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Arduino …a Milano!!

Segnalo che questo weekend (a partire da Venerdi 15) il Museo della Scienza ospitera’ le Officine Arduino per far vedere a chi e’ interessato che cosa sta succedendo nel mondo dell’Open Hardware in questi ultimi anni …

> Officine Arduino al Museo della Scienza

Per chi non conoscesse Arduino: come usa esordire Massimo Banzi, Arduino e’ un piccolo computer dalle dimensioni di una carta di credito.
E’ facile da programmare e piu’ aderente possibile alla filosofia del “computer come bicicletta per la mente”.
E’ un dispositivo a cui potete collegare oggetti non necessariamente programmabili (una sveglia?) che possono essere controllati dalla scheda, diventando di fatto “intelligenti”.

Mi trovate nello stand domani insieme ad altri ragazzi, ma l’evento dura fino a Domenica — tranquilli …

Per i timorosi: non preoccupatevi, e’ stato tutto pensato con un occhio di riguardo a chi non e’ del settore — la forza della piattaforma sta in questo.

Se siete interessati, pensateci. =)

Consiglio di vedere questo intervento (su Youtube) per capire meglio e in fretta:

Venice Session 2

Ringrazio,
Giuseppe

“Sudano solo i poveracci”

Ho cercato a lungo qualcosa che potesse essere efficace al pubblico che ha bisogno di un articolo del genere. C’e’ una grossa fetta di articoli che sostiene la medesiima tesi ma trattandosi di pubblicazioni universitarie scende in dettagli sperimentali che, a chi non e’ strettamente interessato al modo in cui la nostra mente funziona, freganulla.

E siccome oggi, tanto quanto forse una volta, prima di leggere si guarda al numero di pagine –a prescindere possa interessarci tanto quanto ci interessa comunicare con il sesso a cui siamo piu’ affezionati– ho sempre creduto si trattasse di materiale poco utile, qui, su un blog costruito per parlare a ragazzi adolescenti.

Eppure stasera, cercando del materiale umanistico sull’invenzione umana che piu’ mi incuriosisce, verso il quale nutro un patologico e feticistico amore, ho trovato questo articolo: Programmatori nati (Natural born programmers).

E’ mio parere che quanto vive uno studente in una facolta’ scientifica e’ spesso inimmaginabile per una persona che studia altro. Invero, i programmi universitari finiscono per preoccuparsi poco di questo fattore dando la possibilita’ di superare un esame dopo l’altro senza vincere un costante e silenzioso sentimento di inadeguatezza –probabilmente non si puo’ fare di meglio da questo punto di vista.

Il tema e’: quanta energia si impiega nel deprimere le possibilita’ effettive, e quanta ne rimane per affrontare le difficolta’ invece e’ probabilemente doveroso incontrare facendo i conti tutti i giorni con le scienze dure? Quanto si impegnano gli insegnanti nel fornire l’immagine di un cervello muscolare?, e non di una gelatina computazionale che, al pari dei polpacci, con o senza allenamento offre le stesse capacita’? (Spero che il Prof. Caldarelli non mi contraddica; in tal caso credo sia comunque chiaro il senso).

Quindi mi butto; lo posto …e anche questo, scritto da Aaron Swartz (morto quest’anno).

Spero possa essere utile a quante piu’ persone possibili.

Ringrazio,
Giuseppe

`A proposito di` Non so niente di te (Paola Mastrocola)

Vedere quest’intervista, e leggere il libro “Non so niente di te”…

a pensare che a scriverlo sia stata una professoressa del Liceo mi fa venire in mente quanta apprensione ci possa stare dentro la testa di un’insegnante –a trovarsi fra le mani questa pasta così molle e allegra che è un ragazzo.
Se vi capita …!

Saluti tanto affettuosi,
Giuseppe

Allego quest’intervista:

Questo video non è più disponibile

Federico Rampini, la Cina, la crisi e i timori della Sinistra

Mi permetto di consigliare a tutti gli studenti, e non, uno dei giornlisti italiani che preferisco: Federico Rampini.
In questi giorni di vacanza che mi paiono privi di alcuna magia “natalizia” -abbiamo cose più serie di cui preoccuparci?- sto leggendo un libro che aiuta a rilassarmi, più del tabacco.
Il libro è “Il secolo cinese”, del suddetto giornalista, che mi aiuta a rimettere a posto i pezzi confusi che ho in testa, fra razzismi, paure, angosce, vizi e ansie di questi mesi. Vuole essere un documento sulla permanenza di Rampini a Pechino, come corrispondente per La Repubblica, ma -sarò particolarmente predisposto- risuona ad ogni pagina come qualcosa di più grande, un documento sulla situazione globale, che non può non interessare anche gli Occidentali che temono di non trovare più un posto nel mondo.

Oltre a questo consiglio un paio di libri letti l’anno scorso, sempre suoi visto che siamo in tema: uno è “Alla mia sinistra”. Figlio di ferrovieri, affascinati dal comunismo come speranza per la crescita e per la ridistribuzione del reddito, questo libro è un must per chi si ritrova ‘di sinistra’ dalla nascita, e per inerzia aggiungerei. Rampini butta un po’ di carne sul fuoco: dove la sinistra ha sbagliato secondo lui e dove anche sbagliando va rivalutata.

“Non ci possiamo più permettere uno stato sociale -falso”, praticamente edito quest’anno credo: un medicinale contro la nausea della discussione anti-tedesca sul welfare.

E infine, non l’ho ancora letto completamente però, “Voi avete gli orologi, noi abbiamo il tempo”, libro dichiaratamente dedicato a una generazione diversa dalla mia -quella dei miei genitori- che trovo contenga anche degli spunti interessanti per vent’enni o giu di li.

Auguri di buone feste.

~Giuseppe

Il signor Miller in Italia

Mi permetto di consigliare questo articolo, trovato sulla Repubblica di ieri.

http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2012/09/09/il-caso-henry-miller-ultimo-processo.html?ref=search

Si tratta di un autore che credo meriti molte delle ore del nostro tempo -questa, l’opinione di un semplice appassionato. Di lui, oltre al Personaggio che si trova ad essere, ho gradito particolarmente l'”Opus Pistorum” (imperdibile se non altro perchè ancora oggi suona un romanzo estremo, e come succede ad ogni pezzo d’arte fuori dal suo tempo, potrebbe non esserlo più fra qualche anno) e “Il sorriso ai piedi della scala” -un consiglio del professor Colavolpe durante ultimo anno di Liceo-, libro che da quanto ho capito è oggi fuori pubblicazione ma che trovate facilmente alla biblioteca di Rozzano.

Qualche informazione in più, se si vuole:
http://it.wikipedia.org/wiki/Henry_Miller

Buon anno scolastico!, ciao.