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L’importanza e il ruolo della parola secondo Gorgia

“La parola sta all’anima come la medicina al corpo”
Così Gorgia spiega l’importanza della parola.
Secondo lui infatti, essa ha una grande potenza ed è una “gran dominatrice”.
Ha il potere di corrompere la mente e di ingannare l’opinione pubblica, difatti, come sostiene Gorgia, sono molte le persone che sono state ingannate su alcuni argomenti con innumerevoli discorsi.
Inoltre aggiunge che anche Elena, che aveva deciso di tradire il marito Menelao e seguire Paride, è stata persuasa dalla forza della parola, quindi il suo gesto è giustificato…
Le parole possono addolorare, incutere timore, divertire, altre avvelenano, incantano e fanno piangere…
Gorgia intende affermare che essa è uno strumento multiforme che può essere usato non solo per fini buoni, per esempio quando Gorgia difende Elena, ma anche per quelli cattivi, come nella vicenda di quest’ultima.
La retorica è quindi una tecnica e ciascun uomo è responsabile dell’uso che ne fa.

Secondo Gorgia quindi la parola ha un grandissimo potere.
Credo però che chi fa un uso cattivo dell’arte oratoria, per quanto possa saper parlare bene, se lo sta facendo con una persona abbastanza sveglia che non si lascia ‘ipnotizzare’ dalle sue parole, non potrà mai ingannarlo. Ma quando l’oratore parla con persone ingenue, la maggior parte delle volte riesce a portare a termine il suo scopo.
Secondo me questo non significa che la parola abbia un grande potere, ma è l’ingenuità di colui che ascolta che lo fa sembrare.
Infatti nella storia sono molti quelli che con i loro discorsi sono riusciti a convincere le persone a fare gesti orrendi, per esempio Hitler, che con i suoi discorsi ha ingannato un sacco di persone, facendogli credere che stava facendo del bene.
L’arte oratoria che è usata per scopi buoni, ad esempio per convincere le persone a fare del bene, come hanno fatto grandi persone come Ghandi e Madre Teresa di Calcutta, non sfrutta l’ingenuità della persona ma la sua capacità di ragionamento.

Alessandro Del Piero… Una Leggenda

Alessandro Del Piero
Alessandro Del Piero

Sette campionati italiani, un campionato di serie B italiano, una coppa Italia, quattro supercoppe italiane, una Champions League, una coppa intercontinentale, una coppa Uefa, una coppa intertoto e soprattutto un campionato del mondo… questo è Alessandro Del Piero.
Bandiera della Juventus, sempre con il numero 10 stampato sulla schiena, Pinturicchio (così soprannominato dai suoi tifosi) con la maglia della Juve ha collezionato 290 gol e 705 presenze.
Inizia la sua carriera nel Padova per poi passare alla Juventus nel 1993 e, dopo solo una settimana dalla partita di esordio, segna il suo primo goal in serie A.
Dopo poco tempo diventa subito l’idolo dei tifosi Juventini, regalando goal e grandi giocate.
Alex è sempre corretto sia in campo che fuori.
Nel Novembre del 1998, durante la partita Udinese-Juventus, si procura un grave infortunio al ginocchio (lesione del legamento crociato anteriore e posteriore) che lo costringe all’intervento chirurgico e a rimanere fermo per circa 9 mesi.
Diventa presto capitano e trascinatore della squadra e vicino ad essa sia nei momenti buoni che in quelli cattivi.
Anche quando la sua Juve è stata fatta retrocedere in serie B, non l’ha lasciata, anzi l’ha ‘presa per mano’ e con i suoi 20 goal (con i quali fu capocannoniere del torneo) l’ha riportata nella massima serie.
Soprattutto insieme al suo famoso compagno di attacco, David Trezeguet, Alex ha fatto gioire i tifosi, con le loro giocate infatti il divertimento era assicurato.
Ma Del Piero, oltre che della Juventus è stato anche un giocatore della Nazionale Italiana, con la quale ha anche vinto un campionato del mondo nel 2006, segnando 2 goal.
Nel 2012 la società annuncia che Alex verrà ceduto a fine stagione, sorprendendo tutti i suoi tifosi.
Gioca la sua ultima partita nello Juventus Stadium, contro l’Atalanta, dove segna il suo ultimo goal con la maglia bianconera.
Verso la fine di questa partita viene poi sostituito, per fargli ricevere l’applauso di tutti i suoi tifosi, che perdono Alex Del Piero, il loro capitano, campione e icona del calcio.
Il 5 settembre firma il contratto con una squadra australiana il Sidney F.C. dove ha già realizzato tre goal.
Alex rimarrà per sempre nella storia del calcio.
Tributo ad Alessandro Del Piero

Cosa è il mito?

Il mito è un racconto, spesso dominato dal pensiero magico, inventato soprattutto nell’antichità, per chiarire dei fatti a cui non si riusciva a dare una spiegazione.
I protagonisti di questi racconti sono persone con poteri soprannaturali per esempio degli dei, che la maggior parte delle volte hanno sembianze umane.
I miti possono riguardare parecchie cose, come la creazione del mondo, la nascita degli dei, l’origine di una realtà naturale (come la vita e la morte), inoltre ci sono i cosiddetti miti storici che hanno il ruolo di definire le origini di una civiltà o di una famiglia (come per esempio il mito di Enea).
Esistono anche miti di carattere filosofico come il mito di Er (Platone), ma, in generale, il mito è diverso dal pensiero filosofico. La filosofia procede con argomenti razionali, mentre il mito accoglie spunti fantastici.
Bisogna fare attenzione a non confondere la parola mito con favola, infatti i due termini sono molto diversi, il primo ha un’impronta sacrale, esso deve essere considerato come verità, il secondo invece è presentato come un racconto di pura fantasia.

Enea vince Turno in un dipinto di Luca Giordano
Enea vince Turno in un dipinto di Luca Giordano