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Scrivo ciò che penso senza grossi problemi!

Protesto!

Protesto! Da quando ho la professoressa Siniscalchi come insegnante di ginnastica ne ho viste (e subite)di tutti i colori e sono STUFO! Ci fa eseguire degli esercizi veramente ridicoli, degli esercizi da RAGAZZE inadatti a noi ragazzi e per di più faticosi e ri-di-co-li! Si comporta in una maniera inumana: l’ ultima volta che abbiamo dovuto fare un esercizio con lei ci ha costretti a saltellare sul posto -è vero- sembrerebbe ridicolo ma quando io (e credo anche altri miei compagni di classe) ho cominciato ad accusare forti dolori a piedi e schiena lei mi ha obbligato a continuare. Tra l’ altro esagera anche col seguire le regole: lo scorso anno un mio compagno di classe -attualmente non è più in questa scuola- si ruppe una scapola quindi non poteva partecipare alle lezioni per un po’ ma la prof. in questione, siccome voleva il certificato medico e non poteva comunque partecipare alle lezioni, prendeva un meno ogni volta che avevamo ginnastica; arrivato il certificato, prendeva comunque altri meno, e sapete perchè? Perché la prof. pretendeva che lo studente si vestisse in modo adeguato e si presentasse puntuale con gli altri ragazzi quando proprio questo non riusciva facilmente a cambiarsi e non riusciva ad arrivare, quindi, puntuale. Da denotare poi, la sua “teoria” sul fatto che quando, durante lo stratching, uno studente sente dolore è un bene: è PURA FOLLIA; è infatti affermato da TUTTI i più importanti medici sportivi che è l’ esatto contrario e che quando si avvertono dolori bisogna smettere! Ho mandato giù veleno per molto tempo ma ora non ce l’ ho fatta più e ho dovuto sfogarmi. Comunque non è nelle intenzioni di quest’ articolo offendere la prof. Siniscalchi, bensì farle notare che dovrebbe cambiare in meglio: il suo modo di insegnare e il suo comportamento con gli studenti e si accorgerà che infondo è meglio così.

Cicomondo: percorso Puro Cioccolato

Nel mese di Febbraio è stata proposta alle classi prime l’ iniziativa “Cicomondo”. Gli incontri, tenuti durante le ore di lezione da una rappresentante di questa organizzazione, trattavano il tema dello sfruttamento dei lavoratori nelle piantagioni di cacao di Africa e Sudamerica. Il tutto ha avuto inizio con un gioco grazie al quale abbiamo capito la distribuzione della popolazione e delle ricchezze nel mondo.
Solitamente vediamo il cioccolato sotto forma di barrette e gustosi dolcetti, ma com’ è fatto realmente in natura? Come arriva sino a noi? Tramite interessanti diapositive lo abbiamo scoperto. Mi credereste se vi dicessi che per forma e dimensioni è in tutto e per tutto simile ad un pallone da Rugby? Certamente è più saporito! Ci è stato inoltre presentato il MERCATO EQUO-SOLIDALE che, per chi non lo sapesse, è un’alternativa al commercio tradizionale, nato per combattere il divario tra il guadagno effettivo degli agricoltori e quello delle Multinazionali del cacao.
Grazie a questi incontri abbiamo scoperto quello che si nasconde dietro alle nostre squisite barrette di cioccolato, squisite PER NOI e spesso fonte di sfruttamento PER ALTRI.
Invitiamo anche coloro che non hanno seguito questi incontri ad avvicinarsi ai prodotti del mercato equo-solidale, altrettanto buoni e garantiti.
Jinzo 1F