Trovo meravigliosa l’attesa che precede l’incontro con una persona, quelle ore in cui si cerca di immaginarne l’aspetto, di sentirne la voce, proprio come accade per i personaggi di un libro.
E’ automatico costruire un proprio personaggio dietro ad un nome, il pericolo sorge nel momento in cui la realtà pone fine all’immaginazione, il velo viene tolto e le aspettative rischiano di essere deluse.
Ero piena di aspettative nei confronti di Fabio Geda, pensavo che sarebbe sicuramente stato interessante conoscere la persona che ha messo per iscritto una storia tanto particolare come quella di Ercole, Asia e Luca.
Questa volta, fortunatamente, la realtà ha retto splendidamente il confronto con le aspettative.
Ho la convinzione che per gli adolescenti sia un’opportunità speciale conoscere persone come lui, avere l’opportunità di avere un dialogo alla pari con un uomo che ha sinceramente interesse nell’ascoltarci, e che abbia esperienza tale da regalarci consigli preziosi.
Fabio Geda è una di quelle persone che ascolterei per ore, una di quelle persone che, con la potenza delle parole, è in grado di “ipnotizzarmi”, di farmi dimenticare la scomodità dei gradoni della palestra della scuola, di farmi sorprendere a fissare un punto lontano, con i pensieri che viaggiano sorretti dalla sua voce.
Certe volte, gli adulti sono in grado di chiarirti le idee, molto spesso non consapevoli del peso che noi diamo alle loro parole, noi che cerchiamo una risposta alle mille domande che ci confondono.
Noi adolescenti siamo scalzi, con la voglia di esplorare quella libertà che abbiamo sempre visto lontana, e che finalmente si apre davanti a noi, ma la libertà ha un confine oltre al quale si celano pericoli che non siamo ancora in grado di gestire da soli; giunti a quel punto è necessaria la presenza di qualcuno che ci reindirizzi verso il “territorio sicuro”.
Nessun ragazzo può farcela da solo, è vero che “ognuno di noi è libero di rovinare la propria vita e di renderla meravigliosa”, ma spesso “è necessario avere il coraggio di chiedere aiuto, di gridare al mondo che così non funziona”.
Geda, durante l’incontro, ha usato una metafora che può riassumere ciò di cui abbiamo discusso durante le due ore di chiacchierata: noi siamo come una canoa nel fiume della vita, la corrente ci trascina con forza, dobbiamo faticare e remare verso la direzione che vogliamo raggiungere e, aggiungerei io, la navigata è meno faticosa con qualcuno che ci aiuta a remare.
Anime scalze è un romanzo di coraggio, di amore, di famiglia, di crescita; il romanzo che tutti gli adolescenti dovrebbero leggere, il romanzo che, se letto a mente aperta, è in grado di far riflettere su molti aspetti di questo periodo confuso della vita.
Letizia Repizzi