Durante la week session che si è tenuta dal 27 febbraio al 2 marzo di quest’anno, noi ragazzi della 4C del Liceo Calvino abbiamo fondato la nostra start-up giardino CALVINO srl e, fra le altre cose, abbiamo capito cos’è un business plan, a cosa serve e come deve essere stilato.
Che cos’è quindi?
È un documento che sintetizza i contenuti e le caratteristiche di un progetto imprenditoriale, la business idea. Viene utilizzato sia per la pianificazione e gestione aziendale sia per la comunicazione esterna, in particolare verso potenziali finanziatori o investitori.
Non c’è un preciso modello da seguire, quindi ogni azienda può progettarne uno adatto alle sue esigenze: è possibile organizzarlo elencandone i punti, come abbiamo fatto noi, o utilizzare un foglio elettronico per quantificare, confrontare e bilanciare le entrate e le uscite.
Nel nostro abbiamo incluso una descrizione dettagliata del lavoro che l’azienda svolgerà, ovvero redigere studi di carattere artistico-ambientale, progettare e realizzare giardini per committenti privati o pubblici, curare la manutenzione del verde con particolare attenzione alla sostenibilità degli interventi, organizzando e promuovendo, ad esempio, le visite a pagamento ai giardini storici della nostra città. Abbiamo presentato anche il personale che compone la start up, descrivendo i lavori che i vari team andranno a svolgere. Inoltre abbiamo esposto le nostre strategie di marketing soffermandoci sulle stime riguardanti i profitti che l’azienda produrrà, una volta avviata, e molti altri elementi, come i nostri punti di forza, gli eventuali rischi che potremmo trovarci a dover fronteggiare e un’analisi del mercato in cui andremo ad inserirci.
Il tutto è stato scritto al fine di ottenere un finanziamento da una banca per sviluppare la nostra start up.
Grazie all’aiuto dell’avvocato Calegari, che ci ha seguiti durante la week session, siamo riusciti a realizzare un fac-simile di questo documento.
All’inizio è stato difficile creare un documento soddisfacente poiché non avevamo né il linguaggio né le conoscenze che si addicono all’ambito dell’economia, un territorio nuovo da esplorare per molti di noi, se si eccettuano i compagni che, avendo magari il papà che si occupa di finanza, hanno più dimestichezza con la mentalità del mondo degli affari di far girare i soldi.
Tuttavia dopo una spiegazione dettagliata e molto esauriente siamo riusciti a farci un’idea della struttura del business plan, abbiamo lavorato in team e, dopo qualche prova, ogni gruppo ha presentato il proprio lavoro, che è stato meticolosamente rivisto e corretto dalla gentilissima signora Calegari.
Per una start up come la nostra è fondamentale costruire ed esibire un documento come questo per poter trovare finanziatori disposti ad investire una certa somma di denaro su un’azienda nuova, alle prime armi e non conosciuta.
Per progettare il business plan ci siamo avvalsi dell’aiuto, oltre che della signora Calegari in ambito giuridico, anche del signor Cappellin, l’amministratore delegato di un’azienda di prodotti alimentari che è venuto ad introdurci la parte che riguarda la struttura economica di un’azienda e che quest’anno ci ha aiutati a costruire il nostro organigramma aziendale. E’ stato utile anche il corso di educazione finanziaria che abbiamo seguito l’anno scorso, nell’ambito attività formative della IFS.
Alla fine di questa week session ci possiamo definire tutti e 26 ben formati, consapevoli della materia trattata e capaci di gestire in autonomia la nostra start up, anche se abbiamo capito che, per far bene le cose, è meglio affidarsi a dei bravi professionisti, interni o esterni all’azienda stessa, come avvocati e notai per curare la correttezza degli atti giuridici nel rispetto della legalità, commercialisti per l’esattezza degli atti fiscali e consulenti del lavoro per una efficiente gestione del personale.
Ovviamente sono stati redatti altri documenti oltre al business plan, quali lo statuto e l’atto costitutivo dell’azienda, introdotti e spiegati dall’avvocato Calegari, ma il business plan è forse il documento con cui la start up si potrà presentare al mondo prima di diventare una grande e forte azienda, se non addirittura una multinazionale (dopotutto sognare non costa nulla J ).
Articolo firmato da giardino CALVINO gruppo marketing.
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