Da anni ci affannavamo a dirlo: il precariato dei docenti è iniquo. Lo Stato applica ai suoi dipendenti norme che altrove non ammetterebbe. Usa, spreme e sfrutta dei lavoratori, li licenzia a giugno sapendo già che li riassumerà a settembre: risparmia sulla retribuzione estiva come il più cinico degli imprenditori privati. Uomini e donne, talvolta ad un passo dalla pensione, vengono chiamati, come braccianti a tappare le falle dell’istituzione.
Iniquo.
Ebbene, con la loro grande sensibilità umana, il capo del governo, il ministro della pubblica istruzione e il parlamento hanno deciso di affrontare il problema per risolverlo in maniera chiara. Basta con il precariato intellettuale!
Correggo i compiti e penso: «Piove, per fortuna».
Non lo dico per me. In quattro righe mi ha riformato la storia e la geografia.
Lo scopro ora: con il patto Molotov-Ribbentrop Stalin voleva la ottenere bassa Arabia e i Balcani.
Hitler, invece, doveva essere un buon patriota polacco: rivendicava alla Polonia Danzica ed il relativo “corridoio”.
Temo l’arrivo dei primi caldi: si potrebbero con-fondere anche altre materie.
Il buon insegnante, si sa e lo abbiamo sempre detto, vorrebbe essere inutile. Il prof ha successo quando non serve più, quando gli studenti possono farne a meno.
Siamo stati davvero bravi, almeno così sembra. Il governo ha tanto apprezzato il nostro lavoro da riconoscergli un grande risultato: non serviamo più.
O mi sbaglio?
Da venerdì della scorsa settimana l’Ufficio scolastico provinciale sta effettuando i tagli sull’organico della scuola primaria: il triplo rispetto all’anno scorso.
Il Direttore regionale Colosio ha deciso di concentrare il risparmio dei posti a danno del tempo pieno milanese.
L’Ufficio Scolastico Provinciale ha adottato i seguenti criteri:
148 classi prime a tempo pieno, richieste in più rispetto alla quinte uscenti, saranno riconosciute come tempo normale: risparmio di 148 posti
nelle scuole totalmente a tempo pieno l’organico viene assegnato per 41 ore (anziché le 44 ore dei 2 docenti per classe): risparmio di 480 posti
nelle scuole funzionanti con i due modelli, l’organico del tempo pieno viene assegnato per 41 ore se l’istituto ha più di 30 docenti: risparmio di 92 posti
In molte scuole abbiamo perso fino a quattro posti di lavoro.
«Leibniz, Leibniz, vieni, su, da bravo, vieni». È una graziosa fanciulla cicciotta. Brilla d’allegria nella tiepida giornata. E chiama. Leibniz si rotola ancora nell’erba, poi arriva festante, fradicio, lingua penzoloni. Umida musata sui jeans. Puzza come un… cane bagnato, ma guadagna lo stesso qualche coccola. «Perché lo hai chiamato così?» «Voglio tanto bene al mio cane, così anche il filosofo diventa meno antipatico».
Non starò a difendere quel buon uomo di Leibniz. I posteri, si sa, son spesso ingrati. E poi, Diogene avrebbe apprezzato.
La calcolatrice di Leibniz è stata la prima calcolatrice meccanica della storia in grado di eseguire le quattro operazioni matematiche (addizione, sottrazione, moltiplicazione e divisione)
Tanta filosofia, tanta storia e… son diventati maestri di origami. Son lì,compreso e compunto. Parlo di Ben Gurion. Gran movimento di fogli e foglietti. «Quanti appunti, perbacco!» Mi vien da pensare. Poi mi alzo. Giro tra i banchi. Nascosto dagli astucci, un vero sistema di artiglieria pesante, missili e contraerea. Grande talento, grande furore guerriero dei miei alunni. A questo, dunque, servono i quaderni? A la guerre comme à la guerre. Interrogherò Baietti.