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Un giorno alla Moschea

Lo scorso 7 aprile, le classi terze del Liceo Scientifico Italo Calvino di Rozzano, si sono recate alla Moschea Al Wahid, per concludere il progetto sulla cultura islamica iniziato alcune settimane prima con un incontro con due musulmani appartenenti alla Sezione giovani CO.RE.IS (comunità religiosa islamica) in collaborazione con l’Accademia I.S.A. (Accademia studi interreligiosi).
Situata in Via Meda, Al Wahid è la prima moschea ad essere riconosciuta a Milano.

Una lezione agli allievi di una scuola elementare per il progetto: «Dentro la Moschea» dal sito http://www.coreis.it
Una lezione agli allievi di una scuola elementare per il progetto: «Dentro la Moschea» dal sito http://www.coreis.it

Si presenta esternamente come una struttura semplice. È stata infatti ricavata da un capannone industriale, ma si progetta di ristrutturarla per renderla una vera e propria moschea, seppure in armonia con l’ambiente urbano in cui è inserita.
La parte interna è invece decorata in stile musulmano: l’intero pavimento è ricoperto di tappeti, alle pareti sono appese scritte e simboli tipici, sono presenti copie del Corano, libro sacro dell’Islam. C’è una nicchia, chiamata in arabo al-mihràb, che indica la direzione della Mecca verso la quale i fedeli devono orientarsi per il rito d’adorazione. Alla sua destra, rialzato dal pavimento, c’è il podio con un sedile, da cui il predicatore del rito del venerdì fa la predica ai fedeli.

Una delle usanze tipiche dei musulmani, è quella di togliere le scarpe all’ingresso del luogo di culto in quanto sacro. Questo è un segno di rispetto e devozione. All’ingresso, ci è stata concessa la possibilità di scegliere se toglierle o tenerle; nell’ultimo caso si poteva rimanere solo nella parte esterna, delimitata da un differente tipo e colore di tappeti. Chi ha invece deciso di rispettare quest’usanza, è potuto entrare nella zona di preghiera. Le nostre guide ci hanno spiegato abilmente la cultura islamica e ci hanno descritto nei particolari la moschea, rispondendo anche alle nostre domande. In seguito, ci hanno anche mostrato e decritto la tipica preghiera, composta non solo da frasi rituali, ma anche da gesti e movimenti atti a ricreare la parola Allah.

L’uscita stata certamente interessante e istruttiva, poiché ci ha permesso di entrare a contatto con una cultura differente dalla nostra, non solo approfondendola in classe, ma potendola conoscere in prima persona, con un’esperienza diretta. Inoltre la completa disponibilità delle nostre guide, ci ha permesso di soddisfare ogni dubbio o curiosità su una religione differente dalla nostra.

Alessia Urso e Irene Savi
Terza C liceo

Mito e Filosofia: differenze

Per secoli ci siamo chiesti che cosa fosse la filosofia.

Tuttora non esiste una  definizione accettata e considerata valida della filosofia, che metta d’accordo i pareri di ognuno.

In genere, la filosofia viene ritenuta l’arte del sapere. La filosofia, è l’amore quindi per la conoscenza, che spinge l’uomo a voler apprendere qualcosa, senza un secondo fine. La filosofia  si occupa anche dei problemi non trattati dalle altre scienze e di quelli che sorgono durante esse nel corso del loro sviluppo.

Il mito,  nato parallelamente alla filosofia, è la spiegazione apparente di ciò che non si sa.

Con il mito, le antiche civiltà, spiegarono ciò che per loro era inspiegabile, quale la creazione del mondo e i fenomeni atmosferici Spesso le vicende narrate nel mito hanno luogo in un’epoca che precede la storia scritta.

Nell’antichità, il mito era considerato una narrazione sacra; con ciò s’intende che esso viene considerato verità di fede e che gli viene attribuito un significato religioso o spirituale. Ciò naturalmente non implica né che la narrazione sia vera, né che sia falsa.. Usavano il mito per capire ciò che per loro era incomprensibile, usando spiegazioni spesso inerenti all’ambito del fantastico, coinvolgendo le divinità. Il mito dunque, definisce qualcosa spesso con una spiegazione fantastica. Ti fa sapere ciò che non sai spiegarti.

Al contrario la filosofia ti fa sapere qualcosa solo per il piacere di conoscerla.