Terremoto 1 e 2

Amici, colleghi, parenti… tutti chiedono del terremoto.

Scrivere non sembra più un problema per i miei ragazzetti. Gli errori di ortografia sono sempre tanti, ma la frasi vengono, magari un po’ sghembe, magari sgrammaticate, però sono frasi e si capiscono. Qualcuno ci ha anche preso gusto ed insiste per scrivere nel blog le sue piccole storie.
La lettura, invece, è sempre motivo di sofferenza. Leggono, certo. Sembra anche che leggano bene, ma capire è ancora una missione impossibile.

Forse per questo eravamo tutti concentrati in un lavoro di comprensione del testo: una pagina del diario di Pigafetta, con tante domande a cui rispondere e, ahimè, le risposte erano un disastro.
Lavoravano quieti, però. Non ci siamo accorti della scossa, ma la voce della collega dell’aula accanto si è sentita benissimo: «Fuori tutti, terremoto!»
Abbiamo pensato ad un’esercitazione a sorpresa. I bimbi si son messi subito in fila, io ho preso il registro con il foglio per le evacuazioni e, via, all’uscita di sicurezza ed al punto di raccolta prescritto. «Tutto perfetto» ho pensato compiaciuto, dopo aver compilato il modulo.
«Fatto – ho detto allora alle colleghe – rientriamo?»
Dalla loro espressione ho capito che non stavamo simulando.

Troppo freddo, però. Sono rientrato a prendere giacche e cappottini, poi ho proposto di portare i bimbi nel vicino campetto comunale.
Coretto dei piccoli di seconda: «Evviva! Vogliamo il terremoto tutti i giorni».
Dettaglio curioso: l’unica crepa provocata dal terremoto è sul muro della mia aula…

Così scrivevo nel mio diario mercoledì 25 gennaio.

Oggi, invece, il terremoto l’abbiamo sentito tutti. Siamo usciti senza panico, ma nessuno gridava: «Evviva!»

Poi ho saputo dalla radio che la scossa è stata praticamente sotto casa mia, tra Berceto e Corniglio.
L’epicentro è indicato a Lat. 44.48n e Long. 10.00e
Casa mia Lat. 44.491148n, Long. 10.063727e

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