CROCEFISSO SI, CROCEFISSO NO

Indovinate un po’ chi interviene per toglierci il crocefisso dalle aule? Il tribunale islamico? Quello buddhista? Quello ebraico? Quello shintoista? Quello degli Atei Riuniti?

No, nessuno di questi.

La Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo, ecco chi è stato.

Chi ha fatto ricorso? Un arabo? Un egiziano? Un cinese? Uno zingaro? Un rumeno?

No, nessuno di questi.

Soile Lautsi Albertin, cittadina italiana originaria della Finlandia, ecco chi è stato.

Qualcuno dirà che è una cosa grave, che ci vogliono togliere la nostra tradizione. Io credo fermamente in Gesù Cristo e penso che invece questo provvedimento sia giusto. Tradizione per tradizione, allora anche lo ius primae noctis o il delitto d’onore (quest’ultimo ancora legale negli anni ’60, mica nel medioevo) erano delle tradizioni. Eppure non mi pare che nessuno si sia lamentato quando sono stati aboliti.
Chi vuole il crocefisso per forza, se lo porti al collo. E ogni tanto magari si chieda se si comporta davvero da buon cristiano. Io molto spesso non lo faccio, ma fortunatamente non sono così ipocrita come tanti altri.

Dedico questo post a tutti quei bigotti che in Parlamento hanno bocciato la legge contro l’omofobia. Non si sono ancora resi conto di essere loro quelli sbagliati e che il resto dell’Europa rispetta la religione senza farne una mania.

“LAICO” NON VUOL DIRE “BLASFEMO”. E’ UNA PAROLA CHE VUOL DIRE “QUI RISPETTIAMO IL PENSIERO E I DIRITTI DI TUTTI GLI ESSERI UMANI”.

38 commenti su “CROCEFISSO SI, CROCEFISSO NO”

  1. Io non comprendo a cosa serva un simbolo religioso in un luogo dove la religione non dovrebbe avere voce.
    Le religioni nelle scuole, a mio avviso, dovrebbero entrare solo per essere spiegate come fenomeni storici e sociali.

  2. andiamo a cercare le tradizioni e le origini della nostra società ma quanti degli studenti che adesso sono nelle classi sono tanto ferventi da volere il crocefisso? -pochi- (inoltre il crocefisso deve stare in chiesa poichè è quello il suo posto).
    scusate la grammatica…

  3. Ho scritto non per rispondere alla domanda se c’è bisogno oppure no del crocefisso in classe: diciamo che la polemica è strumentale e usata dai politici per conseguire voti e favori. Poi che il crocefisso ci sia o no, anche se fervente cattolico, non me ne può importare di meno.
    Io scrivo per rispondere all’ignorante PANCO: una religione non entra nell’ambito scolastico solo come evento sociale e storico perchè, vorrebbe dire paragonarla all’elezione di un re o alla nascita della televisione; ritengo che abbia un valore un po’ maggiore.
    Di fatti, soprattutto in Italia, non si potrebbe spiegare l’evoluzione non solo storica e sociale, ma anche letteraria (La Divina Commedia non ci sarebbe senza il cristianesimo), politica (vogliamo ricordare la DC), pittorica, architettonica e scultorea. Senza sapere l’ABC del cristianesimo non si va molto avanti nella cultura italiana.

    Secondo, non cotestando la decisione della Commissione, mi chiedo, vedendo la formazione di tale Commissione, perchè, se è un’apparato dell’Unione Europea, dei 7 membri che la compongono ben 2 sono originari di paesi non aderenti all’Unione Europea (il serbo Dragoljub Popovic e la turca Isil Karakas). E’ come se andassi in un tribunale americano e fossi giudicato da un russo (non un americano di origine russa, ma un russo russo), mi sembra un po’ strano.

    Per finire vorrei sottolineare come l’Unione Europea abbia un po’ poca memoria, nel senso che i suoi padri fondatori sono questi: l’italiano Alcide De Gasperi(appartenente al partito DC, Democrazia Cristiana), il tedesco Konrad Adenauer (appartenete al partito della Germania federale CDU, Unione Cristiano-Democratica) e il francese Robert Schuman (appartenente al partito del MRP, Movimento Popolare Repubblicano). Mi sembra che questo dice tutto delle origini cristiane dell’Europa, non solo Medievale ma anche contemporanea.

    MA CONTINUAMO A DIMENTICARCENE.

  4. Questa storia del valore di tradizione che ha il crocifisso proprio non ha senso, a mio modesto parere. Ma valore di cosa? Ha valore religioso punto e basta. E per questo motivo non deve stare in un luogo pubblico come la scuola.

    E volendosi esprimere anche sull’insegnamento delle principali religioni del mondo dico questo: ben venga!
    Se venisse dedicata un’ora a settimana (obbligatoria) all’approfondimento delle culture e religioni più importanti, forse la prossima generazione sarà meno razzista e più aperta al dialogo e all’integrazione.
    Chi ha voglia di sentirsi ripetere le solite cose vada a catechismo.
    E riflettano i cattolici, come dice Cirio, sui valori che sbandierano, perchè fare i buoni la domenica e gli ipocriti il resto della settimana è troppo facile. Gesù Cristo, come profeta, ha portato avanti ideali fondanti del rapporto fra uomini corretti e, quando si inveisce contro una cultura diversa, questi valori dovrebbero essere ricordati.

  5. Premettendo che la discussione se non incanalata nei binari della tendenziosità è di una noia aberrante, colui che si è auto proclamato Storico in Classe si pone una domanda ed io andrò a rispondergli.
    In primis temo che lei confonda (voglio sperare) i concetti di Commissione e Corte, che tendono ad essere due cose proprio diverse. Poi, lei scrive: “…vedendo la formazione di tale Commissione (che continua ad essere una Corte), perchè, se è un’apparato (qui un non vorrebbe l’apostrofo ma lei in classe è Storico, evidentemente il Grammaticato in classe è qualcun altro) dell’Unione Europea…”.
    Il punto è proprio questo: la CEDU (Corte Europea dei diritti dell’uomo) non è un’istituzione dell’Unione Europea. così come il Consiglio d’Europa. Infatti i giudici del CEDU basta che siano della nazionalità di uno degli Stati che hanno firmato (e ratificato) la Convenzione Europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo, trattato che ha istituito la Corte Europea dei diritti dell’uomo. Questo dovrebbe spiegare perché un giudice serbo e uno turco fanno parte della Corte.
    I padri fondatori che lei cita hanno fondato un’altra cosa. Anche se affermare che costoro hanno fondato l’Unione Europea è piuttosto impreciso, ma sorvoliamo.
    “Mi sembra che questo dice (dica) tutto delle origini cristiane dell’Europa, non solo Medievale ma anche contemporanea.
    MA CONTINUAMO A DIMENTICARCENE.
    Supponendo anche che questo dica tutto delle origini cristiane dell’Europa (chi lo nega?), che cosa di preciso continuiamo a dimenticare?

    1. La croce ha un significato importante per i cristiani, che dovrebbe far riflettere anche i non cristiani: ci ricorda che il Figlio di Dio è stato condannato nonostante abbia amato; ci ricorda che non dobbiamo abbatterci se facciamo del bene e le persone potrebbero deriderci, ostacolarci, persino ammazzarci. Ci ricorda che per diffondere il bene bisogna sacrificarsi, abbracciare la croce. Ci ricorda che le vittime del male vanno difese e sostenute da chi le condanna ingiustamente. E’ un significato universale che vale per tutti, non solo per i cristiani. Quindi, ben venga il crocifisso nelle scuole.

  6. Allo Storico in classe rispondo che, prima di tutto, non è decisamente simpatico dare a qualcun altro dell’ignorante. Si accendono inutilmente i toni della discussione.
    E comunque un crocifisso è un simbolo. Un simbolo che non ha ragione nè diritto di stare in un edificio pubblico, se non addosso ad un credente.
    Certo, la religione cristiana è stata importante per la cultura italiana ed europea, ma l’insegnamento delle religioni a scuola dovrebbe essere diverso dal catechismo.
    Prima di tutto, bisognerebbe studiare TUTTE le religioni.
    Inoltre la religione cristiana non dovrebbe essere presentata come superiore alle altre (e succede, ne ho avuti resoconti diretti) nè dovrebbe essere insegnata come lo sarebbe al catechismo, cioè presentando i dogmi come delle assolute verità.
    Dato che non sono cattolica non vedo perchè dovrei perdere tempo a sentirmi dire cose che ritengo campate per aria e che a volte mi suscitano anche fastidio e che mi disturbano.
    Bisognerebbe avere un approccio anche critico e più filosofico alla religione insegnata a scuola, perchè di certo la scuola come istituzione non ha come obiettivo quello di formare dei cattolici praticanti, ma individui consapevoli, con un vasto bagaglio culturale.
    Non credi che sia meglio anche per i cattolici stessi avere un altro approccio alla religione, magari rendendosi conto di cose che non avevano mai notato?
    La scuola è LAICA, non mi stancherò mai di ribadirlo.
    Faccio volentieri a meno di passare ore della mia vita, come fa una mia cara amica, a sentirsi dare della sporca atea blasfema.

  7. storico, tutto quello che hai detto non giustifica il fatto che nelle aule di una scuola pubblica di uno stato democratico ci debba essere un crocefisso.

    quoto tutta la vita monta che dice: “inoltre il crocefisso deve stare in chiesa poichè è quello il suo posto”.

    senza il cristianesimo non sarebbe esistita la divina commedia? verissimo. non sarebbe neanche esistita una vergogna come il tribunale dell’inquisizione e non sarebbero morte un sacco di persone condannate a morte per sciocchezze.

  8. Come direbbe una persona che stimo tantissimo, il Crocefisso nei luoghi pubblici ben venga. Accompagnato, però, dalla Stella di David, dall’Ohm induista, la Mezzaluna islamica, ecc.. Che problema c’è?

  9. Ma scusate un po: ma voi dove li vedete i crocifissi nelle vostre aule? C’è bisogno di tutte queste polemiche? Io in 13 anni di scuola non ne ho mai visto uno, nemmeno nelle classi dei miei amici.

    Poi: smettiamola con questa storia che il crocifisso è un simbolo: non è altro che un luogo comune dietro il quale nascondere il fatto che siccome vogliamo fare i laici non è opportuno tenere un oggetto religioso in un luogo pubblico. Anche una bandiera è un simbolo, anche un insegna politica lo è.

    Inoltre, che influenza potrà mai avere un pezzo di legno sull’educazione impartita ad un ragazzo fin da bambino? Se voi vedeste un budda sulla cattedra, vi mettereste a meditare a gambe incrociate durante la lezione? I professori insegnano a rivolgersi a Gesù in croce se un alunno interrogato non riuscisse a rispondere? Il crocifisso (rimanendo in ambito scientifico) emana particolari lunghezze d’onda tali da entrare in risonanza con il nostro cervello? (ok era pessima ahah)

    Se proprio la maggior parte di voi trova fastidiosa e inopportuna la presenza di un fantomatico crocifisso nelle aule italiane, ebbene trovi una motivazione valida e non si nasconda dietro le solite giustificazioni che si sentono al telegiornale

  10. Di crocifissi a scuola ce ne sono: la mia cara amica di cui sopra ce l’ha e non le è stato permesso di toglierlo.
    Il crocifisso è un simbolo, dici bene.
    Un simbolo che non ha il minimo DIRITTO di stare là.
    Ovviamente una croce di legno non influirebbe sulla mia educazione, certo, però mi farebbe venire l’orticaria, perchè è una questione di PRINCIPIO.
    In una scuola non ci dovrebbero essere nè la croce nè nessun altro simbolo religioso. Credi? Bene, non hai il minimo bisogno di avere una croce appiccicata al muro.
    Relegare la croce a mero soprammobile è un atteggiamento che i cattolici dovrebbero trovare per lo meno irrispettoso, se non blasfemo.
    Che qualcuno impedisce loro di andare in giro con un crocifisso di un metro appeso al collo?
    No.
    La parete scolastica non è il posto di un simbolo religioso, qualunque essa sia.
    I simboli hanno comunque un significato, anche molto forte. Un crocifisso in un luogo pubblico significa che lo stato si riconosce in quei valori, che li sposa appieno.
    A me non sta bene.
    Non è questione di voler fare di un sassolino una montagna, probabilmente noi “non cattolici” si siamo rotti i beneamati di essere trattati come invisibili.

  11. Va bene, vado un attimo a rispondere a tutte le domande e questioni che mi sono state poste:

    1) Ringrazio TESAURO per avermi spiegato il perchè della formazione della CEDU, ammetto di essermi sbagliato. Poi sul fatto di essermi autoproclamato “Lo Storico in Classe”; dietro a questo nome c’è una storia gloriosa e antica (mi sembra 2,5 anni) e per maggiori informazioni chiedere al prof. Paganini.
    Ultimo, è vero che i tre personaggi non hanno fondato l’Unione Europea, ma solo la CECA (Comunità Europea Carbone e Acciaio). Allora perchè il francese Schuman dopo essere stato primo presidente del Parlamento Europeo è stato nominato PADRE DELL’EUROPA? perchè sia Adenauer che De Gasperi sono universalmente riconosciuti (anche dal Parlamento Europeo) i padri fondatori dell’Europa? Inoltre preciso di aver usato il termine “PADRI FONDATORI” non fondatrici dell’Europa, il che cambia un pochettino.

    2) Questo è rivolto un po’ a tutti: io all’inizio del commento ho scritto ciò: “Ho scritto non per rispondere alla domanda se c’è bisogno oppure no del crocefisso in classe: diciamo che la polemica è strumentale e usata dai politici per conseguire voti e favori. Poi che il crocefisso ci sia o no, anche se fervente cattolico, non me ne può importare di meno.”
    Ciò vuol dire che possono toglierlo senza problema o possono mettere qualsiasi altro segno religioso che vogliono, perchè almeno nell’ambito scolastico la fede che si professa o il fatto di essere atei, è un fatto personale. Io sono d’accordissimo sulla proposta di Mandelli, di un’ora alla settimana in cui si studiano tutte ma proprie tutte le religioni, anche l’ateismo.

    3) CIRIO ha ragione sul fatto che, senza il cristianesimo, non ci sarebbe stato il tribunale dell’inquisizione ma molto probabilmente sarebbe stato sostituito da un altro organo di un’altra religione. Inoltre l’Inquisizione è figlia del suo tempo, anzi era per il suo tempo rivoluzionaria, nel senso che i metodi di interrogatorio (in teoria) erano molto più moderni dei corrispondenti dei tribunali statali o civili. Ovvio che non fosse giusto, ma con i tuoi occhi di ragazzo che abita nel 2009.

    4) Infine sulla storia che noi cattolici facciamo i santi la domenica e tutti gli altri giorni della settimana siamo ipocriti. NON GENERALIZZIAMO! Che ci siano delle mele marcie, soprattutto nella politica di stampo cattolico e in alcune delle alte schiere della Chiesa, non c’è dubbio, ma non mi si venga a dire che siamo ipocriti tutti, perchè non è facile e semplice seguire i dettami di quell’uomo in Croce. Non solo assolutamente semplici, anzi ogni cattolci ogni secondo deve pensare e deve vedere ciò che giusto e ciò che ingiusto. Quindi io non mi ritengo un’ipocrita, non ho mai offeso un ateo perchè lo era (al massimo ho cercato di capire perchè lo fosse) e rispetto tutti coloro che la pensano diverso da me. Ho usato il termine ignorante, ma non nel senso offensivo (comunque mi scuso) ma in quello di non conoscenza.

    perchè se è vero che siamo in uno Stato Laico, non siamo in uno Stato Ateo, quindi le religioni non sono (o non dovrebbero) ancora essere perseguitate.

  12. Scrivo per rispondere allo Storico in classe.
    Ebbene, sono i fenomeni storici e sociali che plasmano una società. Una religione è un fenomeno sociale, e storico.Ne consegue che, come hai detto tu, una religione influenza in un modo o nell’altro le opere e le gesta.
    Se vogliamo studiare ciò ch’è stato con imparzialità e se vogliamo darci l’opportunità di poter indagare fin nel profondo gli eventi che hanno lasciato il segno, quale che sia, allora in quel momento dobbiamo tirarci fuori dalla nostra mentalità quotidiana; non possiamo studiare i sacrifici rituali Inca, se li giudichiamo a priori gesti folli compiuti da folli.
    Capisci che così facendo ci precludiamo la possibilità di capire.
    Sia che siamo cristiani, musulmani, ebrei o altro.

  13. Su l’ultima informazione ai assolutamente ragione, dopotutto Socrate diceva che il sapiente è colui che sa di non sapere. Poi il prendere le manifestanzioni nel contesto in cui sono state fatte, è la base di ogni giusto ed elementare studio storiografico. Uno storico deve prendere all’inizio le cose con imparzialità, non cercando di mettere la propria mentalità (quella del XXI secolo)in fatti vecchi 500 anni.

    Infine sul che cosa è che plasma una società posso dire: sono più o meno da 6 secoli se non di più che c’è lo chiediamo e ancora non abbiamo una risposta sicura. Forse non esiste neanche questa risposta.

  14. @Andry

    Ho una domanda da porti (non in tono polemico):

    Secondo quello che hai scritto, mi verrebbe da pensare che per te mettere in una classe, ad esempio, il simbolo di un partito andrebbe anche bene. Tanto non avrebbe influenze sulle persone. Oppure chessò, la bandiera di qualche squadra di calcio, il poster di qualche cantante, Che Guevara, Mussolini, blabla..

    Scusami, ma mi hai fatto intendere un discorso del genere..

  15. No scusa Alegara, non hai letto bene forse: io dico che parlare del crocifisso solamente in termini di simbolo equivale ad equipararlo a tanti altri simboli che ci circondano e che a questo punto se ci da fastidio vederne in classe dovrebbe infastidirci altrettanto vedere altri tipi di simboli in giro per le strade (luoghi pubblici).
    Pertanto ciò che volevo dire è che se vogliamo fare una critica in questi termini si dovrebbero adducere motivazioni diverse dal dire “è un simbolo”, perchè, ripeto, di simboli ne vediamo tanti ogni giorno senza scandalizzarci e affermando che influenzano la nostra vita.

  16. Ecco le parole di un prete.

    Povero Cristo in mano a Berlusconi
    di Paolo Farinella, prete. Da Beppegrillo.it

    “I giornali del giorno 5 novembre 2009, riportano la foto di Berlusconi che tiene in mano un Crocifisso, abbastanza grande. Le cronache dicono che glielo abbia dato il prete di Fossa, nell’ambito della consegna delle case. Se c’è una immagine blasfema è appunto questa: colui che ha varato una legge incivile contro i “cristi immigrati”, che parla di “difesa dei valori cristiani”. Un prete che consegna il crocifisso a Berlusconi è uno spergiuro come e peggio di lui. Povero Cristo! Difeso da una massa di ladroni che non solo lo beffeggiano, ma lo crocifiggono di nuovo con la benedizione del Vaticano, che per bocca del suo esimio segretario di Stato, ringrazia il governo per il ricorso che presenterà alla Corte di appello di Strasburgo.
    Possiamo dire che c’è una nuova “Compagnia di Gesù” fatta di corrotti, di corruttori, di ladri, di evasori, di mafiosi, di alti prelati còrrei di blasfemìa e di indecenza, di atei opportunisti, di cultori di valori e radic(ch)i(o) cristiani … chi prepara la croce, chi la fune, chi i chiodi, chi le spine, chi l’aceto … e i sommi sacerdoti a fare spettacolo ad applaudire. Intanto sul “povero Cristo” di nome Stefano Cucchi, morto per mancanza di “nutrizione e idratazione”, da nessuno è venuta una parola di condanna verso i colpevoli di omicidio, nemmeno dai monsignori che hanno gridato “assassino” al papà di Eluana Englaro.
    Povero Cristo, difeso dai preti come suppellettile e raccoglitore di polvere nei luoghi pubblici e da tutti dimenticato come Uomo-Dio che accoglie tutti e dichiara che sono beati i poveri, i miti, coloro che piangono, i costruttori di pace, i perseguitati, gli affamati! Povero Cristo, difeso dagli adoratori del dio Po e di Odino che ne fanno un segno di civiltà, mentre lasciano morire di fame e di freddo poveri sventurati in cerca di uno scampolo di vita.
    Povero Cristo, difeso dalla “ministra” Gelmini che trasforma il Crocifisso in un pezzo di tradizione “de noantri”, esattamente come la pizza, il pecorino, i tortellini. Povero Cristo, difeso da Bertone che lo mette sullo stesso piano delle zucche traforate.
    Povero Cristo! Gli tocca ringraziare la Corte di Strasburgo, l’unica che si sia alzata in piedi per difenderlo dagli insulti di chi fa finta di onorarlo. Signore, pietà!
    Guardando a quel Cristo che è il senso della mia vita di uomo e di prete, ho la netta sensazione che dalla sua comoda posizione di inchiodato alla croce, dica: “Beati voi, difensori d’ufficio… beati voi che ho i piedi inchiodati, perché se fossi libero, un calcio ben assestato non ve lo leverebbe nessuno”.”

  17. Gara fai bene a diffondere il Fatto! Gran quotidiano! In facoltà da me i pochi che leggono quotidiani hanno sempre il Fatto sottobraccio.
    Spero ottengano sempre più consensi, anche se la base è per forza di cose limitata.

  18. IN QUESTI GIORNI NON SI FA ALTRO CHE PARLARE DI CROCIFISSO SI’, CROCIFISSO NO. MI RIVOLGO AI VERI CRISTIANI E DESIDERO INVITARLI A RIFLETTERE SULLA GRAVITA’ DI TENERE IN MOSTRA IL CORPO DI CRISTO SULLA CROCE. CHI DI VOI METTEREBBE IN BELLA MOSTRA LA FOTO DEL CADAVERE DI UN CARO CONGIUNTO E NON MOSTREREBBE INVECE LA FOTO PIU’ BELLA DI QUANDO IL VOSTRO AMATO ERA VIVO, BELLO E GIOVANE?
    SOLO IL NOSTRO PEGGIORE NEMICO PORTEREBBE IN MOSTRA IL NOSTRO CORPO MORTO…. COSI’ COME FACEVANO CERTE ANTICHE TRIBU’ QUANDO SCONFIGGEVANO IL NEMICO, GLI TAGLIAVANO LA TESTA E LA INFILZAVANO SU UN PALO CHE METTEVANO IN MOSTRA, IN SEGNO DI VITTORIA.
    CHI SONO I PRINCIPALI RESPONSABILI DELLA CROCIFISSIONE DI GESU’? LEGGENDO CON PERSPICACIA I VANGELI EMERGE CHE FURONO I SACERDOTI DEL TEMPIO A CORROMPERE GIUDA AFFINCHE’ CONTRIBUISSE ALLA SUA CATTURA…… E CHI LO VUOLE ANCORA OGGI SULLA CROCE? SONO ANCORA I SACERDOTI DEL “TEMPIO”. CHI HA ORECCHIE PER INTENDERE, INTENDA!
    CRISTO E’ RISORTO! E FINCHE’ LO TENIAMO SULLA CROCE, NON LO FACCIAMO RISORGERE DENTRO DI NOI E SAREMO SEMPRE UOMINI TRISTI E SOLI.
    CRISTO E’ VIVO! E SIEDE ALLA DESTRA DEL PADRE. E PENSO PROPRIO CHE SIA INDIGNATO DI VEDERSI SULLA CROCE. CHI SA CHE QUESTA POLEMICA NON L’ABBIA SPINTA PROPRIO LUI?!

  19. Ragazzi, ragazzi, che confusione!
    1) PANCO, perchè tiri in ballo la politica? Cosa c’entra in questo contesto? E’ vero che il tema del crocefisso in classe è al centro del (come al solito strumentale) dibattito politico, ma non credi sia fuori luogo su questo blog spostare la discussione su Berlusconi & amici?
    2) PALMA, la tua teoria sul “cadavere appeso in croce” è meravigliosa! Precisazione: sono giusto un tantino ironico..Da Cattolico praticante ammiro molto le tue parole quando dici che Cristo è vivo, penso che siano davvero illuminanti e forse dovremmo ricordarcene più spesso; credo però che forse male nterpreti il significato del crocefisso: Dio fatto uomo si è sacrificato per noi! Si è fatto torturare e umiliare per la nostra salvezza! La nostra salvezza è dunque inscindibile dall’immagine di Gesù sulla croce, perchè è proprio da quella croce, secondo me, che Gesù ci parla e ci redime! Forse, sono serio, ha ragione CIRIO nel dire che sei “avanti”, ma per ora penso che sia proprio la croce – che l’uomo deve portare ogni giorno sull’esempio di Gesù – e non un bel giovanotto sorridente, che ci deve guidare nel percorso della fede.
    3) STORICO IN CLASSE: sono solidale con le tue tesi..ma d’altronde cosa ci possiamo aspettare da un’Europa che ha rifiutato di inserire nella COstituzione Europea riferimenti alla tradizione e storia cristiana dell’Europa? Da storico quale sei converrai con me che negare la propria storia e rifiuare il proprio passato non è altro che una negazione di ciò che si è oggi!
    4) A TUTTI, in particolare PANCO: amici, in tutto questo discorso dimentichiamo una cosa fondamentale: la Legge Italiana! Parliamo di insegnamento della religione a scuola, ma forse dovremmo ricordarci che la Legge del nostro Paese la prevede! Vi rimando dunque alla lettura dell’art. 9, co.2 dell’ “Accordo di revisione del trattato lateranense”, stipulato nel 1984 dalla Repubblica Italiana e dalla Santa Sede.

  20. E perchè mai l’Europa avrebbe dovuto inserire riferimenti al Cristanesimo nella Cstituzione?
    Che motivo avrebbe avuto? Politica e Religione non devono andare a braccietto. Se siamo la parte civile e liberale del mondo, ogni religione è uguale sotto ogni aspetto, anche se il Cristianesimo e la religione “storica” ( e ci mancherebbe, se non eri cristiano eri un reietto)

  21. Caro AleGara mi sembri un po’ miope in questa tua analisi! Studio giurisprudenza e questo mi dà la possibilità di vedere quanto dietro articoli apparentemente aridi ci sia invece la storia, l’esperienza e il sacrificio degli uomini! Ti cito, a sostegno della mia tesi, l’articolo 1 della nostra Costituzione: “L’Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro. / La sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.” In questo articolo sono riassunti oltre 100 anni di vita politica italiana! E’ il punto d’incontro dell’Italia cristiana e quella comunista! E’ l’espressione di un popolo che finalmente diveniva sovrano! Capisci dunque che non si tratta affatto di mescolare religione e politica, bensì di fare una politica migliore proprio perchè consapevoli della propria identità e della propria storia!

  22. Bene, Bene …
    Per primo ringrazio GIURISTA per i complimenti e anche per avere la mia stessa idea (più o meno). Secondo: GIURISTA sul fatto che rifiutare il passato sia il rinnegare l’oggi, hai assolutamente ragione tranne che è molto difficile imparare dal passato (direi quasi impossibile) invece è assolutamente facile dimenticarsi di che cosa si era. Per la serie A CHI VUOLE LA STORIA NON INSEGNA PROPRIO NULLA.

    Poi ALEGARA forse non capisci bene il punto di vista: io non sto dicendo che la religione Cristiana deve comandare in Europa, sono liberale (come dici tu) anche io, anche io voglio che tutti le religioni siano ugualmente rispettate. Io voglio dire che la Costituzione Europea doveva (risottolineo DOVEVA) riconoscere il valore storico del Cristianesimo dentro alla storia europea; perchè mi pare che nella storia europea il cristianesimo abbia fatto la parte del gigante.

    Elenco solo alcuni momenti:

    1) durante il periodo barbaro (V-VII secolo d.C.), periodo in quale nacque l’idea di quella che secolo dopo sarà chiamata Unione Europea, l’unico collante tra le varie tribù fu la fede cristiana.

    2) nel ‘400/’500 il primo vero impluso a quello che poi verrà chiamata RINASCIMENTO venne dato dai papi mecenati.

    3) ultimo i tra padri fondatori dell’Europa facevano parte di partiti di centro di ispirazione cristiana (UDC in Italia, MPF in Francia e CDU in Germania)

    Quindi se non vogliamo (come giusto) dare al cristianesimo un senso di predominanza religiosa, almeno diamogli un importanza storica.

  23. La presenza del crocifisso mi lascerebbe totalmente indifferente, se non fosse che lo stato italiano si è dichiarato laico, e la scuola più d’ogni altro ambito dovrebbe non risentire di influenze religiose; per un sapere laico e quindi libero.

    Ecco perchè dichiaro che il crocifisso non dovrebbe essere esposto negli istituti e più in generale, in ogni ufficio pubblico.

  24. Non capisco questa continua, monotematica insistenza sul significato storico del cristianesimo. Nessuno lo mette in dubbio, nel bene o nel male.
    Il punto è uno, e uno solo.
    L’Italia è o no un paese laico?
    Sì?
    Allora niente crocifisso.
    In un posto normale, con gente che non si arrocca su posizioni indifendibili, sarebbe decisamente palese.
    A me sembra un concetto chiaro come l’acqua.
    Poi, se per affermare la vostra identità culturale-storico-religiosa (quello che vi pare) volete andare in giro con un crocifisso di un metro sul petto, chi ve lo impedisce?
    Non affermatelo sui muri pubblici, però.

  25. Muri pubblici?!?! ma che argomentazione è per dire che sei contro i crocifissi nelle scuole?!?
    Se andare in giro con crocifissi sul petto per te non sarebbe un problema, cosa cambia con un muro?! un muro è forse parte dello Stato e un giardino, una piazza o supermercato no? le affissioni con le croci e la madonna dei deceduti sulle pubbliche bacheche sono un reato?!?

    La tua conclusione è priva di argomentazioni valide, a differenza di quelli che hanno commentato prima di te: erano argomentazioni a sostegno di tesi quelle che tu chiami “insistenza monotematica”.

    Ricordiamo cos’è lo Stato, STATO=IO=TU=PROFESSORI=POLITICI=SPORTIVI=POPOLO
    ma non per questo allora Stato laico vuol dire che ogni cittadino debba essere laico!!!

    Articolo 19
    Tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di farne propaganda e di esercitarne in privato o in pubblico il culto, purché non si tratti di riti contrari al buon costume.

  26. I miei complimenti ad Andry..Ha spiegato il concetto in poche righe ma è stato il più chiaro di tutti..”posizioni indifendibili”…mah…per essere indifendibili mi pare che qualcuno invece le difenda piuttosto bene, no Greta?

  27. HAHAHA,Chi ha fatto ricorso? Un arabo? Un egiziano? Un cinese? Uno zingaro? Un rumeno?
    Mi piace la vostra gentilezza, quando succede qualcosa di grave da voi in Italia subito posibili colpevoli sono dei rumeni. Quado lasciate i vostri parenti a cura delle donne rumene,alora queste sono brave.Quando un italiano viene in Romania, apre una ditta e paga con 200 euro un operaio allora i romeni sono buoni.
    Portate delle acuze agli altri,ma voi, popolo italiano vi distrugete la chiesa e i preti.
    Qgni tanto si legge su media che un prete e acuzato di pedofilia,ma di laici quasi mai,opure “Nel mondo, secondo un report dell’Onu ogni anno si stima essere violentate 150 milioni di bambine…A tal riguardo l’Italia persiste ad essere uno dei paesi a “massima esportazione” di turisti sessuali.(secondo-http://www.associazioneprometeo.org/pilot.php?action=new_pg&cl=2&ip=1&iv=1&im=145)
    In Italia si parla di 21.000 casi al anno di pedofilia.
    Chi sono colpevoli?-” Un arabo? Un egiziano? Un cinese? Uno zingaro? Un rumeno?”opure solo i preti?
    Chi vuole puo dare un occhiata qui http://www.ildialogo.org/…/pretipedofili/pedofiliadossier111032007.pdf
    Secondo i dati raccolti da Telefono Azzurro e pubblicati nel rapporto nazionale sulla condizione dell’infanzia e dell’adolescenza, quasi il 60% degli abusi su minori avviene in famiglia.
    Perche?

    Panco- diceva–Ecco perchè dichiaro che il crocifisso non dovrebbe essere esposto negli istituti e più in generale, in ogni ufficio pubblico. Come mai non chiede anche le demolizione di edifici ecclesiastici.
    Il comunismo a proibito la chiesa e i risultati si vedono adeso. Se volete una Italia simile alora niente religione. Ciao

  28. E’ una forzatura per tutti quelli che non credono nel Dogma religioso e vedono il crocifisso nelle aule come una violenza psicologica sui loro figli; esiste ancora la libertà di pensiero e di credo ?Dovrebbero fare un referendum anzichè decidere (come al solito) di testa propria, su cosa è giusto o sbagliato per gli altri.

    Ovviamente la mia è una chiara provocazione,
    ma dobbiamo stare attenti nel dichiarare cosa sia giusto o sbagliato;
    ricordiamoci quando definiamo qualcosa facente parte della storia e tradizione,
    e come essa ci sia giunta;
    simbolo che ha perso il suo nativo e pagano significato e che con la forza fisica e psicologica
    nell’arco di quasi 2000 anni gli si è dato un valore ben diverso, come del resto lo sono le festività (a parte la Pasqua, festività che hanno valenze diverse e prettamente pagane, valori che abbiamo perso nel tempo proprio perché assorbite da un Dogma),
    valori che noi tutti ben conosciamo oggi.
    La libertà di credo non deve implicare obbligatoriamente l’imposizione del credo, in quanto ci sono persone che non hanno un credo e per il fatto stesso che siamo
    in uno Stato laico:

    Come sottolineato dall’art. 4 della sentenza n.203 della Corte Costituzionale,
    per la Costituzione Italiana la laicità è un “principio supremo dello Stato”,
    che si struttura negli artt. 7, 8 e 20; “il principio di laicità,
    quale emerge dagli artt. 2, 3, 7, 8, 19 e 20 della Costituzione,
    implica non indifferenza dello Stato dinanzi alle religioni,
    ma garanzia dello Stato per la salvaguardia della libertà di religione,
    in regime di pluralismo confessionale e culturale.”
    La Costituzione infatti separa gli ambiti di religioni e Stato,
    garantisce la libertà religiosa (e quindi, implicitamente, il diritto a non avere alcuna fede) e la libertà di pensiero (art. 21), negando alla religione maggioritaria (cattolica) lo status di religione di stato.

    Da questo dovremmo dunque considerare, se sia il caso, nelle scuole (quelle statali),
    di mettere il crocifisso, ed io aggiungerei anche, se sia il caso
    di dare come alternativa l’ora di religione, anziché un’ora di filosofia,
    la quale non guasterebbe affatto, anzi, probabilmente abituerebbe i ragazzi
    a valutare con la propria testa gli stimoli che gli giungono dall’esterno,
    e non per il “sentito da”, “detto da ” o peggio “io credo che…” !

    Se esistesse veramente la libertà di credo, non dovrebbero mettere neanche i simboli delle 3 religioni monoteiste, perchè il credo non si limita solo a quelle (come la filosofia induista, buddista , il Taoismo…) e poi c’è anche la libertà di chi non crede, e come la mettiamo ? Si può ben comprende come sia difficile il riuscire a conciliare tutto questo, quindi quanto sia complesso esporre dei giudizi su cosa sia giusto o sbagliato. Un po’ come con la “democrazia”, che impone le scelte della maggioranza alla minoranza. Bene quando ci sono 3 persone, una delle quali si dovrà accontentare della scelta delle altre 2, ma questo implica anche che 3 persone riescono a convivere bene tra loro; ben diverso è il rapporto su di una popolazione di 70 milioni di persone le quali vivono su di un territorio così vasto che alcuni non conoscono neanche l’esistenza di una parte dell’altro, e quando 34.999.999 persone devono accettare la scelta delle altre 35.000.001 (magari territorialmente della parte opposta, dove non conoscono ne usi ne costumi ne il territorio stesso e quindi l’eventuale impatto che ci potrebbe essere) un po’ le cose tendono a precipitare. Non ci siamo solo noi, siamo in tanti e ricordiamoci che viviamo in un contesto geografico e politico nel quale conviviamo con gli altri (con-vivere = vivere con gli altri, quindi accettarli e rispettarne la libertà).

    “CHI NON HA PECCATO SCAGLI LA PRIMA PIETRA !”

    Guardiamoci magari prima dentro di noi , affrontiamo i nostri scheletri nell’armadio e su questo miglioriamoci, solo poi proviamo a guardaci intorno magari a esporre un nostro giudizio, il quale però deve essere sempre costruttivo, in virtù proprio della con-vivenza con il nostro prossimo.

    Vorrei fare un’altra provocazione:
    non mettere il crocefisso sarebbe come non accettare chi ha fede, il metterlo sarebbe forzare la libertà di chi non crede… il problema si potrebbe benissimo risolvere in un attimo. Siamo un Paese che si fregia di essere “Democratico”, e quindi proprio democraticamente si potrebbe risolvere la questione; basterebbe ad esempio che in ogni classe si richieda ai genitori degli alunni di scegliere se o non metterlo…
    la maggioranza vince.

    E non mi vengano a tirare in ballo le solite storie “MA QUEL PAESE FA COSI’… QUELL’ALTRO RITIENE LE DONNE…”
    … la donna in Italia ha potuto votare solo dal 1946 !
    (vedi antifemminismo della Congregazione per la dottrina della fede)

    Cerchiamo di non rapportarci come sempre agli altri ma impariamo a guardarci in casa (che di problemi ce ne sono così tanti che questo è a dir poco ridicolo); e non ditemi “PERCHE’ LA NOSTRA CULTURA RISALE…”, in quanto penso che abbiamo questa cultura proprio perché per secoli se non la abbracciavamo venivamo bruciati vivi (i quemaderos di Siviglia – quattro enormi forni circolari, ognuno dei quali «ospitava» fino a 40 condannati, introdotti vivi, e che per «giustiziarli» occorrevano dalle 20 alle 30 ore di supplizio; i forni funzionarono ininterrottamente per oltre tre secoli,
    e vennero chiusi da Napoleone nel 1808);
    cultura fondata sul terrore e la paura in nome e per amore di DIO…

    MA QUANTI MORTI CI SONO STATI ?!

    Sia chiaro, io non sono ne per il metterlo ne per il toglierlo il crocifisso, ma voglio solo cercare di far luce su come sia difficile decidere per una o per l’altra soluzione, però, dato che siamo oramai parte d’Europa e siamo oramai un paese multietnico (non siamo un paese di morti, ma di esseri viventi e quindi in continuo mutamento), il restare ancorati alle proprie convinzioni e idee, personalmente ritengo ci porterebbe nel nichilismo più totale. Rispetto il prossimo, anche chi crede nei Dogmi (in quanto essere umano), ma per questo, oggi in un Paese multietnico come il nostro, credo che vadano riviste un pò di cose prima di alzare la mano e parlare di rispetto, cultura, diritti e doveri…
    …sempre e solo da parte degli altri.
    Penso che sia il nostro egoismo che ci porta a giustificare sempre le nostre scelte in base a quello che è stato fatto o detto da altri, e penso questo sia un grosso errore;
    come ho già scritto, noi dagli altri e dal nostro passato possiamo solo imparare
    per cercare di non rifare più gli stessi errori;
    basti guardare che a distanza di 50 anni, ancora oggi, ogni anno c’è la giornata dedicata alla memoria, la Shoah, dove ci sono stati 6.000.000 di ebrei,
    bruciati nei forni crematori (non so se già morti o vivi),
    ma di sicuro durante l’inquisizione, le persone venivano bruciate vive,
    e non raggiungevano altissime temperature in poco tempo,
    ma pian piano e con molta legna.
    Quindi se da una parte non dimentichiamo la Shoah,
    non vedo perchè dimenticare i 50.000.000 di morti che l’inquisizione ha compiuto
    per propria mano o per conto di (in quanto la Chiesa si è sempre mostrata molto compiacente con il potere politico ed economico in primis) nell’arco di svariati secoli.
    Vorrei qua ricordare che i 50 milioni di 4 secoli fa (demograficamente parlando),
    sono come 200 milioni durante il periodo del ventennio nazista.

    Che sia solo ipocrisia la nostra ?
    Siamo sempre pronti ad alzare il dito e a giudicare senza guardarci in casa ?
    Cosa ci ha insegnato il nostro credo ?
    Quanto di quello che ci dice la nostra religione, noi lo prendiamo ad esempio e lo proiettiamo nella nostra vita ?
    Si, penso sia solo ipocrisia la nostra !

    Io ritengo che il fine sia quello del ri-trovare noi stessi,
    e che la spiritualità sia il mezzo corretto per potervi giungere;
    ma per trovare, dobbiamo cercare, e la ricerca è per antonomasia, opposta al Dogma;
    un Dogma poi, che muta nell’arco del tempo e che per celare i suoi “crimini” attua una revisione storica (cambiando la realtà delle cose) , dimostra quanto i suoi valori siano effimeri; immagino quanti siano stati i lasciti (obbligati ?) alla chiesa per paura dell’Inferno
    o per comprarsi un posto in paradiso (come fosse un villaggio vacanze con palafitte sul mare a chi paga di più), e poco tempo fa il Papa ha detto che l’inferno non esiste e si è scusato per le stragi compiute durante l’inquisizione.
    Comodo non vi pare ?
    Spero di essere riuscito a comunicarvi quanto possa essere difficile e complesso asserire se una cosa è giusta o sbagliata, dobbiamo prima ricercare e comprendere;
    troppo facile tirare il sasso e poi nascondere la mano,
    o comunque appoggiarci alla scusante che l’abbiamo visto fare o sentito dire…
    …mi torna in mente quando eravamo bambini ed i genitori ci sgridavano !

    La cosa più interessante ora, è cercare di capire in che modo si possa ritenere che un simbolo religioso appeso in classe, possa essere una “forzatura” per altri.
    Alcuni mi hanno detto che essendo “soltanto” un simbolo (per il non credente), lo stesso non possa in alcun modo venirne danneggiato…
    …niente di più sbagliato !
    Innanzitutto, bisognerebbe capire che cosa significa e da dove deriva il termine “SIMBOLO” e poi cercarne la vera valenza (in questo caso la croce). Il tema è vasto e complesso, e ritengo dunque che per molti, il troppo impegno richiesto a comprendere tutto ciò, giustifichi il “credere” alle parole di qualcun altro, evitando così grandi fatiche; l’abituare una persona sin da giovane età, a considerare “normale” la presenza di un simbolo nella propria vita, porta quest’ultima molto probabilmente ad avvicinarsi poi allo stesso (e al suo significato) in modo troppo avventato, trasfigurandone la sua vera valenza e quindi il rischio di attribuirgli in modo errato il corretto significato e quindi il non comprenderne la motivazione per la quale quel simbolo si trova in un determinato posto piuttosto che in un altro, alterando dunque la percezione stessa della realtà (facendoci credere una cosa per un’altra). Il simbolo, racchiude in se interi e profondi concetti, che non basterebbero fiumi di parole per poterli descrivere, e da tutto questo, si può evincere quanto poco ri-cerchiamo le verità, e quanto prendiamo per oro colato, quello detto da altri. Questo comportamento lo si potrebbe associare ad una mancanza di logica ? Ad ignoranza ?

    Che popolo strano che siamo !
    Quando ci fa comodo, tiriamo in ballo che” l’Italia è il nostro paese e se qualcuno vuol cambiare qualcosa, lo faccia a casa sua”, giustificando la nostra imposizione dal fatto che nel suo paese noi non lo possiamo fare, e poi, in altre circostanze, sempre noi, saremmo pronti a firmare dei referendum per suddividere l’Italia in tanti piccoli “staterelli”…

    …siamo sempre a guardare l’erba del vicino, che poi,
    SARA’ SEMPRE PIU’ VERDE DELLA NOSTRA !

    Ricordo una frase udita in un film, “MR. CROCCODILE DUNDEE 1”, frase che dice :

    D: Che ne pensa del diritto degli Aborigeni nel riavere la loro terra ?

    R: Beh vedi, la terra non è mica degli Aborigeni,
    sono loro della terra, è la loro mamma.
    Vedi la quelle rocce che spuntano ?
    Quelle sono la da 600 milioni di anni, e ci saranno quando saremo morti;
    perciò discutere di chi sono, è come 2 pulci che discutessero di chi è il cane dove stanno !

    A ripensarci, non ci si sente un po’ ipocriti ?!

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