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Cos’è il “senso” di qualcosa?

Qualche settimana fa una mia compagna di università mi contatta su msn e mi chiede “secondo te il mondo può avere un significato?”… dopo aver risposto, le chiedo cosa intenda per “significato” e, dopo aver convenuto di considerarlo, almeno in quell’istanza, come “senso”, mi chiede appunto cosa sia un “senso”.
Io ho trovato una risposta abbastanza soddisfacente, che si adatta anche incredibilmente bene con un certo tipo di sistema filosofico a cui mi sto avvicinando sempre di più.
Comunque, ripropongo la questione qui, dato che di post di filosofia non se ne vedono da mesi.
Che cosa vogliamo sapere quando chiediamo “che senso ha”? Cosa intendiamo dire quando diciamo che qualcosa “non ha senso”? E quando diciamo che non ha senso rispetto a qualcos’altro?
La mia amica poi mi ha detto di avere difficoltà a descrivere un concetto in termini discorsivi, in altre parole a trovare il concetto di concetto. Ma questo, anche se ci è connesso, è un altro discorso…

Libero Arbitrio?

Capisco che sia un altro il tema di moda, spero che un post di filosofia non indigni nessuno.

Visto che mi capita spesso di parlare di questo argomento, ho pensato di provare a scrivere la base da cui è partito il discorso le volte che ne ho discusso; anche perchè tempo fa dissi di non essere soddisfatto del blog XD

Dunque, la domanda è abbastanza lineare.
Esiste il libero arbitrio? Esiste ciò che comunemente si chiama “scelta”? Esiste la possibilità di comportarsi in modo diverso da come, di fatto, ci si comporta?
Per considerare la questione si può partire dalla visione cosiddetta “determinista”, la quale afferma che per ogni evento ci sono delle cause, ivi comprese le “scelte” umane; è un po’ il “principio di ragion sufficiente” di Leibniz.
Ad esempio, un goloso che si trovi di fronte alla possibilità di mangiare una fetta di torta o una pesca, sceglierebbe, secondo questa visione, la torta se in quelle condizioni sarà più forte la sua tendenza a mangiare molti dolci, la pesca se invece prevarrà il desiderio di non ingrassare.
Dunque la “scelta” non sarebbe altro che la presa di coscienza della propria volontà e le scelte sarebbero causate/determinate, in linea generale, dalle caratteristiche innate ed acquisite dell’agente e da condizioni esterne.

Non sto ad anticipare e discutere quali potrebbero essere le varie obiezioni e implicazioni possibili su questo argomento, in quel caso sarebbe più adatto scrivere questo articolo in un diario piuttosto che su un blog, farei però notare la conseguenza di una generica negazione del determinismo, che costringe ad accettare che le scelte e le relative azioni umane “semplicemente accadano”, senza una causa.
Sembrerebbe dunque che un’affermazione del libero arbitrio tolga all’uomo maggior libertà e padronanza delle proprie azioni piuttosto che accettare che esse siano determinate.

Boh, spero a qualcuno interessi =)