i fantasmi che ho sostituito alle persone reali.

Loro sono i miei fratelli. Mi sento svuotati i polmoni se non li vedo, se non sento la loro voce; se passa giorno senza che dia a loro attenzioni, senza che io spenda una sigaretta bruciata con loro.

Tanto alcool insieme che scioglie la lingua e satura agli occhi i colori come nebbia o una stretta di mano.

La sensualità tradotta in lingua.

Cordelia mi odia e mi teme.

Che cosa teme una ragazza? Lo spirito.
Perchè? Perchè lo spirito rappresenta la negazione di tutto il suo essere femminile.

Per un uomo, la bellezza, un fisico attraente, eccetera , sono dei buoni mezzi. Con essi si possono anche fare varie conquiste, tuttavia non si perverrà mai a una vittoria completa.
Perchè?
Perchè con essi si viene in guerra con una ragazza nel suo stesso campo, e nel suo campo ella è insuperabile.
Con mezzi simili si può portare una ragazza ad arrossire, ad abbassare gli occhi, ma mai ad essere oppressa da quell’indescrivibile ansia che tanto rende interessante la bellezza.

Diario del seduttore – Kierkegaard

Amo la mia ansia

Rimbaldo trascina un morto e pensa: “O morto, io corro corro per arrivare qui come te e farmi tirar per i calcagni. Cos’è questa furia che mi spinge, questa smania di battaglia e d’amori, vista dal punto donde guardano i tuoi occhi sbarrati, la tua testa riversa che sbatacchia sulle pietre? Ci penso, o morto, mi ci fai pensare; ma cosa cambia? Nulla. Non ci sono altri giorni che quei nostri giorni prima della tomba, per noi vivi e anche per voi morti. Che mi sia dato di non sprecarli, di no sprecare nulla di ciò che sono e di ciò che potrei essere. Di compiere azioni egregie per l’esercito franco. Di abbracciare, abbracciato la fiera Bradamante. Spero che tu abbia speso i tuoi giorni non peggio, o morto. Comunque per te i dadi hanno già dato i loro numeri. Per me ancora vorticano del bussolotto.
Ed io amo, o morto, la mia ansia, non la tua pace.”

Italo Calvino, Il cavaliere inesistente.

Per uno sforzo collettivo

Come avevo detto al collegio dei docenti di giugno, da lontano le cose diventano un pochino più difficili. Al momento, poi, sono anche senza ADSL.
Il sito della scuola dovrebbe, allora, diventare un’impresa collettiva.
Che fare?
Una cosa è alla portata di tutti: segnalarmi dati mancanti, pagine obsolete, errori.
Se poi qualcuno, tra i prof o il personale ATA, vuole imparare a pubblicare le notizie, basta chiedere e darò le istruzioni necessarie. Io interverrò successivamente per correggere eventuali errori di codice generati dal software.