di Silvia e Irene
Il festival delle periferie è un progetto che intende sviluppare, attraverso un seminario nazionale di tre giorni, una riflessione da parte dei giovani delle periferie sulla propria esperienza in periferia. Il seminario nazionale 2013 si è svolto a Rozzano presso il Centro Culturale Cascina Grande. Le attività comprendevano il coinvolgimento di circa 40 giovani (15 dal Sud Italia) attraverso metodi attivi (reportage fotografico, scrittura, teatro, web radio, etc). I giovani partecipanti di ogni workshop hanno creato un progetto presentato poi al festival.
Il primo passo di questo progetto è una semplice domanda: cos’è la periferia?
Secondo noi, la periferia è talento. Per “noi”, intendiamo i ragazzi che hanno partecipato al festival delle periferie il 7, 8 e 9 novembre scorso.
Nel festival delle periferie, grazie ai vari workshops, abbiamo avuto l’occasione di conoscere e lavorare insieme ai ragazzi delle periferie di tutta Italia.
Durante Il workshop artistico, abbiamo progettato una campagna pubblicitaria per il “prodotto periferia”. Alla fine delle due giornate abbiamo presentato il nostro lavoro davanti a tutti i partecipanti al festival.
Il primo giorno, abbiamo iniziato il lavoro con una breve presentazione: disegnando un logo che ci descrivesse. Poi ci siamo gettati nel pieno delle attività, lavorando in un gruppo formato dai ragazzi da tutte le periferie. Con loro abbiamo cercato di dare una definizione ad alcune parole, come pericolo, degrado, povertà, che vengono spesso associate al termine periferia.
Il giorno successivo, il lavoro è ripreso a ritmo pieno. Abbiamo riflettuto su cos’è la periferia per noi, partendo da i nostri talenti. Su dei cartelloni, abbiamo scritto i nostri pregi, e abbiamo disegnato intorno ad essi la nostra periferia ideale.
Durante il pomeriggio siamo arrivati clou del workshop. Divisi in due gruppi, abbiamo presentato, su un poster, il nostro prodotto, la periferia.
Il gruppo ormai si conosceva, e lavorare in sintonia è apparso naturale.
Dal brainstorming di gruppo, è emerso il motivo per cui le periferie sono tanto speciali: noi.
E questo credo sia il messaggio arrivato a tutti coloro che hanno partecipato al festival. Le periferie sono spesso sinonimo di povertà, degrado, pericolo, ma proprio perché vengono da questa situazione difficile, I ragazzi di periferia hanno più voglia di arrivare in alto.
Anche nel workshop di fotografia il desiderio di comunicare il proprio talento era forte.
Alle parole hanno preferito la fotografia: spesso con un’immagine riusciamo ad esprimere meglio ciò che sentiamo dentro di noi.
La giornata di venerdì è iniziata tra qualche imbarazzo: eravamo in tutto una decina di ragazzi provenienti da zone o addirittura regioni diverse. A poco a poco l’atmosfera si è sciolta, dopo che ci hanno chiesto di presentarci e di esprimere un nostro desiderio con una foto. Compito piuttosto difficile in realtà: forse a noi, che siamo solo ragazzi, non sono ancora del tutto chiari i nostri sogni!
Ci hanno presentato poi quattro cartelloni e abbiamo fatto una sorta di brainstorming; le parole chiave erano: ‘futuro’, ‘la realtà che mi circonda’, ‘con lo sguardo posso…’ e ‘desiderare’. Le idee che sono venute fuori erano in parte simili e in parte diverse: per esempio per quanto riguarda il cartellone sul futuro c’era una netta distinzione tra i post-it che credevano in un futuro “destino”, inaspettato e quelli che sottolineavano il valore dell’uomo nel proprio futuro.
Dopo un breve video attraverso cui ci hanno spiegato alcuni “trucchi” per fare le foto siamo stati divisi in gruppi: ognuno di noi doveva scegliere un tema connesso alle frasi che avevamo precedentemente scritto e nel pomeriggio avremmo dovuto scattare delle fotografie significative, che esprimessero ciò che volevamo cambiare o valorizzare della realtà che ci circonda. Sotto una lieve pioggerella abbiamo provato le nostre “abilità” da fotografi! Infine non restava che preparare i cartelloni per la presentazione di sabato: tra colla, forbici e colori abbiamo dato libero sfogo alla nostra creatività!