non starò a scrivere molto come il buon marco mordini…quando si tratta di ciò che sento tendo ad essere chiaro e conciso… oggi non ero presente al ritorno al liceo di Simo…purtroppo il lavoro è lavoro… mi limito solo a dire…Simo, finalmente a casa…mi sei mancato…
…ora è il tuo momento…rompi il culo a tutti e dimostra di che pasta sei fatto…se ti conosco bene (e su questo ci potrei mettere la mano sul fuoco) hai ancora mille risorse…ricordati…sei un grande…ma non è ancora finita…sorprendici ancora, lasciaci a bocca aperta…perchè so che tu ne saresti capace…CREDO IN TE
dimenticavo una piccola cosa….anzi una enorme cosa….
cari amici e uomini di musica del calvino, riuscite quest’anno a organizzare il concerto rock di natale? mi piacerebbe tanto tornare a suonare su quel palco…mi fate sapere qualcosa?
e mi rivolgo a lei, signor preside….la scuola ce li può mettere i soldi?????????
ricordo che oltre ai libri, anche la musica cura l’anima……….
caro mastha, mi aggiungo a martino…sinceramente non capisco cosa possa avere a che fare la parola ipocrita con il contesto, ma sono molto ignorante anche io, quindi, per evitare qualsiasi equivoco mio e tuo, trascrivo la sua definizione:
ipocrisia = capacità di simulare sentimenti lodevoli allo scopo di ingannare qualcuno per ottenerne la simpatia o i favori
così almeno, ora che il significato è esplicito, tanti smetteranno di usarla inutilmente. odio chi odia gli ipocriti, perchè in fondo in certe occasioni lo siamo un po’ tutti…
chi scrive è un diplomato che ogni giorno stando in mezzo agli altri si accorge di quanto questa scuola gli possa aver dato scolasticamente e umanamente e ti assicuro che in giro di meglio non c’è. i “primini” sentono diffidenza? forse è normale sentirsi a disagio in una realtà in cui sei a contatto con ragazzi molto più grandi…in realtà, lo dico perchè gli anni li ho fatti tutti, nessuno ha qualcosa contro i “primini”…forse solo che ultimamente sono veramente bassi…nonsuperano il metro e cinquanta…poi per il resto nulla! i professori prima di iscrivervi vi hanno “abbindolati”? hanno fatto bene…perchè in quanto a professori il calvino è ben sopra la media…(anche perchè se è una scuola superiore…si ok battuta squallida!) può darsi che nel biennio possa capitare qualche professore inesperto (a me è capitato nel primo quadrimestre della quinta fai te!)…ma nel triennio ti accorgerai di quanto sei fortunato a frequentare questa scuola…soprattutto se per tua botta di culo ti capita il mio consiglio docenti…che non smetterò mai di ringraziare. quindi aspetta un pò a giudicare, mastha…perchè se tu hai iniziato a giudicare la scuola dopo soli 2 mesi come puoi pretendere di non essere giudicato per come scrivi male (tirando fuori una parola che tra l’altro non c’entra)?
invece caro signor paga, dopo questa difesa pro-calvino io mi aspetto come minimo una medaglia al valore, nonchè il mio volto scolpito sulle mura della scuola come i presidenti degli stati uniti…
avevo promesso al caro paga che sarei tornato a scrivere su questo blog….ma speravo per altre circostanze…. simo…il tuo compagno di mille peripezie è con te…..come lo sono tanti altri…. reagisci come puoi…..mettici tutto il tempo che ti serve……ma fallo…..perchè qua stiamo tutti male…..
è notte fonda…sono appena tornato da una strenuante serata in giro per le strade di milano…straziato da semafori rossi, ciclisti e ape 50…ghe la fò pù(traduzione per i nati sotto il po:non ce la faccio più). mi rendo conto che è ufficialmente finito tutto…si lo so che faccio ancora in tempo a fare un esame del cavolo e farmi bocciare…ma è un pò fuori dai miei progetti…inizia una nuova vita per noi. spero quando saremo vecchi che ci ricorderemo di quell’aula…di quella lavagna sempre piena di segni spesso incomprensibili…della prof franchi che ci urlava “pisquani!”…del prof pigni che ci denigrava affettuosamente per rendere la lezione il più vivace possibile…il prof paganini coi suoi esilaranti racconti delle sue esperienze professionali (resterà per sempre nei nostri cuori la massima “il coito è pur sempre il coito”!!!!!)…la prof iabichella e il gioco della macedonia…il prof cappellini che ci ha accompagnato nella vittoria del concorso sull’europa…la prof gritti e il ballo del mattone…il prof caldarelli e le esilaranti autovalutazioni…la prof mazzini e il tirocinante paciocco…la prof di somma dalla grande capacità di confutare qualsiasi nostra teoria sociale… …e noi “compagni” (da comunista dichiarato quale sono posso usare solo questa parola!)…ciceri e IL MILAN…simo e il suo naso…vise-tremonti…giada che chiedeva prima di ogni verifica di matematica se sarebbe stata difficile…marco e le sue letture culturali…giorg e il conto di selvino…e tutti gli altri…anche quelli che in questi 5 anni ci hanno accompagnato per un pò ma poi si sono persi per strada (caro mirko…lunga vita al team!)…le sigarette illegali al cambio d’ora…non si muove una foglia e tic-toc-tac…le corse all’interno di un carrello della spesa…prendere l’ascensore per fare anche mezzo piano… sono stati 5 anni splendidi in cui non ho mai smesso di ridere…spero sia lo stesso anche per voi amici…spero che un giorno, quando saremo veramente vecchi, potremo pensare a tutto questo e spero che in quel momento una piccola lacrima cada dai nostri occhi…mentre ci ribalteremo sulla nostra poltrona ridendo come degli scemi!
l’anno prossimo tutto questo non ci sarà più…io non avrò in classe nessuno di voi e mi mancherete…è stato bello amici…ciao a tutti
luca cirio…rappresentante degli studenti della 5C liceo
La settimana scorsa siamo stati a Paris e ho deciso di narrarvi una storia che prende ispirazione da questo viaggio…racconterò tutto in terza persona…ogni riferimento a persone, fatti e cose è puramente voluto. Domenica 19 febbraio 2006, ore 23.00: L’Oltreuomo (che poi sarei io, a detta del prof paganini) scende dalla macchina per arrivare al ritrovo alla stazione centrale per la partenza. Non piove da più o meno un paio di secoli e questa maledetta sera i simpatici angioletti infami hanno deciso di rovesciargli addosso tutta l’urina che avevano conservato nelle loro vesciche…imperterrito, il nostro eroe avanza con una borsa su una spalla e la sua fedelissima chitarra scrausa da quattro soldi sull’altra imprecando contro ogni dio presente sul monte olimpo per la pioggia scrosciante che infradicia il suo giubbotto e, come se non bastasse, gli bagna gli occhiali conferendogli un aspetto più demente di quanto non lo sia di solito. Sconsolato, scorge in lontananza una moltitudine di disperati ragazzi in attesa…ebbene sì, sono i suoi compagni di viaggio. Il tempo di chiacchierare un pò e poi via, sul treno. La massa di giovanotti sale mentre un gruppetto di sei ragazzi, composto dall’Oltreuomo, Sbarbatelli, il Conte, il Biondino, il Meridionale e il Poeta viene mandato in esilio in un vagone dimenticato dal mondo. Questi ragazzi ignorano di essere lì lì per passare la notte più lunga della loro vita. Una volta trovata una scomoda sistemazione nel loro scompartimento, i sei ragazzi cercano inutilmente varie attività per passare il tempo, tra cui il gioco del gessetto, guardie e ladri, la tombola e rubamazzetto: niente da fare. L’unica cosa che riesce a suscitare la loro ilarità è una foto fatta a Sbarbatelli in cui si nota inequivocabilmente l’eccessivo spazio volumetrico occupato dal suo naso?il poveretto non sa che a causa di questo sarà oggetto di scherno per i restanti quattro giorni. L’Oltreuomo tira allora fuori la sua chitarrina in cerca di conforto musicale nei suoi idoli Hendrix e Dylan, ma viene costretto dai 5 amici a cantare tutto l’ultimo album di Mino Reitano, ghost track compresa. Intanto il tempo passa e le palpebre dei cinque amici si chiudono lentamente?una volta riusciti a incastrarsi per cercare invano la comodità in uno scompartimento di 2 metri quadri (devono averlo inventato così il tetris in russia?), il sonno prende il sopravvento. Fine prima puntata!!!!!!!
Faccio un po’ di auguri un po’ a tutti, alunni, professori, preside, bidelle e chi più ne ha più ne metta…scusate il ritardo, ma in questi giorni sono stato intrattenuto da diversi pranzi e cene “di lavoro” a base di lasagne e arrosto di maiale… che bello il Natale! Volevo tra l’altro ringraziare il preside Marco Parma per averci reso disponibile lo spazio (ma soprattutto i soldi!!!!) per realizzare il concerto rock di Natale, appuntamento ormai classico del calendario scolastico… insomma, una bella mattinata “pane e musica” ogni tanto ci vuole! per chi non mi avesse riconosciuto, io ero il bassista del primo gruppo che ha suonato, ovvero gli A.p.n.e.A . Sì, lo so che sembravo un pirla con quei rayban tarocchi 🙂 … Se vi ricordate, l’anno scorso, in giro per i corridoi, ero riuscito a rifilarvi qualche copia del nostro demo… mi piacerebbe, visto che è passato tanto tempo, sentire qualche commento, sia in negativo che in positivo, da parte vostra… il parere del pubblico è fondamentale! I miei più sentiti complimenti vanno agli altri gruppi che hanno suonato, perchè hanno saputo intrattenere bene il pubblico. La Musica è importante… nessuna altra cosa sa dare più numerose e intense emozioni di quante ne sappia dare Lei. Il musicista è quindi un vero e proprio generatore di emozioni… e spero di essere riuscito a regalarvene almeno qualcuna, col mio gruppo… dato che desidero che, “da grande”, questo possa diventare il mio mestiere. Tanti auguri di Buon Natale e di Felice 2006 a tutti
Il prof. Paganini sta spiegando le teorie filosofiche (anche se per lui così tanto filosofiche non sono) di un certo Chirchegard cercando invano di attirare la nostra attenzione…bussano alla porta…entra Capra (nome d’arte di Federico Cavaliere, 4C, ovvero il secondo demente della scuola…ricordiamo che il primato di idiozia lo detiene il sottoscritto)…chiede alla classe se qualcuno ha per caso un PELAPATATE!!!!! Simone, con fare tranquillo e pacato, estrae dalla sua cartella l’oggetto richiesto, manco fosse Meri Poppins o quel dislessico sputatore di Eta Beta: è il puro delirio! 10 minuti dopo il prof. sta ancora tentando di farci arrivare ai concetti del solito filosofo danese…il mio stomaco decide che è ora della pappa e, come allarme, lancia un’emissione di gas lungo la mia gola causando un fragoroso rumore che, nonostante i miei tentativi di soffocarlo, si rende riconoscibile alle orecchie di tutti (porco giuda, almeno le puzzette le puoi camuffare spostando la sedia!), anche del prof, che, clemente (forse solo perchè da quando ho iniziato a scrivere su questo blog gli sto particolarmente simpatico), mi perdona. Dopo le risate generali, ritorno a dormire sul banco con un occhio aperto. Caro prof. Paganini, non so cosa abbia potuto pensare dopo tutto questo ma non si preoccupi, questo mondo, per fortuna (se no la scuola sarebbe una palla mortale), non è MATRIX, ma pura realtà!
Mercoledì, ore 8.15: assonnato e pieno di dolori alle ossa per colpa della mia abitudine ad addormentarmi sul divano (e vi assicuro che è veramente scomodo?ma, data la mia età biologica molto avanzata, capirete che la voglia di alzarsi per andare a letto non la troverò mai!) entro in ascensore schiacciando il solito bottone con un movimento automatico dettato dalla routine, riunisco una serie di sequenze di parole nel mio cervello (perché a quest’ora il vocabolo “pensare” non fa ancora parte del mio bagaglio culturale) del tipo: “Ora, filosofia, sonno, fame, poi altre 4 ore, uffa, casa, amatriciana, letto” e poi mi rassegno a passare un’altra giornata in quel manicomio che gli uomini di potere ci fanno credere sia una scuola. Procedo nel corridoio ed entro in classe?il prof. Paganini è già lì?e reca in mano uno strano mazzolin di fogli con su scritto “Olimpiadi di matematica”?e, sconsolato, urlo al mondo la mia disperazione con un:”Nooo, le olimpiadi di matematica, nooo!!!!”. Sono anni che provo del serio odio verso questa competizione, il cui unico scopo è farti sentire un puro demente incapace di risolvere dei problemi di matematica che viaggiano sul limite delle leggi fisiche. Vi faccio un esempio: “Andrea non ha fatto gli esercizi per casa e per punizione la maestra gli assegna come compito quello di scrivere sul quderno tutti i numeri compresi tra 1 e 2005, estremi inclusi (ogni numero deve essere scritto una sola volta). Quante volte Andrea dovrà scrivere la cifra 1?”. Dico, ma siamo pazzi??? Il povero Andrea dov’è finito, in un lager? Tutti i numeri da 1 e 2005…ma è roba da spararsi! Oltre a disprezzare il sadismo di questa maestra, vorrei buttare l’occhio su quella inutile considerazione tra le parentesi “ogni numero deve essere scritto una volta sola”…cioè, posso capire che Andrea possa essere un ciula perchè non ha fatto i compiti, ma addirittura pensare che nella sua mente ci sia uno stadio così elevato di masochismo da fargli scrivere più volte inutilmente dei numeri mi sembra inconcepibile! Tutto quello che ho capito di questo problema è che 1) la soluzione si può raggiungere o facendo la fine di Andrea e contare tutti gli 1 che hai scritto (e il sottoscritto è stato così tonno da volerlo fare…vi farò sapere quando finirò…) o trovando una formula matematica capace di far tirare dentro la lingua a quel burlone di Einstein 2) la maestra deve avere un cugino che lavora o alla Bic o in una cartiera. Vogliamo esaminare un altro problema? “Fabio ritrova un suo vecchio lucchetto a combinazione; il lucchetto è chiuso e per aprirlo bisogna allineare nell’ordine giusto tre cifre, ciascuna delle quali può variare da 1 a 9. Fabio non ricorda la combinazione corretta, ma è sicuro che la somma delle tre cifre sia 10. Quanti tentativi dovrà fare, al massimo, per trovare la combinazione corretta?” Ragazzi, guardiamoci in faccia: uno che non ricorda una combinazione di 3 (neanche fossero tante) cifre, ma solo la loro somma non merita neanche di vivere! Come possiamo consentirgli di avere una famiglia e crescere dei figli? Non è ammissibile! Ore 10.00: esco dalla classe in cerca di cibo ricordando a malapena come mi chiamo. Maledette olimpiadi!!!
Questo martedì, per essere precisi il 15 Novembre, la mia classe, la 5 C, si è recata, insieme alla 5 A, al Cimitero Monumentale di Milano, sotto l’osservazione delle prof. Franchi e Longhi e del prof. Colavolpe, per ammirare la bellezza delle vere e proprie opere d’arte consistenti, appunto, nelle tombe dei personaggi più importanti della città. Il ritrovo era fissato alle 8.30(ricordiamo che l’orario di un ritrovo è sempre alquanto relativo almeno per me che sono arrivato alle 8.35)al capolinea del 3 di Gratosoglio, il tempo di fare qualche chiacchiera e poi via, sul tram, ancora rimbambiti dalle ore di sonno arretrate, cercando conforto negli scomodi sedili “atiemmesi”. Arrivati a destinazione, c’è stato anche il tempo, per me e Visini, di rischiare la vita attraversando la strada mentre passava un tram; insomma, in qualche modo era destino che comunque al cimitero ci dovessimo andare! Una volta entrati, il preparatissimo prof. Colavolpe ci ha illustrato il percorso culturale della mattinata, comprensivo di ben 60 tappe per altrettante tombe, ignaro del fatto che ci saremmo rifiutati di vederne anche solo la metà! così, tra un Manzoni di qua, un Quasimodo di là e un D’Azeglio da qualche parte indefinita (e mi ricordo di un Giuseppe Meazza grazie al buon Picone, che credo abbia fermato almeno 12 persone diverse per farlo notare – cosa non sa fare un interista), abbiamo girato praticamente tutto il cimitero (che a mio parere, date le dimensioni, può fare benissimo provincia). Il tutto accompagnato dalla temprante temperatura di 142 gradi sottozero e dalla sinfonia dei nostri brontolanti stomaci (o stomachi?!?!?!?), istigati diabolicamente dalle tombe delle famiglie Pasta, Farina e Bocconi. Per ravvivare (mai termine fu più efficace!) un po’ la situazione abbiamo anche lanciato un paio di turni di nascondino a squadre: la prima composta dal duo Borreca-Abbruzzi e la seconda dal sottoscritto, Visini, la Zaccaro e la Lucchini. La vittoria è andata a man bassa alla prima squadra, capace di estraniarsi dal gruppo per, credo, un paio d’ore tanto di cappello ai vincitori! La visita intanto proseguiva ed ecco altre tombe di illustri, come il compianto Giorgio Gaber e il pittore Hayez, fino a quando la prof. Franchi ha esordito con un: “Ragazzi, noi rimaniamo ancora un po’ a vedere le tombe che mancano, voi, se volete, potete and…”. Non finì neanche la frase che tutti gli studenti erano già sul tram sulla via del ritorno, sognando un piatto fumante di carbonara sulla tavola a casa ad aspettarli.