L’insostenibile leggerezza dell’essere di Milan Kundera
Capitolo 28
“La vertigine potremmo anche chiamarla ebbrezza della debolezza. Ci si rende conto della propria debolezza e invece di resisterle, ci si vuole abbandonare a essa. Ci si ubriaca della propria debolezza, si vuole essere ancor più deboli, si vuole cadere in mezza alla strada, davanti a tutti, si vuole stare in basso, ancora più in basso.”
Stare in basso per guardare in alto?
Io credo che potremo riassumere il tutto dicendo che: Chi ha paura del vuoto non arriverà in alto, e mi sembra “che noi” abbiamo paura perfino del vuoto che c’è tra un passo e l’altro.
Per questa maledetta fobia,per questa maledetta mancanza di coraggio, in basso ci restiamo fin quando non capiamo che il vuoto è solo una distanza tra il suolo e i nostri piedi.
L E’