Il mito è un racconto in cui vengono narrate le gesta di dei ed eroi leggendari. Questo serve a rispondere in modo simbolico a diverse domande che l’uomo si pone, come ad esempio le origini del mondo, dell’umanità, di un popolo, ma è anche un modo per descrivere la realtà, ad esempio i fenomeni atmosferici. Infatti, per l’uomo primitivo, la natura, la vita, la morte e tutto ciò che lo circondava, apparivano come una serie di eventi senza senso e il mito era quindi un modo per aiutare a conoscere la realtà.
Sono molti i miti che si sono formati prima dell’invenzione della scrittura, e che sono simili tra loro, pur appartenendo a diversi popoli geograficamente collocati in luoghi differenti. Ad esempio, in alcuni miti dell’America si raccontano storie simili a quelle di altri miti dell’Asia, dell’Africa o dell’Europa; cambiano diversi fattori, cambiano alcuni particolari ma l’intreccio e il significato delle storie restano gli stessi.
Uno dei miti che è stato riscontrato in molte civiltà è quello del diluvio universale. Però il mito non va confuso con altre narrazioni quali la leggenda morale, la favola sentimentale, l’episodio storico romanzato o favole su terre felici, in quanto essi divennero “istituzioni” religiose fondamentali: il loro contenuto era perciò condiviso e ritenuto importante da tutti, soprattutto durante la civiltà greca e quella romana, sotto cui si riscontra un congruo numero di miti, alcuni molto simili tra loro, in quanto, oltre a ciò che viene detto prima, la religione greca era stata “inglobata” da quella romana.
Penso che il mito sia una forma di spiegazione che gli uomini dei tempi antichi usavano per capire alcuni fenomeni che allora erano inspiegabili, di cui una parte sono oggi stati “spiegati” grazie al progresso scientifico, come ad esempio fenomeni naturali; infatti è un mezzo per arrivare a una conoscenza superiore di sé e della realtà.