Eppure questa singolarità dovrebbe insegnarci più d’ogni altro evento storico che la vita è regolata da fattori che non possiamo controllare. Dovrebbe essere una pecularietà del nostro modo di vedere la vita questa predisposizione ad un ragionamento esponenziale del cambiamento. Invece facciamo ancora attenzione ad ogni particolare della nostra vita come se questa seguisse linearmente la nostra aspettativa -anche nelle conseguenze sfavorevoli. Agire pensando a quanto incìda nel futuro più largo la nostra azione significa non aver compreso la filosofia transumanista; significa declinare la nostra responsibilità al ‘noi stessi’ del futuro. Pensare che il modo in cui agiremo sarà influenzato dalle nostre stesse azioni signica non aver capito nulla. Ogni previsione si scrosta dall’orizzonte del reale. Vivere con uno schema complesso sulle spalle è troppo per le nostre intelligenze da ‘umani troppo umani’: talmente pesante che confondiamo le deduzioni più fantasiose come punti del grafico. Abbiamo pensato che riflettendo su ogni processo mentale, le nostre storie d’amore sarebbero state in accordo con le nostre aspettative. E invece ci troviamo appassiti -insensibili all’amore tanto progettato. Questo ci serva da lezione di vita. Ma sarà il concetto forse più complicato da metabolizzare. Per l’esame di meccanica quantistica serve un anno? Quì abbiamo bisogno di una vita intera -transumana- per capire che le nostre estrapolazioni semplicistiche dal contesto reale servono solo a drogarsi di una sicurezza ‘troppo umana’; che anche raggiunta la radice -l’algoritmo- della passione questa è di fatti impraticabile.
Singolarità: http://it.wikipedia.org/wiki/Singolarit%C3%A0_tecnologica
Bellissimo