Gengis Khan, fondatore dell’impero mongolo, nacque a Yesunge in una tenda piantata nei pressi del fiume Onon, la zona che odiernamente corrisponde alla Mongolia settentrionale, fra il 1155 ed il 1167.Suo padre era Yesughei Khan, capo incontrastato d’alcune tribù minori riunite sotto il nome di Manghol (i mongoli). Questo diede a suo figlio il nome Temujin, che come tradizione di quella popolazione, faceva riferimento ad una gloriosa impresa appena compiuta dal genitore: infatti il padre aveva appena sconfitto due capi tartari, uno dei quali si chiamava proprio Temujin.
Gengis Khan passò la sua giovinezza a combattere battaglie con un piccolo esercito contro l’Impero Cinese per esser degno di guadagnare il tanto ambito posto del padre una volta che sarebbe morto (Khan=sovrano).
Dopo che suo padre fu avvelenato dai tartari , a soli 9 anni dovette occuparsi della sua famiglia e soprattutto di tutta la sua tribù poiché ne era diventato il sovrano. Targhutai, capo dei Taciuti, voleva impossessarsi del territorio ereditato dal ragazzino e percui radunò sotto il proprio potere gran parte dei clan un tempo fedeli a Yesughei ed attaccò il campo. Gengis Khan data l’evidente inferiorità, lasciò tutto e si rifugiò sulle montagne, anche se poi venne sgominato e quindi catturato. Per un certo periodo venne trasportato da tenda in tenda come un trofeo, ma poi una notte riuscì a scappare sul monte Burkan Kaldun e radunando tutti i suoi famigliari preparò la sua rivincita.
Gengis Khan richiamò così a sé molti giovani figli di vecchi compagni del padre e con loro organizzò razzie sempre più grandi ai Taciuti, lasciando in vita chi si fosse unito al suo gruppo.
Negli anni successivi, si recò presso l’accampamento di Dai Sescen dove celebrò le nozze con la sua promessa sposa Borte, e grazie a questo il suo esercito aumentò, poiché la donna gli spedì un grande numero di servi che sarebbero stati mandati a vivere nella sua città. Perciò, avendo riunito con la forza ormai tutte le tribù della Mongolia, venne nominato dai capi dei vari clan il “capo supremo delle genti mongole” e nel 1211 iniziò il suo piano per la conquista dell’Asia centrale.
Il nuovo condottiero si rese conto però che le organizzazioni militari delle tribù mongole numericamente contenute limitavano le potenzialità di conquista. Creò così il Touman, un esercito unico costituito da ben 10000 unità, che però richiedeva anche un’organizzazione del comando e una grande disciplina sconosciute in passato. L’organizzazione creata da Gengis Khan dell’esercito mongolo rendeva visibile ogni soldato e le sue qualità da combattente sino dalla giovane età. I migliori potevano così entrare nella legione personale del Khan, la guardia imperiale, diventando così una vera e propria scuola per ufficiali. Il sistema basato rigidamente sul merito infondeva nei militari mongoli la gran voglia di mettersi in evidenza e sperare in una possibile promozione, e questa fu l’arma segreta del Khan che lo portò a grandi conquiste belliche, infatti riuscì a trasformare un’orda di nomadi pastori e cacciatori in un’armata invincibile.
Negli anni successivi riuscì in grandissime imprese e condusse il proprio esercito alla conquista della Cina, della Russia, della Persia, del Medio Oriente e della parte dell’Europa orientale, mettendo in atto la sua filosofia “con noi o contro di noi”. Riuscì a creare l’impero più grande della storia.
Fu un condottiero molto abile e impavido, anche se certe volte un po’ crudele (la sua filosofia era “con noi o contro di noi”), ma il suo animo virtuoso era bilanciata da alcune semplici paure, come quella per i cani e credenze negli spiriti e nelle tradizioni sciamane.
Gengis Khan morì il 18 agosto 1227 a causa di una caduta da cavallo, quando il suo impero si estendeva dal Mar Caspio al Mar Cinese, dalla Persia alla Siberia meridionale. Tuttavia questo grande Impero sopravvisse integro per pochi decenni, fino alla morte di suo nipote Kubilai Khan nel 1294.