Mordere le curve

Non semplicemente girare il manubrio, bisogna morderle le curve.
Mi innamoro degli amici ogni giorno. Mi illudo nei sogni e mi faccio strada fra i fantasmi che ho sostituito alle persone reali.

Loro sono i miei fratelli. Mi sento svuotati i polmoni se non li vedo, se non sento la loro voce; se passa giorno senza che dia a loro attenzioni, senza che io spenda una sigaretta bruciata con loro.

Tanto alcool insieme che scioglie la lingua e satura agli occhi i colori come nebbia o una stretta di mano.

2 commenti su “Mordere le curve”

  1. Caro Giuso, forse non ci crederai: son stato giovane anch’io.

    L’alcool sembrava una soluzione a molti. Nei campi scuola sindacali si scherzava sulla via alcolica al socialismo e si creavano slogan come Chianti, Barbera, Bardolino, l’unica via resta il vino.
    Qualche amico, purtroppo, è andato poi oltre lo scherzo: le conseguenze sono state amare.

    Quanto ai fantasmi sostituiti alle persone reali, qualche volta anche le persone reali sembrano fantasmi. Forse, però, un po’ di autenticità da qualche parte si nasconde. Anche tra i tuoi compagni…

    Cerca.

  2. Sono d’accordo con Angelo… anche io ho fatto qualche bella bevuta, per carità, ma poi ci si rende conto che l’amicizia non aumenta con l’alcool o con altro… non c’è un maggiore o migliore successo perché “si beve o si fuma” insieme. Le amicizie non si tengono insieme con qualche “sostanza” (vino incluso), anzi: qualche volta sono proprio il motivo per cui le amicizie… svaniscono… e restano l’alcool e la solitudine, quella profonda.

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