La relatività (dei colori)

Questa sera il Dottore non ha replicato:

“Prendiamo questo tovagliolo per esempio. Tutti, dentro questo ristorante, concorderebbero con me sul fatto che sia giallo. Ma hai mai pensato che tu ed io, guardando lo stesso oggetto, stessimo godendo di un colore diverso? Potresti affermare, senza difficoltà a dimostrarlo, che il tuo giallo, quello del tovagliolo, dello zafferano, del curry e dei girasoli corrisponda al mio marrone. Ma come facciamo a saperlo? I nomi dei colori li abbiamo imparati da altri. E se fossimo intrappolati in una dimensione nella quale ognuno vede una gamma di colori diversa? Entrambi abbiamo ragione e vediamo un mondo diverso, parallelo. Il fatto di riuscire a capirsi però ci allontana irrimediabilmente. Sarà dunque questo il motivo per cui la sensibilità è del singolo e non del genere?
E che dire dei suoni? Conosciamo frequenza, toni, semitoni, intervalli, concordanze e dissonanze musicali. Tutto funziona ‘aritmeticamente’ nel gruppo. Per questo ci è permesso di suonare insieme ad altre persone. Ma non è detto che stiamo ascoltando la stessa sinfonia.”

Prof. Paganini. Ci dia una risposta per favore.

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