In tempi antichi i poeti erano considerati sapienti perché portavano una verità trasmessa dagli dei. Si credeva, infatti, che scrivessero ispirati dalle divinità: quasi sotto dettatura. La narrazione mitica dei poeti svelava l’origine sacra ed arcana delle cose.
Altra cosa è la filosofia. Le domande possono essere le stesse, ma le risposte vengono cercate attraverso un mezzo umano, seppur limitato: la ragione. Potrebbe sembrare che questa sia una differenza decisiva, ma, almeno a mio parere, non è così. Credo, infatti, che sia più importante chiedersi cosa poesia e filosofia abbiano in comune piuttosto di che cosa le differenzi.
Innanzitutto la poesia è un’arte e la filosofia era presentata dagli antichi come una scienza. La poesia, come la danza, la musica, la pittura o la scultura si compone in un mondo di rappresentazioni e di immagini. Essa, come tutte le arti non esiste se non può essere raffigurata, se non richiama alla mente suoni, colori e emozioni. La filosofia invece comincia proprio là dove finisce il concreto. Il pensiero filosofico non ha nulla a che fare con le rappresentazioni, non necessita di immagini, ma di concetti e forme.
Credo inoltre che anche se tutto ciò che la poesia raffigura è la realtà, non sia altrettanto vero che il raggiungimento della verità è il fine ultimo del poeta. Se infatti egli compone alcuni versi sul mare, il suo scopo non è quello che gli uomini riescano, attraverso le sue rime, a immaginare esattamente il mare che egli aveva in mente. Il suo vero scopo è che, per mezzo di emozioni e sensazioni, le sue parole richiamino alla mente del lettore il mare del suo immaginario e dei suoi ricordi. Non è importante l’oggetto a cui l’autore si riferisce al momento della composizione, bensì ciò che l’opera richiama alla mente di ciascun uomo al momento della lettura. Questo permette alla poesia di rimanere immortale nel tempo.
Uno degli elementi fondamentali della filosofia invece è proprio la razionalità del metodo che si propone di usare. Certamente lo scopo del filosofo è quello di giungere a conclusioni accettabili e condivisibili da tutti, ma questo non è affatto semplice, anzi, il più delle volte è impossibile. Per questo motivo non si può affermare che essa sia una scienza esatta e oggettiva.
Entrambe, poesia e filosofia, guardano quindi il mondo con meraviglia e stupore. Sembrano appartenenere a due mondi molto diversi, ma quella che per l’artista è l’immagine originaria della sua rappresentazione, che dimora nella sua anima e aspetta di uscire allo scoperto, ha parecchie caratteristiche in comune con i concetti filosofici. Anche essa è infatti priva di concretezza perché ancora incompiuta. Quella che per il poeta prende il nome di immagine, per il filosofo ha un altro nome: idea.