Dal mio diario di qualche anno fa.
«La filosofia non serve a nulla!» proclama serio il placido Polenta.
Chiedo ai suoi compagni di esprimersi. Le risposte più acute sono: «Serve a ad allenare la mente», «Serve a conoscere il pensiero degli uomini del passato».
Li scavalco: «Anche secondo me, la filosofia non serve a nulla: non ci fai meglio il formaggio, non ripari le biciclette, non costruisci i ponti.»
Mi guardano perplessi: «Ma, allora, perché la insegna?»
«Devo pur mangiare. Non vedete come sono grosso?»
Poi, perfido, chiedo: «Perché devo avere pazienza per le ultime interrogazioni, se a me vien tanto più comodo farle subito?»
«Ma non pensa a noi?»
«E perché dovrei pensarci?»
«Ma prof, non è giusto pensare soltanto a se stessi».
«E come si fa a sapere che cosa è giusto e che cosa non lo è? E perché poi poi dovrei fare quel che è giusto invece di quel che mi comoda?»
Attimo di smarrimento.
«Bene, a queste ed altre simili domande cerca di rispondere la filosofia. Forse non servono a niente, però son tanto importanti».