Archivi categoria: Eventi Culturali e Musicali

ASSEMBLEA DI VENERDI’

Alessandro Zangara

Non scrivo per riportare le tematiche toccate, quello lo farò successivamente, ma volevo solo dire che sono soddisfatto del comportamento tenuto da noi studenti a metà.
Infatti diciamo che c’è stata una discreta attenzione, anche se come al solito dal fondo dell’auditorium si sentiva un po’ di chiacchericcio.
Ovviamente da sopra il palco, e lo dico per esperienza diretta, si capisce meglio il livello di attenzione generale, e quindi quella espressa prima è l’opinione che mi sono fatto stando seduto tra gli altri studenti.
Trovo però veramente di cattivo gusto il fatto che, al suono della campanella, la grande maggioranza delle persone abbiano iniziato ad applaudire e ad iniziare ad uscire dall’auditorium mentre il Dott. Targetti stava ancora parlando, dimostrando così poco rispetto e molta maleducazione.
Nonostante ciò, un gruppetto abbastanza corposo ha dimostrato il proprio interesse saltandosi il sacro intervallo e anche parte dell’ora successiva per conversare col Magistrato, fare domande e scambiare opinioni.
Sperando che l’assemblea sia stata utile e interessante vi saluto
bella,
Zac.

Muore lentamente…

Buonasera a tutti…
Scrivo su questo blog perché voglio condividere questo bellissimo video estrapolato dalla trasmissione “Che tempo che fa” condotta da Fabio Fazio. Il video in questione altro non è che una rivisitazione fatta da Luciana Littizzetto sulla celebre nonché bellissima poesia di Pablo Neruda “lentamente muore”.
La domanda sorge (più o meno) spontanea: perché quel metro e quaranta di donna storpia di punto una poesia come questa?
E’ presto detto! Tutto è nato da un discorso pronunciato in Parlamento da quel bravo e onest’uomo che è Clementino Mascella (manteniamo l’anonimato), in cui l’ex guardasigilli conclude leggendo la poesia di Neruda.
Che dire? Questo video dimostra che la differenza tra un comico e un politico è veramente minima…
http://it.youtube.com/watch?v=PbwrM6vOXfM

Per non dimenticare

Eccoci arrivati ad Auschwitz: ad accoglierci una nebbia fitta e densa, presagio di un’esperienza che ci avrebbe segnato la vita.

Ingresso nel campo Auschwitz 1 - Cancello con la scritta “Arbeit macht frei” (il lavoro rende liberi)

Binari grigi, filo spinato ovunque e tutto intorno a noi baracche, testimoni di un genocidio inspiegabile e senza senso. La terra, dimora di molte vittime, sembra fremere e urlare di dolore sotto i nostri piedi mentre nei nostri cuori solo rabbia.

il reticolato - alta tensione
Binario a Birkenau

Non potremo mai scordare quelle foto appese nel museo: sguardi attoniti e impauriti ci scrutano dalle piccole cornici, fredde che chiedono di essere ricordate.
Guardando attorno le descrizioni di Primo Levi sembrano prendere vita.
E’ difficile non immaginare uomini, donne e bambini, ormai diventati numeri, girare per il campo immenso in balia del gelo che immobilizza gli arti, incapaci di far scendere sul loro viso anche solo una lacrima.
I camini dei forni crematori sembrano ancora fumare insaziabili.

Forni crematori ad Auscwitz 1

Molti sono gli stagni dove, a distanza di mezzo secolo, galleggiano frammenti di ossa umane. Nelle teche ci sono oggetti di tutti i generi muti e immobili ma allo stesso tempo intrinsechi di una straordinaria carica emotiva. Capelli, tutine di bambini ormai consunte, occhiali deformi e scarpe logore giacciono inermi davanti ai nostri occhi increduli.

Bambola rotta in una teca del museo di Auschwitz

Ci ritroviamo in un corridoio freddo, umido, contaminato dalla muffa invadente e davanti a noi si ergono delle celle, alcune anche di infime dimensioni, dimentiche della luce del sole dove molti prigionieri (tra cui anche il celebre Padre Kolbe) hanno trovato la morte abbandonati a se stessi.
Custoditi qua e là vi sono anche autentici documenti tedeschi compilati minuziosamente e machiavellicamente, partecipi e collaboratori di un piano spietato.

Barattoli vuoti del gas Zyklon B

Imponenti si ergono alcuni Blocks dove dottori malati compivano crudeli esperimenti su corpi innocenti. A testimoniare ciò la foto di un bambino di appena due anni: occhi persi, spauriti e un corpo che di umano ha ben poco.

Piccola vittima degli esperimenti del dottor Josef  Mengele, il “dottor morte” di Auschwitz

Infine più di 600 persone hanno acceso una candela in onore di quelle vittime che per giorni, mesi o addirittura anni sono state costrette a vivere un incubo da cui era impossibile evadere; che ogni mattina lottavano per far sì che la loro speranza di essere liberi non potesse rimanere un flebile sogno.
Ogni nostra singola fiammella sia quindi testimonianza giorno per giorno di questo triste capitolo della storia che coinvolse l’intera umanità.

Carla Diani e Stefano Lenzi

Forse fuori luogo, ma importante

So che il mio post ouò sembrare fuori luogo in un momento molto triste per il liceo, ma ci tenevo comunque a scrivere qualcosa di molto importante. Io non conoscevo la prof.ssa Gritti, l’ho solo intravista non più di tre volte in due anni e mezzo, ma ci tengo comunque ad unirmi al dolore che tutti provano per la sua scomparsa.
Quella che scrivo io, comunque non è una bella notizia, per l’uomo e per lo sport: resto sconcertato dalla decisione su Oscar Pistorius da parte della Iaaf: niente Pechino 2008 per Oscar Pistorius, l’atleta sudafricano con due protesi al posto delle gambe; queste infatti sono un vantaggio rispetto ai “normali” atleti. Roba da non credere, ci sarebbe da ridere in circostanze diverse: a questo punto mi rivolgo a te, caro Oscar!
Che stupido sei stato a nascere con una malattia congenita per cui da piccolo hai perso entrambe le gambe! Che stupido sei stato a voler farti accettare dalla comunità dei cosiddetti “normali”, cercando di superare il tuo handicap con delle costosissime protesi!
Che stupido sei stato a illuderti che una società profondamente conservatrice, retrograda e progressofoba, ti accettasse per quello che sei: un diverso, un disabile (per non dire peggio), un malato!
Sei uno stupido! Stupido e basta! Non meriti di avere la fama che hai, che ti sei costruito grazie ai tuoi sacrifici, grazie alla voglia di essere uomo ancor prima che atleta!

Nonostante tutto io ti ammiro ancora, e continuerò a farlo finché avrai la forza di correre, ma soprattutto di urlare contro le discriminazioni.

Il tuo più grande fan

Valentino

Oscar Pistorius mentre corre

Una scuola equa e solidale

Cari insegnanti e cari studenti,
la Cooperativa Chico Mendes, in collaborazione con altre associazioni di commercio equo e solidale della provincia di Milano, e con il sostegno dell’Assessorato alla Pace e Cooperazione internazionale e con l’Assessorato all’Istruzione ed Edilizia scolastica, è lieta di invitarvi all’iniziativa …

Una scuola equa e solidale
19 dicembre 2007, ore 9.30
Casa della Pace, via Ulisse Dini 7

ore 9.30
Apertura dell’Assemblea

ore 10.00
SPETTACOLO TEATRALE “Caffè corretto”

ore 11.30
Equo break con degustazioni

ore 12.00
Presentazione del commercio equo e solidale
e delle proposte concrete per studenti e insegnanti

L’invito è rivolto a insegnanti e a rappresentanti degli studenti (fino a esaurimento posti).
Le prenotazioni devono pervenire a Ombretta Sparacino (ombretta.sparacino@chicomendes.it o allo 02-54107745) entro il 12 dicembre 2007.

Olimpiadi Infernali

Logo ufficiale delle olimpiadi infernali.

Venerdì 30 Novembre si è svolta in auditorium la fase finale delle Olimpiadi Infernali, gioco ideato ed organizzato dalla quarta B ITC. Si tratta di un torneo a squadre basato sul percorso di studio della classe terza relativo all’Inferno dantesco: la sfida è stata rivolta alla quarta A ITC e ad alcune classi del Liceo ed ha accolto la sfida la quarta A.
Ogni classe suddivisa in due squadre equiterogenee non avversarie tra loro si è sfidata, secondo gironi di qualificazioni, in tre giochi:
– il gioco delle carte che consiste nel rispondere a quattro domande in un tempo massimo di 3 minuti;
– la doppia fila indiana che consiste nello schieramento delle squadre in due file, delle quali ogni componente, a turno, dovrà rispondere alle domande…chi non risponde o sbaglia verrà eliminato;
– il domandone infernale che consiste nella scelta, per ogni squadra, tra due buste contententi ciascuna una domanda articolata riguardante l’inferno o la biografia di Dante.
Dopo la recitazione di una di una celebre poesia da parte del rappresentante d’Istituto, il gioco ha avuto inizio!
L’attentissima giuria è stata presieduta dalla prof. Tiziana Longhi, Simonetta Mezzi e dal prof. Lasorsa.
Al termine di un match combattutissimo giunto ad uno spareggio inaspettato è stata proclamata vincitrice la quarta A del Liceo che ha ricevuto un libro e una somma in denaro.
Presente all’evento anche l’assessore alle politiche educative e scolastiche Caterina Mallamaci.
Appuntamento all’anno prossimo col Purgatorio…

Marco Mordini, ex-studente Liceo Scientifico.

collage fotografico della manifestazione. Elaborazione di Marco Mordini
locandina delle olimpiadi infernali.

Concerto d’Istituto

Grande successo al concerto di Maggio svoltosi venerdì sera presso l’auditorium del Calvino.
La serata è iniziata con l’interessante repertorio di pezzi classici interpretato magistralmente dai nostri “studenti-artisti” e si è conclusa con un medley di canzoni eseguito dalle fantastiche voci dell’ormai celebre coro d’Istituto con l’aiuto del coro W. Byrd.
L’evento è stato egregiamente presentato da Elisa Gelmi e Valentino Gallo e coordinato dal professor Pigni, dietro le quinte.
Presenti in prima fila il Sindaco di Rozzano Massimo d’Avolio e gli assessori D. Pinardi e C. Mallamaci.

Marco Mordini, ex-studente Liceo Scientifico.

collage fotografico raffigurante alcuni momenti della serata. by Marco Mordini

ED E’ ANCORA SPORT

Dario Passaro


Devo ammettere di essere parecchio spossato ma guardando quella medaglietta che sembra tanto di cioccolato, sorrido un pò. Certo che mi rode essere arrivato terzo per due miseri punti, ma c’è da dire che il secondo se li è pienamente meritati. così si sono concluse le ennesime manifestazioni di sport di noi studenti con le gare di atletica. 1000 metri, i 100, salto in lungo, lancio del peso e, novità, tetrathlon. Ancora piovono soddisfazioni per la componente liceo che si aggiudica molti dei posti disponibili.
Tiriamo le somme allora! Una giornata di fatica, ma lontana dallo studio, un caldo pazzesco, ma con amici con cui soffrirlo e poi molte medaglie al collo dei miei compagni.
La famiglia Peneff spadroneggia nel tetrathlon del biennio femminile (Con Josephine) e di quello del triennio maschile (Con Janko). Irene nel lungo, Fede nel lancio, Annalisa nel tetrathlon triennio femminile, Chiara nei 1000, Lucry nei 1000 triennio e chissà quanti ancora ne ho scordati!
Tutto sommato, proprio niente male! Ma se sono riuscito a raggiungere il mio obiettivo di arrivare primo nel lungo, sono un poco sconsolato perché questa sarà (e da una parte lo spero vivamente) la mia ultima gara. Beh allora non mi resta che ringraziare tutti e il prof. Caldarelli che nonostante tutto almeno un pò ha creduto in me! Chissà mai che rimanga ancora la speranza del torneo di calcio…chissà…
Concludo allora ricordando che l’importante è partecipare, ma vincere è meglio!

DarIO

Quello che non sono Io

Si avvicina la data di uscita del nuovo lavoro degli APNEA, gruppo dove suono io (5aC liceo) insieme ad altri componenti (come non dimenticare Luca Cirio, ex studente del liceo) da ormai cinque anni: 9 tracce audio fresche di sala d’incisione (per essere precisi, sette nuove e due del vecchio cd “Cavalieri senza Terra” del 2004 completamente riarrangiate).
In occasione del concerto che terranno il 5 Maggio al Transilvania (v.Paravia 59, Milano – h.21.00) ci sarà la presentazione del nuovo cd completamente autoprodotto e autofinanziato in vendita a 10€ presso i membri della band.
Dal momento che ho partecipato alla realizzazione di questo prodotto e dal momento che ho visto andarsene via qualcosa come due o tre migliaia di euro (tra sala d’incisione, mixaggio, copertine e bollini SIAE ecc…) dico che questo lavoro di cinque mesi, intenso, dispendioso e strano, merita l’attenzione di chi si dice ‘onnivoro di musica’ e di chi sta attento alle giovani band emergenti.
Quindi concludo invitandovi tutti al Transilvania il prossimo cinque maggio e a visitare il mySpace del gruppo dove a breve sarà possibile ascoltare alcuni estratti del nuovo album.

Sebben che siamo donne…

Ciao a tutti,
ieri sera chi c’era mi ha visto nei panni di un poverino che invocava invano quella dote nascosta che solo le donne hanno… =)
Adesso invece scrivo per raccontare questa favolosa esperienza lunga 6 mesi che mi ha portato su quel palco ieri: teatro è un’esperienza unica e favolosa, si conoscono un sacco di persone (e non solo il nome e il cognome, ma si impara a conoscere una persona in tutta sé stessa!) e si lavora sodo.
Sotto la direzione di Marco Pernich assistita da Barbara Gallo (la mia omonima!) tra noi del gruppo avanzato si è creato un feeling che andava ben oltre le 2 ore settimanali di laboratorio! E così è stato per il gruppo di base: è il lavoro, il duro lavoro, che ieri vi ha portati ad applaudire per i due spettacoli, a ridere quando c’era da ridere e a riflettere quando era il momento di farlo. 6 mesi di sacrifici, di duro lavoro e di concentrazione, che ci hanno portato al vostro apprezzamento di ieri sera; Marco Pernich proprio ieri ha citato una frase, se non sbaglio di Gaslini: “Il teatro è un atto d’amore, e l’amore si fa in due…”
Ieri voi ci avete restituito, con i vostri applausi, il nostro lavoro e il nostro sudore, e di questo vi ringrazio con tutto il cuore: un attore vive di questo, vive del pubblico che lo guarda e in lui si immedesima, oppure no, ma la cosa più grande per noi trenta e oltre ragazzi è stata vedervi lì, anziché sapervi a un bar o in un qualsiasi locale, ad assistere al nostro spettacolo…
In ultimo ma non per ultimo vorrei ringraziare altre due persone che come noi hanno lavorato sodo per la buona riuscita del nostro spettacolo: la professoressa Glorioso, la nostra supporter ufficiale, che ci ha assistito durante TUTTO il nostro lavoro, e senza dubbio Alessandro Berth che ha lavorato benissimo e che per sfortuna si è ammalato e non ha potuto condividere le vostre risate e i vostri applausi assieme a me e alle ragazze de “Sebben che siamo donne”.
Grazie di tutto a tutti: se tutto andrà bene quest’anno sarà il mio ultimo qui dentro, quindi esorto chi ieri era a scuola a tentare questa splendida esperienza.
Ciao a tutti
Valentino