13 commenti su “Il nuovo clima politico”

  1. Citerei solo qualche gruppo di Facebook, il noto social network, nati poco fa:

    -AGGRESSIONE IN PIAZZA A BERLUSCONI: IL SOLITO COMUNISTA TESTA DI CAZZO!!!

    -VERGOGNA!! SOLO IN ITALIA SUCCEDONO CERTE COSE..

    -Condanna certa per Massimo Tartaglia il feritore di Silvio Berlusconi

    -NOI STIAMO CON SILVIO, colpito e ferito al volto

    -Contro chi ha aggredito Berlusconi, Massimo Tartaglia 42 anni “persi”

    -POTEVI COLPIRLO MEGLIO!!!!

    -e un infame chi ha ferito berlusconi

    -Berlusconi fu ferito, fu ferito ad una guancia

    -HANNO FERITO BERLUSCONI!!!!!olè

    -Massimo Tartaglia al rogo x aver ferito Berlusconi

    -premio nobel per l’uomo che ha ferito al viso Berlusconi a piazza Duomo

    -per chi quando ha visto berlusconi ferito non ha provato commiserazione!!

    Per non parlare delle decine di persone che hanno annunciato di voler correre a comprare una miniatura del Duomo di Milano, o di quelle che sono diventate fan di Massimo Tartaglia.
    Ci sono poi quelli che, sempre riferendosi a Tartaglia, chiedono venti annidi reclusione e via dicendo.

  2. *(…)nato poco fa:
    **(…)anni di reclusione e via dicendo.

    Per quanto riguarda la grammatica dei nomi dei gruppi, non è farina del mio sacco (merito del copia-incolla).

  3. Beh ce n’è anche tanti a favore della statuetta del Duomo stampata in faccia al Premier… quindi direi che si compensano.
    Provo a fare il moderatore 🙂

  4. Scusa Panco!!!
    Non avevo visto che avevi messo gruppi sia pro che contro! Chiedo scusa per la scemenza che ho scritto.

  5. Credo che questo sia un dato molto preoccupante . Leggendo i nomi di quei gruppi ci rendiamo conto dell’ignoranza che c’è in Italia.

  6. in effetti anche se sono a favore del far provare sofferenza a berlusconi in ogni modo, non apprezzo la formazione di questi gruppi soprattutto di quelli contro il povero tartaglia. Fatto sta che egli si sia comportato dal 1994 in qua sempre più da provocatore da stadio e sempre meno da carica istituzionale e su questo non c’è da discutere.
    aspetto fiducioso altri commenti.ù+
    FM

  7. Al di là del fatto che Tartaglia sia un pazzo oppure no, la situazione, come dice Monta, è figlia di una visione della politica totalmente distorta.
    Se a vincere è chi urla di più, è inevitabile che si arrivi a questo punto. Il nostro paese non è uno stadio e neanche lo studio di Buona Domenica.
    Ma se la gente vuole questo poi non si stupisca di ciò che accade.

  8. Nelle scuole italiane l’EDUCAZIONE CIVICA viene pressochè trascurata e questo avviene anche nelle famiglie, non stupiamoci poi se la maggior parte dei nostri connazionali si disinteressi di politica rifugiandosi in luoghi comuni quali: “è una vergogna” “sono tutti uguali, destra e sinistra”, “pensano solo a far soldi”.

    Che la fisica, la letteratura, il latino, la matematica siano più importanti di tutto ciò? Non lo credo più.

  9. Se tu non lo credi più, caro studente, io non l’ho mai creduto.
    Ho sempre ritenuto assolutamente prioritario che dalla scuola non uscissero (soltanto) teste piene, ma teste che funzionano, cioè cittadini consapevoli dei propri diritti e dei propri doveri, capaci di partecipazione responsabile.
    Senza educazione civica, anziché la partecipazione abbiamo l’urlo, l’invettiva e il tifo da stadio, e cadiamo inevitabilmente nelle meni dei demagoghi di diverso colore.
    Ma attenzione: l’educazione civica non deve essere un’altra “materia” che va semplicemente ad aggiungersi alle altre. Certamente c’è un minimo comune denominatore (conoscenza della Carta Costituzionale) che dovrebbe accomunarci tutti: ma il grosso del lavoro consiste nel leggere il passato in costante rapporto col presente, nel rifiutare la cultura fatta di pillole da ingoiare a date prefissate (quelle delle verifiche e dei compiti in classe) per abbracciare l’idea che acquisire un patrimonio di idee e di conquiste scientifiche ha un senso soltanto se questo ci rende capaci di rendere il mondo di domani meno ingiusto, iniquo e inabitabile di quello di ieri e di oggi.

  10. A me è venuto subito in mente un passo di Karl Marx, de “Il 18 brumaio di Luigi Bonaparte”. Lo riporto, nella convinzione di essere di buon augurio:

    “Hegel nota in un passo delle sue opere che i grandi fatti e i grandi personaggi della storia universale si presentano, per così dire, due volte. Ha dimenticato di aggiungere: la prima volta come tragedia, la seconda come farsa”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *