Santa Caterina da Siena (1347-1380) fu dichiarata dottore della Chiesa da papa Paolo VI, patrona principale d’Italia (assieme a San Francesco d’Assisi) da Pio XII e compatrona d’Europa da Giovanni Paolo II.
A soli sedici anni entrò a far parte del Terz’ordine domenicano delle Mantellate, dopo molto tempo passato in preghiera e in penitenza.
Caterina ebbe un ruolo decisivo nel ritorno a Roma della sede papale, trasferita ad Avignone dal 1309 al 1377, durante la cosiddetta Cattività avignonese.
Circa un anno prima, Caterina aveva cominciato la corrispondenza con il papa allora in carica, Gregorio XI, col quale scambiava opinioni riguardanti la riforma della Chiesa, insistendo fortemente per il suo ritorno nella sede scelta da Pietro.
Nel 1375, la repubblica di Firenze, che si trovava in conflitto con la Santa Sede, era per questo motivo in grave crisi economica e la donna fu incaricata di fare da mediatrice di pace col papato. Caterina quindi raggiunse la Francia e Avignone, dove fu ricevuta dal pontefice, col quale insistette nuovamente riguardo la questione della Sede papale. Finalmente, il 13 settembre del 1376, partirono tutti alla volta di Roma ma, arrivati a Genova, colpiti dallo sconforto per la notizia delle disfatte delle truppe pontificie mandate a riportare ordine alle rivolte scoppiate nella capitale, molti cardinali insistettero per tornare indietro. Ancora una volta l’intervento di Caterina, che riuscì a rassicurare Gregorio, fu decisivo e, dopo quasi settant’anni, la sede papale tornò al suo luogo originario.
Nonostante i disordini che ne seguirono, il ritorno del papa a Roma fu un avvenimento molto importante e, probabilmente, senza l’insistenza della Santa, non sarebbe mai avvenuto.
La sua determinazione l’accompagnò sempre nell’arco della sua vita. Grazie ad essa, infatti, riuscì ad entrare a far parte dell’ordine laico delle Mantellate molto giovane e senza una dote che potesse aiutare a mantenere il Convento. La sua forza le permise di lottare contro una grave malattia, si prodigò in numerosi atti benefici e, anche in punto di morte, si recò spesso a San Pietro a pregare incessantemente per l’unificazione della Chiesa, divisa dallo scisma.
Reputo Caterina da Siena una grande Donna, forte e determinata, animata da una fortissima fede che la portò al raggiungimento dei propri obiettivi. Una donna, insomma, degna di essere patrona del nostro Paese.