Oggi dei miei amici mi hanno convinto che non abbiamo possibilità di scampo. E’ inutile volersi liberare dal peso del pregiudizio. E’ inutile che, spinti da puro esibizionismo, saliti sull’autobus, ci sediamo accanto a un rumeno o a un albanese facendo finta che non ci sia costato niente rinunciare al posto sicuro vicino a una dolce nonnina. Eppure mi viene da chiedere se io provo veramente questi sentimenti. Non mi pare. Il pensiero di dover passare davanti a un campo rom o camminare lungo una strada buia in compagnia di un albanese alle tre di notte non mi fa paura. E’ possibile che forse non la pensiamo tutti allo stesso modo. Einstein diceva che gli atei più convinti sono quelli che più degli altri hanno sentito il peso delle catene della fede mentre se ne liberavano ed io scrivendo questo intervento mi sento come quelli che devono dimostrare a tutti i costi di essere delle brave persone. No. Adesso, vale discriminare una popolazione intera credendo nella differenza fra le razze? Sarebbe ancora così facile pensare a queste se il nostro popolo smettesse di essere riconosciuto in tutto il mondo?
E’ un discorso veramente banale, ma se esistono problemi come questi significa dover partire di nuovo dall’abc.
Tutto quì..