DA “il malaffare” di Carlo Alberto Brioschi.
Se quello dei dogi della serenissima fu spesso indicato a esempio di buon governo, va detto in ogni caso che non mancano “eccezioni alla regola”: Agostino Barbarigo, salito al soglio dogale all’età di 66 anni […]. IL governo di quel doge avrebbe presto rivelato le sue mire di potere, l’amore per lo sfarzo e la cura dei propri interessi privati. Le casse erariali ne risentirono al punto che si resero necessari una diminuzione dei salari statali, la decurtazione delle decime al clero e il varo di un prestito forzoso. Tutto questo mentre in città la prostituzione, il malcostume e la corruzione dilagavano nell’apparente indifferenza del doge che anzi, non mancava di favorire il malaffare e di proteggere amici e parenti.
Non per fare il filosofo… Ma non vi sembra che sia un po’ un certo Doge che c’è ora al governo in Italia?
e non si potrebbe fare pure una ricerca storicistica su questo ripresentarsi della corruzione al potere in italia?
e nel mondo…
l’affezionatissimo al suo liceo scientifico
Federico Montanaro