Si narra che un tempo gli animali conoscessero il medesimo linguaggio e si potessero comprendere tra loro. Infatti l’uomo conversava spesso con le altre specie, ed esse lo aiutavano nella vita quotidiana. Con il passare dei secoli l’uomo si sviluppò e divenne sempre più intelligente, fece nuove scoperte e diventò abile nel costruire utensili e abitazioni. Ma accrebbe anche il suo egoismo e il suo spirito espansionistico, fino ad ignorare e persino sfruttare le altre specie animali. E così cominciò a procurarsi materiale edile e ad espandersi in tutto il mondo esclusivamente a proprio vantaggio e a discapito degli altri animali, distruggendo i loro habitat e prosciugando le loro risorse. Dio, accortosi del misfatto, punì l’uomo e gli donò un linguaggio del tutto diverso. Egli non riuscì più a parlare con le altre specie, che lo consideravano una minaccia. L’uomo travolto dal senso di colpa decise di scusarsi, ma non sapeva in che modo, poiché non l’avrebbero capito. Decise quindi di inventare un linguaggio percepito universalmente da qualsiasi essere vivente, un linguaggio che ancora oggi è in grado di ammansire un animale selvaggio e furioso quando lo ascolta, che diventa docile e tranquillo, perdonando all’uomo il danno commesso. Era nata la musica.