Platone per tutta la vita rifletté sulla politica e su quali dovessero essere le perfette virtù del politico e il tipo migliore di governo per una città.
Come può essere considerato oggi il sistema politico di Platone?
Platone nei suoi ultimi due discorsi, il Politico e soprattutto le Leggi, tratta del suo modello di “città seconda”, ossia la città realizzabile che più si avvicina alla città perfetta immaginata dal filosofo, a differenza della Repubblica dove lo stesso Platone ammette di parlare di una realtà utopistica non realizzabile.
Nel Politico indica quali devono essere le caratteristiche del politico, ossia del governante della città: la scienza politica diventa “arte della misura” dove il governante deve essere un “abile tessitore”, che sa intrecciare i diversi elementi di cui è composta la città nella “giusta misura”.
Inoltre nel Politico Platone espone i sei diversi tipi di costituzione; i primi tre rispettosi delle leggi, buoni, e i secondi tre derivati dalla violazione delle leggi, cattivi; nonostante in questo discorso il filosofo pensi ancora che il buon politico non abbia bisogno di leggi perché consigliato dall’arte della misura.
Le costituzioni buone sono la monarchia, l’aristocrazia e la democrazia, mentre quelle cattive sono la tirannide, l’oligarchia e sempre la democrazia, notando che per questa ultima Platone da lo stesso nome sia che si tratti della buona sia che si tratti della cattiva forma di governo.
Solo nelle Leggi Platone afferma la centralità delle leggi nel governo di una comunità e pensa a una costituzione mista, come Sparta e Creta, dove la monarchia (il re), simbolo di unità, l’aristocrazia (il Consiglio o il Senato), simbolo di saggezza, e la democrazia (il popolo), simbolo di libertà, si uniscono.
E’ interessante notare come Platone, anche se non immediatamente, ma dopo un cambiamento graduale, arrivi tuttavia ad un modello di politica molto simile al sistema di governo dei principali stati mondiali.
Una nota negativa del pensiero del filosofo, secondo il mio punto di vista, è il fatto che ripone troppa importanza nella monarchia e di come questa sia una condizione necessaria in un buon governo.
Secondo la mia opinione la forma di governo corretta comprende un ristretto gruppo di persone competenti delegate ad amministrare la comunità, ma il vero potere decisionale deve essere del popolo, che democraticamente elegge tutti i suoi rappresentanti.
In realtà però un governo non è o buono o cattivo solo perché la forma è una monarchia anziché una democrazia; l’elemento fondamentale che rende un governo giusto è la componente umana, perché sta nell’abilità del governante, uno o tanti che siano, amministrare la comunità in modo che tutti diano il loro contributo e che tutti possano essere felici, usando come diceva Platone l’arte della misura.
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Zaki was studying for a Master’s degree in gender and women’s studies when he was detained on February 7, 2020, after landing in Cairo for what was supposed to be a brief visit home.