Molto interessante l’articolo che segue ( Scienza 7 – la newsletter di Ulisse
Copyright SISSA – Trieste (Italia) – 2000-2012 Pubblicata da Sissa Medialab):
http://ulisse.sissa.it/scienza7/notizia/2012/feb/Uesp120210n007/
Eccone solo un “assaggio”:
Direttamente e indirettamente, tutti noi paghiamo le pubblicazioni scientifiche. L’appello per boicottare un editore che pratica prezzi esagerati ha già raccolto più di tremila adesioni. In Italia pochissime.
Le riviste scientifiche sono oltre 100 mila, per lo più di nicchia e pubblicate da università, società e accademie scientifiche. Quelle che “contano” sono le 14 mila censite dall’Institute for Scientific Information e circa metà appartengono a tre editori: Elsevier, Springer e Wiley che si dividono il 42% del mercato e hanno margini di profitto del 36%.
(…) Le pratiche commerciali del trio Elsevier, Springer & Wiley – per dirla con George Monbiot – fanno sembrare Rupert Murdoch un socialista: alle biblioteche universitarie impongono abbonamenti a “pacchetti” di riviste. Alcune confidenziali nonché trimestrali costano 18.710 euro all’anno. Copyright dell’editore per vent’anni e guai a infrangerlo (a meno che il paper non rientri fra quelli ospitabili da arxiv.org).
Da due anni l’Istituto americano di Sanità, l’ente di ricerca più ricco del mondo, finanzia solo ricercatori che entro 12 mesi da una pubblicazione la mettono in un archivio aperto al pubblico. Il trio protesta, ma Elsevier (1) fa di più: finanzia invece una lobby (2) che vuol far approvare dal Congresso americano una legge che, se passa, per leggere i risultati di una ricerca pagata dai cittadini (3), pubblicazione compresa, i cittadini dovranno pagare dai 16 ai 30 dollari.La situazione non è piaciuta al matematico Timothy Gowers dell’università di Cambridge. che l’ha descritta con altri particolari sul proprio blog: (…)
… come finisce? Buona lettura.