FINE DELLA CAMPAGNA, VIA CON GLI SCRUTINI!

A mezzanotte si chiude la campagna elettorale e ha termine la lunga marcia di avvicinamento iniziata la sera del 7 novembre 2008 con la presentazione ufficiale della mia candidatura a Sindaco per Rozzano.
Avevo preso, quella sera, l’impegno a seguire la mia scuola con l’impegno di sempre e – anche se non son io a doverlo dire – mi pare di aver mantenuto la promessa.
Spero che questa impressione sia confermata dalla percezione dei genitori e degli studenti: perché nelle mie intenzioni l’impegno nella politica locale non nasceva dalla speranza di andare a fare un altro mestiere, ma era il naturale proseguimento del mio.
Ritengo infatti che un educatore debba presentare ai giovani, che guardano alla politica del “panino” televisivo come a un teatrino stucchevole e scadente, l’esempio di un impegno diretto, in prima persona.
Avevo anche l’intento di dimostrare che questo impegno è compatibile con la propria vita professionale, con il proprio lavoro: e con la volontà di proseguirlo comunque vada, anche nel caso in cui arrivassi davvero alla carica di sindaco.
Incassato il risultato elettorale, bello o brutto che sia, inizierà il consueto impegno negli scrutini, dalla mattina alla sera: per non avere il tempo di esaltarsi in caso di risultati favorevoli, o per sfuggire alla depressione provocata da un risultato negativo. La campagna elettorale finisce, la vita continua.

9 commenti su “FINE DELLA CAMPAGNA, VIA CON GLI SCRUTINI!”

  1. Un ” in bocca al lupo” a tutti i partiti, destra, sinistra, centro e liste civiche. Spero che gli Italiani facciano la scelta giusta per loro e non si facciano condizionare dalla massa o dall’amicizia. Purtroppo ho sentito in questi giorni molte persone dire “Ah io non voto”. Sappiate che il vostro voto è importante, per qualsiasi coalizione voi votiate. Buon voto a tutti!

  2. Che forza Zacca! In una sola frase hai risolto una pluriennale diatriba dottrinaria, che ha coinvolto decine di illustri costituzionalisti!

  3. Io non voto (per le europee) perchè non me la sento di avere la responsabilità di mandare qualcuno a prendere un fracco di soldi senza fare niente. Sono un pirla?

  4. Matts, come non te la senti per le europee non dovresti sentirtela per la provincia e/o le amministrative. Sono tornato ora dal mio pomeriggio da rappresentante di lista e sono abbastanza deluso dall’affluenza alle urne. Unico momento di picco all’arrivo del candidato presidente alla Provincia Podestà. C’erano più fotografi che elettori.

  5. Io sono tornato adesso dal mio seggio. Full immersion dalle 14.00 alle 22.00.. Non lo consiglio a nessuno!
    Qua a Rozzano c’è stata una buona affluenza invece, Touch 😉

    Comunque Matts, capisco la tua delusione verso la politica italiana, però ti assicuro che è un luogo comune il fatto che tutti i politici non facciano niente e prendono un fracco di soldi per non-fare!
    Sicuramente ci sono anche quelli così, ma non tutti..

    Anche se è verissimo che, come direbbe Palmiro Cangini ( e spero mi si passi la volgarità), politicamente in Italia siamo indietro come le palle dei cani!

  6. Ovviamente scherzavo quando scrivevo che Zacca aveva risolto il dibattito sull’astensionismo. Per quanto mi riguarda personalmente, sto maturando la convinzione che il voto vada espresso quando si conosce e si approva la persona che si vota, indipendentemente dagli schieramenti contrapposti (perché i partiti, e in particolare PD e PDL sono ormai soltanto dei comitati d’affari che gestiscono le carriere predeterminate dalla “casta”). Potrei esemplificare, per quanto riguarda la politica locale, ma non è questa la sede idonea per farlo.
    Pertanto, ho votato per le elezioni amministrative (Provincia e Comune), ma non per le Europee: e non mi sento affatto pirla. E’ vero che chi si astiene di fatto delega la scelta agli altri: ma se il sistema elettorale in vigore mi sottrae di fatto ogni possibilità di scelta, ho il dovere di accettare di stare al gioco? Discussione da proseguire: non dimentichiamo che c’è un insegnamento obbligatorio che si chiama “cittadinanza e costituzione”. Domanda provocatoria: quante ore gli avete dedicato in classe?

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