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La quarta B intervista Guglielmo Epifani

Il 27 aprile 2009, Guglielmo Epifani, Segretario Generale della CGIL, ha gentilmente risposto alle nostre domande sull’Expo 2015.
È bello che un uomo tanto importante e tanto impegnato abbia voluto trovare il tempo per rispondere ad un gruppo di studenti.

Pubblichiamo domande e risposte come spunto di riflessione per tutti.

“Care studentesse e cari studenti,
rispondo di buon grado alle vostre domande che, unitamente alle questioni generali, danno rilevanza ai riflessi che un evento come quello dell’EXPO avrà su migliaia di lavoratrici e di lavoratori. So dei vostri contatti in merito con la Camera del Lavoro di Milano, per cui nel rispondere alle domande mi limiterò all’essenziale.

Un caro saluto e un augurio di proficuo lavoro.
Guglielmo Epifani

  1. D: Quali vantaggi e \ o svantaggi economici porterà l’Expo 2015 alla città di Milano?
    R: I grandi eventi, dal Giubileo alle Olimpiadi, si prestano sempre a una doppia lettura: opportunità per il territorio o ulteriore consumo di risorse (suolo, energia, ecc.). Il tema al centro dell’evento, Nutrire il pianeta, energia per la vita del 2015, si presterebbe a soluzioni che concilino sviluppo con salvaguardia del territorio e lungo questa direttrice ci muoveremo come CGIL.
  2. D: L’aumento degli indici di edificabilità ci sembra una minaccia per la popolazione di Milano. Che cosa ne pensa il sindacato?
    R: La densificazione urbana, proposta dall’Assessorato all’Urbanistica, ci pare inaccettabile e tale da compromettere ulteriormente la vivibilità della vostra città; contemporaneamente, non porta a soluzione una cronica carenza di edilizia popolare e convenzionata. Su questi temi la Camera del Lavoro terrà a Milano un convegno il 29 aprile pomeriggio cui vi suggerirei di partecipare.
  3. D: Con quali fondi verrà permessa la realizzazione di questo progetto?
    R: Un mix di pubblico e privato, con una parte determinante di fondi pubblici, una parte consistente dei quali per opere infrastrutturali da tempo progettate e mai attuate come, ad esempio, l’autostrada Pedemontana, la cosiddetta Tangenziale esterna milanese, i raccordi con l’alta velocità. Solamente per le opere definite “essenziali” il fabbisogno stimato dei fondi, da oggi al 2015, è il seguente:
    2009 <30.000.000 di euro; 2010 <45.000.00 di euro; 2011 <59.000.000 di euro; 2012 <233.000.000 di euro; 2013 <564.000.000 di euro; 2014 <445.000.000 di euro; 2015 <120.000.000 di euro.
  4. D: Secondo lei sarà proficua per Milano tale iniziativa?
    R: Questa domanda si ricollega alle considerazioni già svolte al punto 1; a titolo di esempio, l’evento sarà proficuo se il progetto della “Cittadella dell’alimentazione” sull’area dell’Ortomercato, permetterà la bonifica “sociale” di quella situazione oggi al centro di grandi problemi.
  5. D:Il sindacato ha già in mente dei metodi di prevenzione contro quelli che potrebbero essere i danni provocati dall’Expo? Se sì, quali sono?
    R: Il Sindacato milanese ha provveduto per tempo a stipulare un protocollo sindacale con l’attuale Commissario Straordinario per l’Expo, il memorandum Sociale per l’Expo, allegato al dossier ufficiale del BIE, che dovrebbe consentirci di procedere ad accordi applicativi di tutela della salute dei lavoratori e di interdizione agli abusi in materia di rapporti di lavoro. Questi due aspetti sono significativi anche per un’azione di sbarramento preventivo alle infiltrazioni malavitose.
    Per impedire danni ambientali, invece, occorre che, insieme al Sindacato, vigili tutta la città e vi sia una classe politica all’altezza della situazione; in caso contrario si rischia l’ennesimo disastro ambientale e paesaggistico che caratterizza tanta parte del nostro Paese.
  6. D: Quali sono i mezzi di trasporto che a parer suo dovrebbero essere potenziati a vantaggio dei lavoratori e più in generale della popolazione milanese?
    R: Metropolitane e, in genere, mezzi di trasporto pubblico, insieme a tecniche di infomobilità che ottimizzino il ciclo della logistica, specie nel centro cittadino.
  7. D: Come pensa di intervenire il sindacato in relazione a tale argomento?
    R: Argomento vasto ma, come avrete sicuramente letto sui quotidiani milanesi, negli ultimi giorni la Camera del Lavoro ha fortemente polemizzato con ATM e con la Giunta proprio sulla loro inadeguata politica di trasporto pubblico, sulla mancanza di mezzi e di conduttori che sono due elementi fondamentali per un servizio efficace alla cittadinanza.
  8. D: Quali progetti ha in mente di attuare il suo sindacato?
    R: Ovviamente, non è il sindacato che dirige la grande macchina dell’Expo 2015, ma nel contesto della situazione data, opererà con progetti che, a titolo indicativo, potremmo definire: trasparenza per garantire legalità nelle opere e negli appalti; salute e sicurezza per scongiurare infortuni e morti sul lavoro; territorio per impedirne lo scempio; informazione nel cui contesto si pensa di tenere anche un grande convegno internazionale sul lavoro.
  9. D: Dopo aver letto sul web un articolo legato alle morti bianche, ci siamo chiesti:
    ”In che modo si migliorerà la sicurezza nei cantieri?”
    R: Mi risulta che, sul sito della Camera del Lavoro di Milano, potrete leggere un accordo assai articolato, del 3 dicembre u.s., in via di implementazione, che riguarda tutti i cantieri cittadini e non solo quelli dell’Expo; è stato chiamato “Patto sulla Sicurezza e la Regolarità nei rapporti di lavoro”.
  10. D: Aumenterà il carico di lavoro dei singoli individui per riuscire a rispettare le scadenze imposte dall’Expo?
    R: Vi rimando in parte, in quanto già risposto, al punto 5, essendo previsti in quel memorandum anche meccanismi di contrattazione preventiva sull’organizzazione del lavoro; certo che se Governo, Regione Lombardia e Comune di Milano continueranno a non accordarsi sulla governance della SOGE (la società che gestirà l’Expo), continueranno ad accumularsi ritardi che saranno poi chiamati a colmare i lavoratori, come purtroppo accade spesso, con tutti i drammatici rischi del caso.
  11. D: Ritiene che l’Expo sia un’importante occasione di rilancio per tutta l’economia italiana o un’opportunità di guadagno solo per pochi imprenditori?
    R: É una domanda che troverà risposta solo a consuntivo e rimanda alle più generali valutazioni iniziali (punto 1); in Europa, anche in una stessa nazione, vi sono esempi contrastanti di successi e di insuccessi nella gestione dei grandi eventi.
  12. D: Con l’aumento di 700000 abitanti nella metropoli milanese, è possibile che ci sia un aumento del tasso di disoccupazione?
    R: Rinviandovi in parte a quanto già detto, in merito alla risposta sulla densificazione urbana, vi segnalo che la prospettiva di far lievitare a due milioni la popolazione di Milano è antecedente allo scoppiare dell’attuale crisi economica e finanziaria e che oggi è, quindi, incongrua qualsiasi previsione di lungo periodo, essendo l’attuale popolazione di Milano di poco superiore a un milione e trecentomila unità. Se non si fosse in presenza di una grave crisi economica, sarei tentato di essere ottimista, essendo storicamente, Milano e la sua provincia, un territorio a bassa disoccupazione, attestata mediamente, negli ultimi anni, intorno al 4%, ma i dati che giornalmente ci provengono non consentono ragionevoli previsioni in un arco temporale così impegnativo.
  13. D: Una volta assegnati gli appalti alle varie imprese costruttrici, ci sarà qualcuno in grado di prevenire infiltrazioni della malavita organizzata?
    R: In parte, le risposte sono già presenti ai punti 5 e 8; sarà decisiva l’azione degli amministratori locali, del board della SOGE e della Magistratura. La CGIL vi assicuro che vigilerà, parafrasando il Manzoni, con occhi d’Argo.

Testo “ufficiale” delle risposte di Guglielmo Epifani

Guglielmo Epifani

Qualche regola

correttezza e buona educazione

Niente insulti nei post e nei commenti.
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ortografia

«Bhè», «bhé» e «bhe» non esistono. Il De Mauro riporta «beh» e «be’».
Anche «bhà» non esiste: si scrive «bah» (meno frequente «ba»).
Non si scrive «pò»: non è più moderno, è solo sbagliato. Bisogna scrivere «po’».

Maestri di idiozie

«Sciopero generale della scuola. Maestri di idiozie» Titola a tutta pagina Vittorio Feltri. Saremmo idioti perché scioperiamo a decreto approvato. Non c’è che dire, il signor Feltri è davvero un fine argomentatore. Strano dover spiegare ancora cose note da secoli: non sempre le leggi son giuste, qualche volta, come diceva Tommaso d’Aquino, sono prepotenze. E contro le prepotenze bisogna indignarsi e protestare. Troppo complicato da capire?
Del resto il 26 ottobre il signor Feltri, con la consueta eleganza, aveva titolato «La scuola degli sprechi. Papponi in cattedra». Grande il doppiosenso, degno di un maestro della penna.
Sarà forse perché sono miope? Di sprechi a scuola ne vedo proprio pochi. Mi sembrano più evidenti, macroscopici oserei dire, quelli di Palazzo Chigi o del Senato. Ah, dimenticavo, a proposito di sprechi: quanti soldi prende dallo Stato il giornaletto del signor Feltri?

Certe cose non si comprano

Certe cose non si comprano e non si improvvisano. Eppure son preziose. Richiedono un esercizio, un allenamento. E possono fare la differenza.
L’ortografia è una di queste.
Non esagero: un curriculum con errori ortografici rischia di essere cestinato. Ma, soprattutto, non è un bel modo di presentarsi.
In fondo, ci vuol poco: basta fare un po’ di attenzione prima e rileggere poi.
É una questione di rispetto, prima di tutto per noi: un modo per dire che teniamo alle nostre idee e vogliamo presentarle in ordine, perché facciano la giusta figura. E poi, di rispetto per gli altri. Infatti, proporre un testo sciatto e pieno di errori è come dire: «Non penso valga la pena di impegnarsi a far meglio per voi». O, ancora, è come presentarsi ad una festa con gli abiti sporchi e unti. Lo fareste?
Cominciamo dagli articoli e dai commenti scritti per questo blog. sarà un vantaggio per tutti.