Video scandalo, Milano condanna Google

Tre dirigenti di Google sono stati condannati dal tribunale di Milano per un video publicato, ovviamente, da un utente della nota piattaforma.
L’accusa è quella di aver consentito la pubblicazione del video in cui un ragazzo autistico viene seviziato da alcuni coetanei.
Personalmente ritengo la sentenza del Tribunale un gesto insensato e privo di ogni consapevolezza, in poche parole lo ritengo uno schifo.
E’ difatti impossibile per Google, proprietaria di YouTube, visionare ogni singolo video caricato sulla piattaforma stessa; difatti YouTube cancella o intima la rimozione di video appena vi sono delle segnalazioni.

Porterei alcuni esempi tratti dal post sull’argomento sul blog di Beppe Grillo (beppegrillo.it): “Se viene scritto su un muro un insulto diffamatorio, non si può condannare il proprietario dello stabile per averlo permesso o non averlo cancellato immediatamente. Se si usa il telefono per diffondere notizie che dovrebbero essere protette dalla privacy non si denuncia la compagnia telefonica.”

9 commenti su “Video scandalo, Milano condanna Google”

  1. Panco, ormai ogni video viene visionato prima di essere pubblicato. Mi è già successo un paio di volte di trovare alcuni miei video bloccati PRIMA di essere pubblicati su youtube ( per varie violazioni di copyright).

  2. non è possibile controllare ogni video prima che venga pubblicato. I video di cui parla Touch90 vengono censurati per violazioni di diritti d’autore se contengono parole protette da copyright.

  3. E come si fa a sapere se contengono o no parole protette da copyright? Non credo esistano programmi che controllino tutto l’audio di una traccia (contando che può essere anche di bassa qualità) e che, riuscendo a separare una parola dall’altra, controllino che nessuna corrisponda a un database (che sarebbe, tra l’altro, enorme) di parole che sono protette da copyright…

  4. Benvenuto nel presente; nel 2010. Parlavo di parole contenute nel titolo, nella descrizione o come tag. Comunque non era questo il punto. Sono d’accordo con l’autore del post. Google non ha nessuna colpa. Sarebbe bello poter concedere a tutti la libertà di espressione. Eliminare un video da un database non cancella nemmeno da una testa l’idea che un ragazzo autistico possa essere utile anche come bersaglio. Tutelare la libertà d’altra parte potrebbe permettere la diffusione di idee ‘sbagliate’ (?), pregiudizi e spingere a imitare degli idioti.

  5. La proposizione “vengono censurati per violazione dei diritti d’autore se contengono parole protette da copyright” si riferiva ai video, non ai titoli o alle tag. Non sono tenuto a interpretare quello che dici. Benvenuta nella logica.

    Comunque, riguardo alla limitazione della libertà, che libertà è poter pubblicare un video del genere? Non vedo perchè bisognerebbe permetterlo; riguardo all’accusare Google, è ovviamente sbagliato e credo che nelle varie udienze/ricorsi qualcuno lo farà notare, no?

  6. Vado con i piedi di piombo; nemmeno io sono troppo convinto visto che c’è di mezzo un handicappato. Ma perché bisognerebbe impedire la pubblicazione di un video del genere? Sempre ipotizzando che chi ha girato il filmato non lo ha fatto pensando già alla sua pagina di Youtube o a farsi più bello con gli amici. Ecco, con queste premesse la pubblicazione di un video non può nuocere a nessuno che non sia già stato danneggiato. In questo senso tutelare la libertà di espressione è una caratteristica di Internet da non perdere. No?

  7. Ancora un volta Giuso offre un interessante spunto di riflessione.

    nemmeno io sono troppo convinto visto che c’è di mezzo un handicappato.

    Lui ha la sua idea. Probabilmente ha pensato a quel che è successo e se l’è fatta. È convinto! O meglio: lo sarebbe…

    Già, perché c’è una nota che stona, un particolare che non lo convince: c’è di mezzo un handicappato.

    È qui che il processo di elaborazione razionale di Giuso, come quello di un po’ tutti, si blocca, sopraffatto dall’emotività. C’è di mezzo un handicappato!

    Non ho intenzione di fare l’elogio della razionalità, ma proviamo per un attimo a superare questo blocco e pensare liberamente. Non preoccupatevi: di solito non fa male.

    Facciamo un piccolo esperimento: prendiamo il video nella nostra testa, rimuoviamo il ragazzo autistico e sostituiamolo con un uomo bianco di mezza età. Dopo esserci congratulati con noi stessi per l’ottimo lavoro di post processing, siamo pronti per analizzare, ora in maniera veramente obiettiva, i due fatti accaduti:
    – Dei ragazzi hanno usato violenza su una persona.
    – Qualcuno ha caricato un video di quella violenza su un servizio di hosting gratuito.

    Per cosa possono essere condannati i dirigenti di Google Italia? Stanno tentando ancora di imbavagliare Internet?
    Di queste cose forse sarebbe meglio parlare quando saranno pubblicate le motivazioni della sentenza. È inutile commentare ora una notizia a metà.

    propongo anche di chiudere tutte le fabbriche di coltelli perchè qualcuno li usa per uccidere

    Dov’è che si firma? 😛

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