I conti non tornano.

La legge Finanziaria 2010, appena approvata, ha cambiato le regole sul contributo unificato per i ricorsi al giudice di pace. Da oggi bisognerà pagare 30 euro anche per i ricorsi che finora erano stati gratuiti. Quindi anche quelli contro le infrazioni al codice stradale. La cifra sale a 70 euro se la multa supera i 1.500 euro. Più 8 euro di marca da bollo.

L’anno è cominciato benissimo! Per togliere una dose massiccia di lavoro ai “poveri” giudici di pace, la finanziaria 2010 impone il pagamento minimo di 38 euro per poter fare ricorso contro le infrazioni del codice della strada. Ovviamente, nel caso si dovesse vincere il ricorso, i soldi non verrebbero rimborsati. Ma come la mettiamo se per caso ci venisse attribuita ingiustamente una multa? Una svista di un vigile potrebbe costarci cara: una contravvenzione per divieto di sosta è pari a 36 euro, 2 euro in meno della cifra necessaria per poter presentare ricorso! Siamo quindi costretti a pagare la multa per risparmiare? ASSURDO.

2 commenti su “I conti non tornano.”

  1. Tolta l’ICI, i comuni cercano di rifarsi con le multe.
    Questa norma prova che si tratta di una forma di tassazione aggiuntiva.
    Anche chi è sicuro di aver ragione ed è sicuro di aver subito un’ingiustizia, è invitato a lasciar perdere.
    Aumenterà la fiducia nelle istituzioni?

    Ma forse non interessa…

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