“Viulenza!” era il motto di Diego Abatantuono nel film Eccezzziunale… veramente dove, in una delle scene più famose, in veste del capo degli ultras del Milan, si prepara al derby della domenica armando i suoi compagni “commilitoni” con mazze di ogni tipo, fionde e catene. Ovviamente questa è una scena di un film ed aveva lo scopo di far divertire lo spettatore amplificando il comportamento di alcuni tifosi di una squadra di calcio che si preparavano ad andare allo stadio per scontrarsi con i proprio acerrimi nemici. Diversamente accadeva invece durante il periodo dell’antico regime: passatempo preferito dei nobili non era infatti andare allo stadio bensì terrorizzare intere contee. Si pensi che i nobili erano autorizzati a portare fucili e spade di ogni tipo e a girare scortati da banditi e servitori armati. Erano diversi e piuttosto fantasiosi i modi con cui si divertivano: si recavano a delle aste e ammazzavano di botte il poveretto che osava rialzare la loro offerta; si travestivano da mendicanti e si appostavano in diversi luoghi chiedendo la carità ai passanti e, qualora questi non gliela avessero concessa, si smascheravano e ,con l’aiuto dei loro banditi, li assalivano; altri si divertivano invece a girare per i paesi e a sparare alle povere persone che gli capitavano sotto tiro.
Non solo i nobili ma anche le classi più basse si rendevano partecipi di atti delittuosi: erano centinaia le bande di contrabbandieri o banditi di strada e borseggiatori che giravano liberi per campagne e città razziando e uccidendo a piacimento qualunque cosa o persona gli capitasse sulla strada.
Data l’incontrollabile violenza, le punizioni erano esemplari per far sì che il popolo assistendovi fosse spinto a non commettere le stesse colpe dei condannati; ma il sistema non funzionò. Spesso le esecuzioni capitali perdevano la funzione di monito e diventavano uno spettacolo cui assistere allegramente. A volte poi era proprio il popolo il carnefice: in diverse occasioni, ad esempio, la folla lapidò o picchiò a morte persone messe alla gogna per aver commesso reati particolarmente aborriti, come la sodomia.