Le ultime settimane sono state tragiche per il nostro Belpaese, tra l’omicidio della giovane Pamela ed un attentato terroristico senza precedenti. Nello sfondo un odio crescente e scelte politiche errate.
Il 3 Febbraio 2018 è uno di quei giorni non facili da dimenticare, in cui la pazzia, dettata da un’adesione assoluta ad ideali razzisti ispirati dalla retorica nazista e fascista, si è incarnata direttamente nelle membra di un uomo, Luca Traini, armando le sue mani di una pistola e non di meno pericolose munizioni d’odio. Non lo chiamerò fascista, perché ai suoi occhi parrebbe un complimento e perché citando Giorgio Almirante, storico fondatore del Movimento Sociale Italiano, “nessuno potrà dare del fascista a chi è nato nel dopoguerra”; mi limiterò a definirlo un depravato xenofobo, razzista, ignorante, violento, nemico dell’ordine dello Stato, della legalità, della libertà, del nostro tricolore e con evidenti problemi mentali. Una persona ignobile che si è presa il lusso di ferire sei povere persone innocenti e di infangare la memoria dei Caduti, il dolore di una ragazza uccisa da un uomo che non avrebbe dovuto trovarsi nel territorio italiano, e la nostra Bandiera, il simbolo più rappresentativo ed iconico della nostra Patria. Sono gravissimi i messaggi di solidarietà arrivati a Traini, che non difendono assolutamente la nostra nazione, bensì la minacciano, per il semplice fatto che minacciano la fedeltà alle nostre istituzioni, che si dovrebbero attivare per preservare l’ordine e la giustizia, essi istigano all’anarchia, al vivere senza leggi, alla giustizia privata, ad un odio irrefrenabile. Queste persone inoltre deturpano in grave maniera gli ideali di Destra, che includono il rispetto per l’ordine, per la legalità, per la nostra identità nazionale e l’amore nei confronti della nostra Nazione, della nostra Patria, creando un’immagine rovinata, rozza di un pensiero politico nobile. Seppur le responsabilità del gesto siano imputabili unicamente a Traini, un’analisi accurata degli eventi e della situazione non nasconde però il fallimento di una politica che in questi anni non è riuscita ad affrontare in maniera adeguata i gravi problemi sociali inerenti alla crisi e l’ingente immigrazione. Continua la lettura di Macerata: l’esempio di come il terrorismo nasca da pazzia e da incapacità politica