La società di Platone

Scultura raffigurante la testa di Platone
Testa ritraente Platone, rinvenuta nel 1925 nell’area sacra del Largo Argentina a Roma e conservata ai Musei Capitolini. Copia antica di opera creata da Silanion.
L’originale, commissionato da Mitridate subito dopo la morte di Platone, fu dedicato alle Muse e collocato nell’Accademia platonica di Atene.

Platone, fra le tante opere scritte, ne ha prodotta una per me molto significativa: La Repubblica. Vi presenta il concetto di giustizia ed un modello di organizzazione dello Stato.

Secondo Platone l’anima dell’uomo è costituita da tre diverse parti: razionale, animosa e concupiscibile (desideri corporei). Per rendere al meglio all’interno della società, ogni individuo viene indirizzato verso un’occupazione specifica, secondo il tipo di anima che in lui prevale. Secondo il filosofo, ad esempio, i governanti devono avere un’anima in cui prevale la parte razionale, saper distinguere il bene dal male e possedere il senso della giustizia. Quindi Platone intende che il governo debba essere gestito da filosofi. Sostiene, cioè, un governo di tipo oligarchico, mentre si dimostra critico nei confronti della democrazia, ritenuta una forma di governo inefficiente.

Platone introdurrebbe nel suo stato un sistema che oggi verrebbe definito comunismo appunto “platonico”, in cui suggerisce l’abolizione della proprietà privata nelle classi superiori e l’introduzione della comunione dei beni al fine che tutti siano tenuti a vivere condividendo i propri possedimenti nell’interesse della comunità. Questa iniziativa è pensata anche affinché non si formino caste all’interno della società poiché Platone pensa che non ci debbano essere al suo interno differenze eccessive di ricchezza e povertà in quanto anche nocive e possibili fonti d’ingiustizia.

Il filosofo propone inoltre che lo stato non debba essere troppo esteso, affinché i confini siano ben protetti.

Secondo Platone le donne dovrebbero avere gli stessi diritti degli uomini e ricevere lo stesso tipo di educazione. Non dovrebbero esistere coppie fisse perché la stessa sessualità dovrebbe essere esercitata come servizio alla comunità ed i periodici accoppiamenti decisi dai governanti allo scopo di ottenere la miglior prole possibile.

Secondo il comunismo platonico, i bambini dovrebbero essere tolti alle famiglie in tenera età e allevati in comune a cura dello Stato, ignorando i loro genitori naturali, e considerando ogni adulto come un padre e ciascun ragazzo come un fratello.

I ragazzi fin da giovani in base alla loro predisposizione, dovrebbero essere indirizzati verso le attività più opportune per il loro tipo di anima:

  • prevalenza dell’anima razionale: educazione ginnico-musicale, studio di matematica, astronomia e filosofia per diventare, infine, governanti
  • prevalenza della parte animosa: educazione ginnico-musicale per diventare guerrieri
  • prevalenza della parte concupiscibile: avviamento al lavoro manuale.

Questo tipo d’organizzazione politica e sociale è sicuramente di tipo utopistico, Platone ne era consapevole. Nonostante questo, il filosofo ha scritto questa composizione per mandare dei messaggi chiari alla comunità:

  • chi governa deve avere come punto di riferimento sempre e soltanto il bene comune
  • la ricchezza spesso corrompe.

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