La nostra festa

Oggi è il 2 giugno, festa nazionale, festa della Repubblica, 64° anniversario.

Le freccie tricolori hanno appena solcato il cielo di Roma ed io scrivo un piccolo articolo su questo blog. E polemizzo: a mio parere questa festa è poco sentita in molti di noi, quando invece dovrebbe essere la più piacevole delle festività, la più importante del nostro paese. Come ogni anno, guardando la parata militare, ho provato un’emozione particolare, grande ottimismo per il futuro dell’Italia, grande felicità per tutta la gente presente ai fori imperiali, i nostri politici mi sono parsi migliori ed un velo ha inumidito i miei occhi. Ma so che non per tutti è stato così, anzi lo sarà stato per pochi, perchè alcuni considerano il 2 giugno solo una delle tante feste del calendario e non un occasione per esaltare il nostro paese. 

 Guardo con rammarico al 27 gennaio: questo stesso blog era ricolmo di articoli sugli ebrei e di persone che polemizzavano (NON HO NULLA IN CONTRARIO), metre in questi giorni nessuno ha scritto niente sulla festa del nostro paese.

Guardo con rammarico alla programmazione televisiva di questa sera: nemmeno un film di rievocazione storica, niente di niente [il 27 gennaio invece Anna Frank, Il Pianista ecc ecc (NON HO NULLA IN CONTRARIO)].

Voglio prevenire delle critiche, se critiche ci devono essere in questo giorno di festa: ho fatto con il 27 gennaio un puro e semplice paragone, come spero facciano comprendere le parentesi in maiuscolo: ho solo voluto sottolineare che si dà molta importanza a certe cose (giustamente), mentre pochissima se ne dà a giornate come il 2 Giugno ed il 25 Aprile che invece meritano di essere celebrate molto di più e con molto più senso civico da parte di ogni cittadino.

9 commenti su “La nostra festa”

  1. Andry, è il problema del poco nazionalismo che pervade l’Italia. Molti non sentono proprie queste festività perchè non si sentono neanche italiani (o poco).

  2. Be, se per italiani intendi Leonardo da Vinci, Michelangelo, Dante, Petrarca, Boccaccio, Volta, Fermi, Manzoni, De Gasperi, Turati, mettiamoci tutti i partigiani, i fratelli Rosselli, Macchiavelli, Foscolo, Lorenzo il Magnifico, Garibaldi, Cavour, san Francesco, santa Chiara ecc… si sono molto onorato di amalgamarmi.

    Ovviamente poi ci sono anche cose pessime (mafia, corruzione, i politici attuali…), però se siamo il popolo che ha creato l’85 % delle opere protette dall’UNESCO, proprio cattiva gente non siamo.

  3. Le opere protette dall’UNESCO non le abbiamo create noi, ma, per l’appunto, i genii che le hanno create.
    Ed evidentemente per “gli italiani” intendevo quelli a cui si riferiva la discussioni, cioè quelli a cui manca il senso civico. E non è che eviterei di amalgamarmici solo per la mancanza di senso civico…

  4. Mi sembra un po’ pretestuoso tirare in mezzo i soliti grandi personaggi del passato.
    Quello che hanno fatto l’hanno fatto loro, non certo noi, e non sono loro “gli italiani”. Non erano “gli italiani” dell’epoca e non sono certo quelli di adesso.
    Personalmente se si considerano tutti gli abitanti dell’Italia di ora, non mi ci mischierei con molta allegria.
    Diciamo che sono italiana perchè mi è capitato e che riconosco di essere stata fortunata a nascere qui (metto le mani avanti perchè c’è sempre chi obietta: eeeeh, ma c’è dove stanno peggio. Lo so.) ma se potessi andarmene lo farei, e vorrei essere nata da un’altra parte.
    Non per questo ho poco senso civico, vorrei sottolineare. Il senso civico non è sentirsi o meno “italiani”. E tanta gente che sbandiera la propria amata “italianità” ha molto meno senso civico di me.
    Non credo che la perdita di patriottismo sia un problema, l’amore per il proprio paese deve nascere dall’amore per le persone che lo abitano, non certo da un sentimento a priori simile a quello della tifoseria calcistica.

  5. Greta la tua retorica è imponente, tuttavia il mio articolo voleva solo sottilineare che, senso civico o non senso civico, ci sono fatti, come quello che ho citato, i quali assumono più importanza e più diffusione che non le feste italiane. La mia critica non era mossa a te che non ti senti patriottica (nessuno ti obbliga ad esserlo), ma ai mezzi di telecomunicazione, ipocriti, che danno spazio a certi avvenimenti e non ad altri. Inoltre perdonami questo: una televisione nazionale ha ben l’obbligo di essere nazionalista e patriottica e di trasmettere la memoria del nostro popolo più di quanto trasmetta la memoria di un popolo straniero, o mi sbaglio?

    Poi non cerchiamo paragoni scontati nei quali associare il senso di amore per una nazione ad una tifoseria, perchè mi sembra del tutto fuori luogo: io non dico “italia, italia” come se stessi tifando una squadra piuttosto che un’altra. Io dico “viva l’Italia” perchè sono conscio della storia del nostro paese, della gente che abita ed ha abitato il nostro paese.
    Aggiungo in risposta al “non mischiarsi” che assume una connotazione negativa: forse non ci sono posti dove si stia meglio, perchè la criminalità, il disagio, la corruzione esistono dovunque, non dimentichiamocelo. Finchè non viviamo in un posto non possiamo dire che quel posto è migliore nè peggiore.

    E se ti va vorrei sapere di dove vorresti essere nata: in Canada, Usa o Messico? dove se non hai soldi puoi morire senza che un medico ti curi? In Cina? dove per ambire ad un buon lavoro devi esser membro del partito comunista? O in un paese che vive della prostituzione delle sue donne? In Sud Africa? dove la criminalità è allo sbando? In Venezuela? dove impazza la guerra civile? In Spagna o in Grecia?….non ci sono molti posti migliori del nostro io penso. Quello che dovrebbero insegnarci fin da bambini è il senso patriottico, forse ci sarebbero più persone che vorranno il bene del nostro paese.

    E comunque a parte questo ex-cursus sul tuo commento, ribadisco che la mia critica è mossa a chi dovrebbe propugnare certi ideali e non lo fa.

    Ciao a tutti.

    Andrea

  6. Beh, una tv pubblica prima di essere nazionalista o patriottica dovrebbe informare, cosa che già non fa. E non capisco perché debba essere nazionalista, comunque.
    E’ il principio del nazionalismo in sè che è stupido, per quanto mi riguarda.
    Io non voglio “mischiarmi” perché noto che l’italiano medio non ha appunto il minimo senso civico e rispolvera il patriottismo solo quando ci sono i mondiali.
    E il tuo tirare in ballo certi paesi è pura demagogia, diciamolo. Non bisogna mai confrontarsi con chi sta peggio, ma sempre con chi sta meglio per migliorare. Noto che non hai citato l’Inghilterra o la Finlandia, paesi in cui vorrei vivere.
    Ci sono posti in cui si sta meglio e posti in cui si sta peggio.
    In USA la situazione sulla sanità è molto controversa e non è esattamente come viene dipinta qui da noi (dove, se dobbiamo essere obiettivi, si crepa non perchè si è poveri ma perchè si è del sud, spesso e volentieri), però magari è importante sottolineare che negli USA – come in molti altri paesi – cose come la corruzione o il falso in bilancio o l’evasione fiscale sono prese sul serio.
    Se proponi di insegnare ai bambini il patriottismo proponi di inculcare in loro un ideale privo di fondamento, astratto. Perchè il patriottismo di cui parli tu è fondata sul compiacersi propria presunta superiorità nei confronti degli altri paesi (“stiamo meglio rispetto alla Cina” e ci mancherebbe!).
    Sarei patriottica se il mio paese me ne desse motivo. Vorrei essere fiera delle mie istituzioni, dei miei concittadini. Vorrei poter dire che nel mio paese non c’è spazio per la corruzione, che gli uomini politici non collaborano con la mafia, che i processi civili siano rapidi, che la separazione dei poteri è rispettata, che tutti abbiamo gli stessi diritti e gli stessi doveri, che tutti pagano le tasse perchè i soldi vengono usati bene, che la scuola pubblica sia tenuta da conto e di alto livello.
    E invece vedo solo una classe dirigente parassita e una popolazione compiacente e lobotomizzata.
    L’unica cosa che amo dell’Italia sono giusto quella manciata di italiani a cui voglio bene, le straordinarie opere d’arte e i paesaggi meravigliosi.
    Perchè propagandare un patriottismo che non ha ragione di esistere? Pensiamo a dargli un senso, a renderlo un sentimento vero e fondato.

  7. Demagogia: “Pratica politica mirante a ottenere il consenso popolare, facendo mostra di condividere i malumori e le rivendicazioni, anche irragionevoli, della maggioranza e di battersi per dare ad essi una risposta positiva”. Non mi sembra che io stia dando voci a rivendicazioni irragionevoli o faccia finta di condividere malumori….

    Se a tuo parere io faccio demagogia, potrei asserire che tu sei una sofista: continui a non capire, o a non voler capire, quello che il mio articolo vuole significare e tendi a sviare per lanciare accuse ad un sistema che disdegni. Lasciamo stare gli ex-cursus sugli altri paesi, sulla politica, che non avevo assolutamente tirato in ballo inizialmente, lasciamo da parte le nostre opinioni divergenti, la tua risposta intrisa di retorica che potrei facilmente controbattere e soffermiamoci di nuovo e solo sull’argomento principale.

    Noi viviamo in Italia, su questo non ci sono dubbi. Esiste un emittente televisiva nazionale, la RAI. La RAI è dello Stato, cioè nostra, come nostre sono la festa del 2 Giugno e quella del 25 Aprile. Io mi chiedo perché (e mi arrabbio) la RAI trasmette film, reports, memorie ad esempio degli ebrei (NON HO NULLA IN CONTRARIO) e invece non fa altrettanto e di più per la nostra memoria storica.

    Greta vorrei il tuo parere su questo, non su tifoserie, politiche, confronti con altri paesi. E non cambiare ancora argomento per favore: come vedi io non rispondo alla tua replica. Ti sembra corretto tutto ciò oppure sono solo io che mi illudo che in un paese come l’Italia o come la Francia o con una storia dietro, le proprie ricorrenze dovrebbero essere anteposte a quelle altrui o almeno messe sullo stesso piano? Perché il 27 gennaio mi fanno vedere “Anna Frank” e “Il Pianista” ed ora non mi fanno vedere niente sulla liberazione d’Italia o sulle missioni dei nostri soldati? È stupido chiederselo anche senza essere patriottici? Io non credo…

  8. Perdonami, allora, perchè non avevo pienamente colto il tuo discorso.
    Certo, dovrebbero informare di più e sensibilizzare di più, non ci piove. Ma quello che volevo dire è che non è questione di patriottismo.
    Perchè non ha senso essere patriottici su cose come l’unità d’Italia, che di certo non abbiamo fatto noi. Dovremmo essere patriottici su cosa inerenti il “qui e ora”.
    Se la poni sul piano “dovrebbero mandare film-documentari-quello che è anche sull’unità d’Italia” sono perfettamente d’accordo, ma quello che contestavo è utilizzare il patriottismo.
    Intendevo dire che il patriottismo di cui tu parli mi sembra assolutamente vuoto, perchè non è basato sulla realtà. Perciò è inutile tirarlo in ballo.
    Scusami se ti sono sembrata retorica, non l’ho certo fatto con intenzione, è il mio normale modo di esprimermi.
    E se il termine demagogia non ti piace, diciamo che è “facile” tirare in ballo certi paesi.
    Come per me è stato facile tirare in ballo certe argomentazioni, lo ammetto, ma l’ho fatto per dare esempi concreti.
    Mi sono soffermata sulla tua definizione di patriottismo perchè trovo che se ne abusi e che se ne parli in modo fin troppo nebuloso.

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