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Un Pensiero…

Cercherò di non tingere la prof. Gritti di rosa confetto, lei non lo avrebbe voluto. Non ha mai cercato di apparire diversa da com’era. Era un’insegnante di matematica: tanto amata quanto contestata.

Quando una persona viene a mancare dopo una lunga sofferenza, si dice di non ricordarla com’era negli ultimi momenti, quelli di debolezza, ma nella vita di tutti i giorni. Noi ex-studenti non avremo mai un ricordo di una prof. Gritti debole: non lo era, nemmeno nella malattia.
Ha combattuto sempre con una tenacia invidiabile, chiedendo il massimo da sé stessa prima che dagli altri.
I successi come madre, come nuotatrice e come insegnante sono merito della sua forza di vivere.

La prof. Gritti non ha mai giustificato nessuno, soprattutto se stessa. Se aveva mal di testa, prendeva un’aspirina e veniva a scuola, e se aveva un impegno non lavorativo importante, anche una questione di salute, cercava di sbrigarlo nel suo giorno libero, così da non perdere ore di lezione.

Non portava maschere, evitava fronzoli: sapeva unire senso pratico e personalità. Andava dritto al punto senza troppe cerimonie: uno schifo di compito era e restava uno schifo di compito, perché prendersi in giro? “Il tempo può essere usato in modi migliori ? diceva ? studiare, leggere, fare sport…”. Io avrei aggiunto dormire, ma lei diceva “dormire è una perdita di tempo!” Dormiva perché si deve dormire, se avesse potuto evitarlo, avrebbe avuto tante altre cose da fare.

La sua schiettezza traspariva anche dal modo di esprimersi, dal suo gesticolare, dall’ironia con cui raccontava i suoi aneddoti familiari. Era una delle protagoniste preferite delle nostre imitazioni.

Pur non credendo nell’autogestione – non ne faceva segreto – era sempre interessata alle motivazioni che ci muovevano.

Era ferma sulle sue convinzioni, ma amava il confronto con opinioni diverse.
Ci spingeva a prendere decisioni e ad assumercene la responsabilità.

Più di chiunque altro ci ha dato esempio dell’importanza di darsi da fare, del combattere sempre a testa alta senza mai perdersi d’animo, anche davanti alle peggiori avversità.

E’ questo l’insegnamento più grande che ci ha dato.