La figura di Socrate è fondamentale per lo sviluppo non solo della filosofia greca, ma di tutto il pensiero occidentale.
Il suo insegnamento, infatti, ha aperto la strada alla ricerca del sapere ed esercita tutt’oggi una grande influenza su filosofi e intellettuali.
Quella di Socrate, nell’Atene del V sec. a.C. fu una vera e propria “missione”, un esame incessante su se stesso e sugli altri condotto sempre con umiltà propria di chi “sa di non sapere”. È proprio questa consapevolezza che funziona come uno stimolo alla ricerca, una ricerca, però, portata avanti con quel gioco di parole comunemente conosciuto con il nome di eironeia.
Così in un “variopinto teatro” di finzioni, il maestro, perché soprattutto questo era in fondo Socrate, spinge i suoi discepoli ad aprire le menti e a liberarle da quelle pseudo – certezze che le imprigionano.
Ecco appunto il filosofo simile alla levatrice che con la sua abilità e con il suo assillante “Che cos’è?” aiuta gli uomini a “partorire” quelle verità che tengono nascoste da tempo dentro di sé.
Così grazie a Socrate ciascuno ha imparato anche il mestiere di vivere, a distinguere il bene dal male.
Insomma, in poche parole, a essere un uomo.