Il nostro Istituto al Tg5!!

Ciao a tutti!!
Ho appena visto il servizio del Tg5 sul nostro Istituto e ne sono rimasta sorpresa, perché non ne sapevo niente fino a 5 minuti fa, ma nello stesso tempo amareggiata per l’argomento in questione: la solita e ridondante riforma sui “fannulloni” del ministro Brunetta.
Ero talmente emozionata nel vedere il mio Istituto al telegiornale, che non sono riuscita a capire quello che diceva il nostro preside Marco Parma, impeccabile come sempre, durante l’intervista!!
Credo di aver percepito solo che molte bidelle si sono assentate per un lungo periodo di tempo per evitare le pulizie esterne (più che necessarie a parer mio) dell’Italo Calvino.
Non sono, in ogni caso, molto sicura di quello che ho appena detto.
Sono ben accetti, se possibile, chiarimenti a riguardo.
Grazie, spero riusciate a vederlo tutti voi,
ciao!!
Ciao a tutti!

51 commenti su “Il nostro Istituto al Tg5!!”

  1. l’argomento dell’intervista al nostro preside e del servizio del tg in generale era proprio quello..
    anche sul corriere della sera c’è un articolo a riguardo..
    vero, fa un certo effetto vedere la nostra scuola al tg, ma io direi che non ci abbiamo fatto una bellissima figura.. no??

    poi, se è lecito.. come sono arrivati proprio nella nostra scuola le telecamere del tg e i giornalisti del corriere? richiesta, segnalazione, soffiata di qualcuno?

  2. non so se hai visto il servizio ma la scuola era deserta!!
    peccato, abbiamo così tante qualità nella nostra scuola e ci tocca fare anche la figuraccia al telegiornale..

  3. Signor Preside, invece di chiamare telegiornali e giornali, poteva provare ad indagare lei stesso su questo strano assenteismo; mi sembra solo tanta pubblicità..a lei

    poi forse l’intento era un altro, però sinceramente non lo trovo

  4. ah cmq la nostra è una scuola pubblica, quindi questi bidelli che si sono messi in malattia, grazie al mitico Brunetta (-.-), avrebbero dovuto ricevere la visita di un medico, come tra l’altro è previsto praticamente da sempre..questa visità è avvenuta??

    ah comunque non si vede che il TG5 ha usato la nostra scuola solo come pubblicità dei nuovi provvedimenti del ministro eh..

  5. @tormento

    Citando l’articolo, “il dirigente scolastico ha già disposto le visite fiscali per i custodi malati.”

    Per il resto, boh. Torno adesso dal concerto e dal coro cui ho cantato e sono distrutto xD

  6. Potenza della TV!
    Ragazzi, io voglio soltanto denunciare le forme di malcostume che imperano nella pubblica amministrazione e danneggiano i lavoratori che ogni mattina fanno il proprio dovere, aggiungendovi quello di chi si assenta…
    La mia denuncia pubblica ha punzecchiato il pachiderma burocratico-sindacale, che adesso tenterà di vendicarsi.
    Dalla pubblicità non ho dunque nulla da guadagnare; mi sono però sentito in dovere di tutelare la dignità tutti coloro che ogni mattina si presentano diligentemente al lavoro: compreso il sottoscritto, visto che sono un lavoratore anch’io.
    Se si è giunti a questo, è perché sono risultati inutili tutti gli appelli al senso di responsabilità che sono stati rivolti al personale, instancabilmente, ripetutamente, per tutti gli otto anni in cui ho diretto la nostra scuola: che non è stata presentata come da stampa e TV come scuola di fannulloni, ma come scuola che si batte contro questo fenomeno. E questo mi sta bene, anche se ovviamente preferirei tutt’altro. Ma lo sapete che non fa notizia il cane che morde l’uomo, ma l’uomo che morde il cane…

  7. Al Dirigente
    Ma si è mai preoccupato di sollecitare i ragazzi e i docenti affinchè evitassero di buttare spazzatura dalle finestre e inzozzassero i muri dell’edificio con ogni tipo di volantino?
    A mio parere una scuola dovrebbe “educare” ad avere comportamenti civili.
    I collaboratori scolastici, chiamiamoli con il loro nome, hanno anche il compito di pulire ma ci vuole rispetto anche per il loro umile lavoro, non è corretto dire “io sporco” perchè “tu devi pulire”.
    Probabilmente coivolgendo bonariamente gli allievi nell’operazione di pulizia avrebbe ottenuto risultati migliori.

  8. Forse “Carla” non frequenta molto il blog. Si cerchi per favore il mio pezzo (abbastanza recente) intitolato “CHIUDO IL BAR…” e consideri poi che la spazzatura finalmente rimossa era vecchia di anni.
    E “Carla” sa quante volte è intervenuto il preside per rimproverare le classi che aggravavano ingiustamente il lavoro dei collaboratori scolastici? Sa quante volte è intervenuto a far raccogliere cartacce e rifiuti nelle classi dove – incredibilmente – si trovavano docenti che accettavano di far lezione in un immondezzaio? Sa che il dirigente della scuola è intervenuto, non molti giorni fa, a diffidare le classi che allagavano gli spogliatoi?
    Io sono dalla parte dei lavoratori, ho rispetto del lavoro di tutti e voglio che il lavoro di tutti venga rispettato: ma voglio che venga rispettato anche il mio, che è quello di organizzare la scuola in modo che sia pulita, accogliente e sicura (cioè sorvegliata esercitando diligentemente e non distrattamente il proprio dovere di vigilanza).
    Per contratto di lavoro, io sono responsabile dei risultati del servizio e della sua qualità. Dunque tutti hanno il dovere (IL DOVERE) di collaborare con me, specie se hanno la qualifica di “collaboratori scolastici”.
    Ora che ho fatto scoppiare la bomba, ora che lo scandalo è alla luce del sole, tutti sono capaci di dire che bisognava fare qualcos’altro, o “ben altro”, che “ben altre” sono le soluzioni; avranno certamente ragione e farò tesoro dei loro consigli, che comunque potevano essere anche formulati prima, perché la situazione che ho denunciato è vecchia di anni.
    Per finire: è bene che tutti tengano ben presente che non intendo sottostare ai ricatti di nessuno.
    Non sono disponibile a chiudere un occhio sull’esecuzione negligente del lavoro in cambio della presenza in servizio.

  9. Ho visto anche io il servizio al TG5 sull’Istituto Calvino. E ho letto i vari commenti sulla vicenda nel vostro blog.
    Dalle parole “…e consideri poi che la spazzatura finalmente rimossa era vecchia di anni” posso dedurre che l’ordine indirizzato ai collaboratori scolastici è stato eseguito. Elemento non emerso nel corso del servizio televisivo, e secondo me, non meno importante. Tanto che, dopo aver seguito il servizio del TG5, mi sono chiesto dove fosse tutta questa spazzatura: era già stata rimossa prima che i collaboratori attuassero questa forma di “protesta”. Inoltre ritengo che, al fine di espletare questo tipo di servizio (di cui, a parer mio, l’ente competente è la Provincia), il personale debba essere munito dell’abbigliamento idoneo, che non consiste, come sostenuto da una collaboratrice intervistata, in un paio di zoccoli, o comunque nell’abbigliamento utilizzato per le pulizie ordinarie.
    In una fase come quella che stiamo vivendo, il TG5 non ha aspettato un minuto per collegare la vicenda con le norme promosse dal Ministro Brunetta, confezionando in vista delle varie elezioni che ci attendono, un ottimo spot delle Libertà.
    Saluti.

  10. io non ho mica capito perchè si fa continuo riferimento all’ “inzozzamento dei muri coivolantini”…io frequento l’università di pavia e li ci sono diversi corridoi con bacheche a disposizione degli studenti su cui essi possono affiggerci tutto quello che vogliono (ovviamente nei limiti della decenza!). non si può semplicemente creare una piccola bacheca su cui poter esporre tutti questi “maledetti” volantini? lo dico perchè una cosa del genere è molto utile: molti ragazzi oltre a studiare fanno altre attività che penso che sia giusto pubblicizzino e diffondano. probabilmente parlo in conflitto d’interessi, perchè per esempio sul blog anche io pubblicizzo spesso la mia attività di musicista, ma non penso di sbagliare nel pensare queste cose.

    comunque sia, mi è capitato di essere li al liceo il giorno del servizio al tg5 e non ho potuto fare a meno di ascoltare le continue arie che si davano le collaboratrici scolastiche per essere finite in televisione per una banalità del genere. bah…comincio a rivalutare i debosciati che propongono autogestioni perchè manca la carta igienica in bagno.
    poi ci chiediamo perchè stanno limitando in qualsiasi modo il diritto di sciopero…cosa dovrebbe fare chi lavora in miniera allora?

    giustamente la maggior parte della colpa della sporcizia all’interno dell’istituto e nel cortile è di sicuro da attribuire agli studenti, ma come non vale l’equazione “io sporco perchè tu devi pulire”, non vale neanche “tu sporchi troppo e quindi io non pulisco”. ha ragione il preside nel dire che è una questione che dura da anni, probabilmente tra i rifiuti nel cortile ci sarà stato anche un pacchetto di marlboro vuoto del 1983…

  11. Quoto Cirio sulla questione della bacheca;
    Ok, niente volantini su campagne elettorali o cose simili, però ad esempio volantini che pubblicizzano eventi, concorsi, annunci per ripetizioni e quant’altro li trovo solo utili e per niente “inzozzanti” come dice Carla.

  12. Qualche piccola precisazione:
    ANTONIO – La Provincia non ha competenza alcuna per la pulizia degli spazi scolastici, interni ed esterni, la cui esecuzione spetta unicamente ai collaboratori scolastici; inoltre, il problema oggetto della mia denuncia era il picco abnorme di assenteismo conseguente all’esecuzione delle pulizie. Queste ultime erano infatti state effettuate, anche se “obtorto collo”, proprio perché erano dovute. Se non fossero state dovute, le avrei richieste a chi di competenza.
    CIRIO+GARA – Le bacheche esistono; il mio richiamo alla necessità di un controllo del materiale affisso non compromette la libertà di nessuno. Credo che voi, essendo stati miei ottimi studenti, sappiate che non sono abituato ad adottare nessuna forma di censura della libera espressione delle opinioni: ma, stante la mia responsabilità, un controllo preventivo di ammissibilità è indispensabile.
    IN GENERALE: adesso che la questione ha avuto anche troppo rilievo, ci si dia una bella regolata e la si smetta una volta per tutte di gettare robaccia dalle finestre; la pulizia dei fossati non sarebbe mai necessaria, o al massimo lo sarebbe una volta l’anno, se gli studenti dimostrassero rispetto e buona educazione. A ciascuno il suo.
    Anche il cortile dietro l’auditorium fa schifo, per colpa dei maleducati che ci buttano cartacce, bottigliette e lattine. E’ ora e tempo che i docenti, se occorre, provvedano a controllare e sanzionare. E soprattutto è ora e tempo di dimostrare di essere giovani adulti responsabili e non grossi bambini incapaci di autocontrollo.

  13. Comunque dopo aver letto l’articolo sul Corriere, volevo aprire una piccola parentesi:

    Come emerso oggi in classe durante una mini-discussione, nell’articolo è stato menzionato l’ottimo servizio che offrono i collaboratori di Noverasco.. Volevo solo dire, citando una prof.ssa e qualche alunno (senza far nomi), che anche qui in sede ci sono dei collaboratori che meritano un encomio per come si adoperano per la scuola (senza far nomi)..
    Grazie!

    Sicuramente il Preside ne è al corrente e ne avrà anche fatto pubblicità, ma nell’articolo non è comparso quest’aspetto.

  14. 2 osservazioni

    1- come mai nei messaggi del preside il suo nome non è evidenziato in verde? il nome di alcuni utenti (anche quello di cirio ad esempio) è evidenziato in verde.. e il preside è, solitamente, uno di questi utenti.

    2- per arrivare al cortile dietro l’auditorium mica bisogna uscire dalla porta col maniglione antipanico? e mica su ogni porta così all’interno della scuola sono stati appiccicati dei cartelli enormi con scritto che non possono essere usati per uscire? qui come esattamente dall’altro lato dell’edificio, come al 1° e al 2° piano.. però invece..

  15. Risposta alla seconda osservazione:

    Mi sembra che si possa arrivare in quel piccolo cortile facendo normalmente il giro della scuola, senza che sia necessario usare quella porta con il maniglione anti-panico.

  16. commento alla risposta sulla seconda osservazione:

    a quel punto uno anzichè farsi “tutto lo sbatti” di fare il giro può fermarsi all’ingresso della scuola…

    1 fa il bravo e fa il giro per fumarsi la sigaretta (evidentemente il panorama da quello scorcio deve essere proprio bello se così tanti studenti vi ci si fermano).. ma gli altri 10 o 100 mandano ogni volta al diavolo quel cartello ed escono direttamente.. o no?

  17. @ preside
    per carità, mai pensato alla censura. anzi, grazie, perchè al liceo ho sempre trovato spazio per esprimermi! infatti parlando della bacheca non ce l’avevo con lei, ma con chi si permette di dire che i muri vengono “inzozzati dai volantini”.

    @ pablopardo
    il link verde è legato al proprio profilo sul blog della scuola: puoi modificare le impostazioni del tuo nickname e utilizzarlo come link. essendo musicista, ne ho approfittato per linkare il mio myspace.
    non sono sicuro al 100% che questa opzione sia accessibile a tutti gli utenti: tempo fa il paga mi parlò di come il blog sia “gerarchizzato”, ovvero esistono diversi livelli per gli utenti e ogni livello permette di fare qualcosa in più. appunto il paga quando ho iniziato a scrivere sul blog mi aveva alzato di livello, ora dovrei essere approdato a “padrone del mondo” 🙂

    a parte gli scherzi, non so dunque se la questione del link è comune a tutti o no.

    se il preside (che di sicuro avrà il livello massimo perchè deve essere in grado di prendere provvedimenti se si fa un uso sbagliato di questo sito) non ha nessun link è perchè evidentemente non ha interesse a pubblicizzare nulla su questo spazio.

    spero di aver risolto almeno in minima parte i tuoi dubbi!

  18. cirio grazie x la spiegazione ma non ce n’era bisogno, so abbastanza bene come funzionano queste cose..

    ma dato che il nome del preside è sempre stato tra quelli evidenziati in verde (pigiandoci sù si apre il link al sito per la candidatura dello stesso a sindaco di rozzano, e come sto verificando con altri messaggi del preside recenti qui sul blog succede ancora), mi chiedo come mai ora sia un nome utente comune agli altri e non più di quelli ‘speciali’.. visto che nel periodo delle vacanze di natale, quando sono caduti quei “due fiocchi di neve” sono stati scritti su qst blog centinaia di messaggi per implorare il preside a tener chiusa la scuola un giorno o due, ricordo perfettamente che uno si è iscritto al blog con il nickname ‘preside’ firmando a nome dell’originale il messaggio che l’istituto sarebbe rimasto chiuso..

    mi è sorto immediatamente lo stesso dubbio a riguardo.. prof paga, che ci dice?

  19. Bè, la soluzione che è venuta in mente è che probabilmente non ha fatto il Log-in ma ha lasciato un commento come semplice visitatore..

  20. @ pablopardo
    scusami non volevo fare il saccentone! la prossima volta però cerca di essere più chiaro o le teste di pippa come il sottoscritto fraintendono! 🙂

  21. niente cirio, non volevo essere sgarbato nella risposta..

    cmq bah.. alla fine il preside ha dovuto rispondere per ben tre volte a delle velate “accuse” di propaganda elettorale, cercando però di far passare in secondo piano questo argomento per concentrare l’attenzione sulla storia della pulizia.. quindi le risposte (la prima è arrivata alle 7.28 di stamattina.. già in ufficio?) sono state belle elaborate.. poi lui non è un semplice visitatore..

    oh ragà mettiamo su un’agenzia investigativa?? sta storia mi sta incuriosendo un casino! magari poi la “soluzione” è ‘na cavolata.. però un pò di curiosità c’è..!

  22. pablo i tuoi dubbi sono legittimi, ma non credo siano fondati. penso sia normale che a quell’ora un dirigente scolastico possa essere in ufficio. inoltre avrebbe potuto benissimo anche rispondere da casa (io per esempio appena sveglio controllo e-mail, facebook e myspace e, nel caso, rispondo pure).
    una definizione come “obtorto collo” credo sia difficile da usare per un impostore.
    inoltre il modo di scrivere mi sembra effettivamente il suo.

    l’unica frase che potrebbe farmi dubitare di qualcosa?
    beh mi ha definito un suo ottimo studente! cosa molto lontana dala realtà! ahahahahah 🙂

  23. Sulla questione del verde consulterò Paganini, perché si tratta proprio del mio colore preferito.
    In ogni caso, tutti i commenti a questo post che stanno sotto il mio nome sono autentici.
    Quanto ai miei orari di lavoro, non potete certo dire che non veglio su di voi…
    Saluti a tutti.

  24. Non Mi Sento assenteista.
    8 mesi di servizio presso la sede Calvino; 7 giorni di malattia (3+4) in periodi diversi; circa 60 ore di straordinari ancora da recuperare; (sarebbero stati di più se non avessi coperto i giorni prefestivi); permessi per il diritto allo studio (art. 3 del DPR n. 395/1988) godute 4 ore su 150; richieste per ferie pari a zero; assenze per scioperi vari: zero;… basta per non sentirsi assenteista?
    Non mi sento vittima del lavoro, ma neanche fannullone. Eseguo i compiti a me affidati con la coscienza di cui sono capace e con la “diligenza del buon padre di famiglia”.

  25. Qualcuno le ha mai dato dell'”assenteista”, Signor “Momo”?
    Il preside o il segretario hanno mancato mai di ringraziarla per il lavoro svolto?
    Lei conosce benissimo, facendone parte, la situazione dei collaboratori scolastici di Rozzano: non è forse vero che il preside e il segretario dicono “grazie” ogni volta che ci si degna di fare un lavoro, anche se né io né lui ne siamo i diretti beneficiari?
    Perché dobbiamo essere contraccambiati con assenze di massa?

  26. Verde: la differenza dovrebbe essere il login. Il colore segnala la presenza di un link. Credo si capisca, però penso di cambiare il tema del blog: questo ha troppi difetti che non so bene come sistemare.

  27. @Preside
    Mi permetta la presunzione si sapere che le esternazioni del Preside non sono rivolte a chi del proprio lavoro ne fa una questione di “orgoglio”. Mi conceda, però, la libertà di dire a coloro che i quotidiani hanno letto e le tv anno ascoltato: non fate di tutta l’erba un fascio. A loro e a coloro che hanno contattato chi scrive è dedicato il precedente commento.
    É evidente; ciò che ho anteriormente commentato è stato possibile anche grazie all’armonia e al rispetto reciproco che intercorre tra i Dirigenti in questione e l’autore dello scritto.
    Lungi dalla mente il pensare che Direttori o Vicedirettori debbano “ringraziare” il personale subalterno per il lavoro da essi svolto. É dovere di ciascuno di noi svolgere le proprie mansioni a prescindere dai Direttori, amministratori o colleghi con i quali collaboriamo e, mi conceda una battuta: se ogni tanto echeggia qua e la un “grazie” questo serve a rendere meno gravoso, non ad ottenere il surplus di lavoro del quale molti devono farsi carico, a causa dell’assenteismo diffuso che lei combatte.
    Se è vero che il lavoro da dignità all’uomo, è pur vero che l’uomo trova la sua dignità nel lavoro. Ma questa è diventata una concezione antiquata ed anacronistica a privilegio di pochi.
    Per quest’ultime ragioni non posso che essere solidale con quanto da lei detto, tanto solidale che l’aver espresso disappunto sull’assenteismo e sulla mancanza di senso di responsabilità ha attirato sullo scrivente l’ira di molti.
    Detto questo però mi pongo qualche riflessione; se il problema assenteismo era da anni sotto gli occhi di tutti, come sotto gli occhi di tutti era da anni lo sporco nei cortili, era proprio necessario “punzecchiare il pachiderma burocratico-sindacale”, proprio quando alcuni collaboratori erano già assenti ? E ancora; conoscendo, come il Preside certo conosce i suoi collaboratori, non era forse prevedibile una reazione di questo tipo?
    Sicuramente era da evitare in un momento in cui a causa di assemblee, riunioni , consigli e feste varie, c’era più bisogno di collaboratori scolastici presenti nell’istituto.
    Non per questo si deve chiudere un occhio sull’esecuzione dei lavori in cambio della presenza in servizio; un occhio chiuso è un mezzo assenso.
    Trovare in otto giorni una soluzione che non si è trovata in otto anni o affrontare il problema pacatamente e attendere altri otto giorni?
    É vero, col senno di poi … ecc … ecc.
    I bravi condottieri sono buoni strateghi e le buone strategie fanno vincere le battaglie.
    Le mie sono solo riflessioni e mi ritengo fortunato nel non avere doveri decisionali.

  28. Sono proprio i lavoratori come lei, Momo, che dovrebbero condannare le inadempienze dei colleghi e i fannulloni, appunto per evitare che venga fatta di tutta un’erba un fascio. Da questo punto di vista lei e il preside combattete la stessa battaglia, seppur in ruoli diversi. Detto questo non mi è sembrata azzeccata la proposta di lasciare passare ancora un po’ di tempo; è proprio perchè si sono sempre attesi ulteriori giorni, come gli otto che suggerisce, che il problema si protrae da anni. Sembra che la campagna contro questo fenomeno delle inadempienze sul lavoro sia arrivata a un punto cruciale. Staremo a vedere cosa concluderà di fatto il Ministro Brunetta, ma è certo che sta andando nella direzione giusta, in questo senso.

  29. Momo, mi fa molto piacere essere d’accordo con lei perché so che persona è e che cosa ha fatto finora. E’ chiaro che i ringraziamenti che le sono stati rivolti valgono come incoraggiamento e riconoscimento, perché purtroppo nella pubblica amministrazione lo stipendio è lo stesso per tutti: tanto per i presidi che stanno sempre in giro per convegni, quanto per quelli che invece stanno nelle loro scuole e litigano con il personale per mantenere certi livelli di servizio. E ho sempre pensato che fra persone corrette e oneste ci si capisce sempre.
    Putroppo, quando i problemi sono incancreniti e quindi di difficile soluzione, non c’è mai il momento giusto per fare e non c’è mai il metodo giusto per intervenire.
    Io ho assunto consapevolmente il rischio di essere accusato di “fare di tutte le erbe un fascio”, di “associarmi alla campagna mediatica di denigrazione del pubblico impiego”, di “farmi pubblicità” (perdendo il voto dei bidelli…?): ma non potevo più tacere, perché i docenti, anche se molti di loro fanno buon viso, sono stufi marci come me di vedere quotidianamente un servizio che non funziona come dovrebbe, che sta impiedi solo grazie al sacrificio chi è sempre presente e si accolla anche il lavoro di chi si imbosca.
    Purtroppo, quando queste persone “si stancano” a loro volta, vanno ad aggravare la situazione tanto da renderla insostenibile. Certamente non è colpa del singolo lavoratore, se si ammala nel giorno in cui si ammalano gli altri: ma se io preside, io direttore, devo garantire un servizio, come faccio?
    C’è una cosa giusta e non detta nel suo ragionamento, su cui il direttore ed io dobbiamo essere più incisivi: contrastare i comportamenti scorretti in servizio con più energia e con provvedimenti disciplinari decisi e mirati, e anche negando ogni beneficio a chi si comporta in modo scorretto.
    E visto che ci siamo: se tutti vogliono le ferie in agosto, come faccio? Io non ho problemi ad aprire o chiudere porte e cancelli, a spolverarmi la scrivania e a pulirmi il bagno da solo: ma è giusto?

  30. nella direzione giusta…mah…
    io ho la sensazione che il metodo brunetta non risolverà mai l’assenteismo e il problema dei “fannulloni”. i dati statistici dicono che l’assenteismo è diminuito, ma sono viziati da un piccolo fattore: quella diminuzione è determinata dal fatto che molti dipendenti pubblici leali e onesti ci tengono al fatto che il loro stipendio non venga decurtato e spesso vanno a lavoro anche malati. non è diminuito il numero degli assenteisti, è aumentato il numero delle persone che hanno paura di esercitare il loro diritto di assentarsi in caso di malattia.
    un vero “fannullone” non si fa certo spaventare da un nano da giardino che ha dimostrato al parlamento europeo di essere più fannullone di tutti.

  31. ovviamente il mio precedente commento non era a difesa di nessuno delle parti in causa in questo post, solo che quando hai una mamma che fa l’insegnante di scuola materna certe cose le noti.
    noti che il suo turno dura 5 ore e lei rimane a scuola almeno 8 ore. noti che certe sere alle 6 arriva a casa talmente stanca da non riuscire neanche a cucinare. e qual è il ringraziamento? che se sta male e giustamente sta a casa le tolgono dei soldi?

  32. Finché non cambia la concezione di percepire la P.A. come un ammortizzatore sociale, e nel particolare la scuola come un parcheggio per ragazzi in attesa che diventano “braccia da lavoro”, dubito che Brunetta o altri possano fare molto.
    Quello che io definisco “effetto annuncio” del ministro Brunetta, ha ottenuto il suo naturale effetto. (Quando si grida : al lupo al lupo è normale che tutti si agitano).
    Ho l’impressione che si tratti dell’agitarsi delle foglie al vento, passata la bufera tutto si cheta.
    Le affermazioni del Ministro hanno prodotto effetti ancor prima che entrasse in vigore il decreto anti-fannulloni.
    A quanto pare, infatti, a maggio le assenze per malattia, nel comparto pubblico, hanno fatto registrare una contrazione del 9% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso; a giugno, invece, le assenze sono addirittura diminuite del 18%.
    Nonostante i dati, continuo ad essere pessimista.
    Non entro nel merito della riforma, ma ho dubbi sull’efficacia delle minacciate sanzioni o reati da contestare ad eventuali assenteisti. A mio avviso, tralasciando qualche sporadico caso, il problema maggiore risiede nell’abuso che si fa nell’esercitare i propri diritti.
    Assenza per malattia; la legge 104; le ferie; e tutti i vari permessi a vari titoli che tutti certo conosciamo, tutti sacrosanti diritti … da usare, non da abusare!
    aah già dimenticavo, il medico fiscale! Qui ammetto la mia ignoranza nel non aver ancora capito che è possibile fare diagnosi muniti di blocco, penna, e tre domande: come si chiama, come si sente, cosa sta prendendo; bhoo! misteri della P.A
    L’ udito non è granché, ma sento parlare molto di diritti e raramente di doveri.
    Quando le due voci troveranno lo stesso peso sui piatti della bilancia, e la giusta misura nelle coscienze, non avremo più bisogno dei vari Brunetta “e potrei diventare anche ottimista. :-)”

  33. E’ bene che il dibattito continui.
    Purtroppo le “gride” non risolvono nulla, passato l’effetto-annuncio (donde le riduzioni nelle percentuali di assenza più volte sottolineate dai Brunetta-Boys) tutto torna come prima.
    Nella nostra scuola non si sono registrate novità, dopo Brunetta, nelle percentuali di assenza dei docenti e del personale ATA di Noverasco. Il personale non docente di Rozzano (alludo qui solamente alle persone meno assidue) ha fatto registrare un calo delle assenze all’inizio dell’anno scolastico; dopo di che, visto che gli effetti sulle buste paga sono risibili, tutto è tornato come prima.
    A mio parere l’unica soluzione possibile è la perdita della titolarità del posto. Alla fine di ogni anno scolastico, il dirigente conferma o non conferma il dipendente, a sua discrezione.
    Simpatia o antipatie? Ma per piacere! Con la voglia di lavorare che c’è in giro oggi fra gli Italiani, chiunque ha un bravo e serio lavoratore se lo tiene stretto, anche se magari ha un brutto carattere!

  34. Mi chiamo nessuno mi definisco con questo nome perchè da come ho potuto constatare in tante occasioni per lei,i bidelli sono nessuno o peggio una palla al piede di cui farebbe volentieri a meno.posso capire la sua personale convinzione sui bidelli ma da questo ad ad arrivare a far scrivere sul corriere della sera tutte quelle falsità.tra le tante falsità lei ha scritto che a pasqua ha dovuto lavare i vetri da solo,le dico che quel giorno si è reso ridicolo insistendo nel volerci dimostrare che si potevano lavare le finestre esterne dall’interno dell’edificio stesso.Nonostante questo parecchi di noi sono saliti sui cornicioni,rischiando di cadere e rompersi l’osso del collo,per poterli pulire prendendo rimproveri dagli insegnanti i quali vedendoci in quella posizione pericolosa si sono spaventati.questo vale anche per il discorso del cortile.Non mi risulta che i bidelli si siano rifiutati di pulire lo stesso anzi al contrario lo fanno regolarmente quasi tutti i giorni sotto gli occhi di genitori,insegnanti e studenti che entrando e uscendo notano tutte cose che lei dal suo ufficio non vede.Il suo pensiero è che ogni luogo della scuola sia sempre sporco e che i bidelli non facciano altro che oziare,ma mi permetto di dire che in quanto a intelligenza,decoro e attaccamento al proprio lavoro i bidelli dell’istituto di rozzano non sono secondi a nessuno,rispetto anche ai colleghi di Noverasco da lei eloggiati.A perer mio lei dovrebbe essere come un allenatore pronto a tenere lo spogliatoio unito e in armonia senza mai creare spaccature come solitamente purtroppo fà.Ultima osservazione:lasci stare la battaglia che sta ingaggiando contro i fannulloni è una farsa,sa benissimo che nel nostro istituto non ci sono fannulloni……….tutt’altro.Le faccio in fine i miei complimenti per lo spot elettorale forse vincente ma certamnete infelice….prendersela con i nessuno è facile sapendo che nn c’è nessuno.

  35. Che dire? Un dirigente scolastico che ricorre alla tv per far pulire il cortile dai collaboratori scolastici, mi pare inadeguato, eccessivo. Lo dico da persona esterna all’istituto, lontana migliaia di chilometri e quindi estranea ai fatti e alla storia. così come lo sono la maggioranza degli utenti del tg5, e i lettori del corriere. La nostra categoria di lavoratori, subalterni, aveva davvero bisogno di un’ulteriore schiaffo mediatico? Il preside sa bene che non perderà i voti dei collaboratori scolastici: non sono contemplati affatto. Il ccnl prevede sanzioni disciplinari che vanno dal rimprovero verbale a quello scritto, alla sospensione, alla trattenuta sullo stipendio, al licenziamento nei casi più gravi. Da prima, molto prima, dell’ascesa in campo del ministro brunetta. Poi, da quel che ho potuto capire, durante le riprese televisive c’era solo e soltanto il preside. Un rsu, un delegato sindacale, per par condicio, non era disponibile? Gli intenti del Preside saranno stati anche degnissimi, ma, leggendo leggendo, il dubbio permane. saluti giuliazeta

  36. @ Nessuno
    Perdona la mia ignoranza e aiutami a capire.
    Credevo che il lavaggio dei vetri e la pulizia dei cortili fossero parte delle disposizioni di servizio che stabilisce i compiti assegnati a ciascun collaboratore, del quale ogni collaboratore ne ha ricevuto copia (cosa che succede tutti gli anni agli inizi di settembre) e che ciascun collaboratore firmandolo si impegna a rispettare.
    Ero convinto fosse una questione di dignità personale portare a compimento un impegno che si è precedentemente accettato.
    Vivevo nella certezza che fosse un “dovere” adoperarsi affinché tali compiti fossero svolti nel miglior modo possibile.
    Pensavo non ci fosse nulla di cui vantarsi e nulla di cui lagnarsi nell’aver svolto il proprio “dovere”.
    Aiutami a capire che voglio protestare anch’io!
    Se i cortili erano puliti, e non metto in dubbio quanto affermi, perché lamentarsi per un ordine inutile? Il cortile è pulito , si esce si fa un giro si prende una boccata d’aria e si rientra. a maggior ragione se la pulizia esterna è cosa quotidiana. perdonami ma non capisco il tuo livore.
    Se invece i cortili erano sporchi, non trovo la ragione per inveire contro chi lo fa notare; (e il non trovar ragione non sai quanto mi duole!)
    Escludendo naturalmente i presenti, come direbbe una persona di mia conoscenza, le virtù da te elencate e delle quali alcuni collaboratori sarebbero in possesso , non dubito che tu le abbia viste; non ti curare di coloro che non le vedono, sono orbi!
    Ora scusami ma ho un appuntamento con l’oculista!
    Aiutami a capire.

  37. NESSUNO
    Mi sono reso ridicolo facendo la dimostrazione del lavaggio vetri dall’interno e tenendo i piedi per terra? Poco male. Preferisco essere ridicolo perché lavoro, piuttosto che per altre ragioni. Io se fossi un collaboratore scolastico non costringerei il mio preside a “rendersi ridicolo”: eseguirei gli ordini di servizio, e basta. Anzi: li renderei del tutto superflui impegnandomi quotidianamente per svolgere al meglio il mio lavoro. Salire sui cornicioni è un grave errore, anzi: una mancanza sanzionabile, perché nessuno deve mettere a rischio la propria incolumità quando nessuno l’ha richiesto e quando non è né necessario né dovuto.
    Quanto allo “spogliatoio” ho sempre cercato di tenerlo insieme, ma sfido il miglior allenatore a riuscirci, se mezza squadra corre e l’altra metà sta ferma o cammina.
    Quanto alla mia presunta considerazione dei collaboratori scolastici come “palla al piede”, smentisco la supposizione perché è palesemente falsa.
    Ma vedo che si continua a tentare di spostare la questione dal suo punto di partenza incontestabile, che è rappresentato da un dato: 19 maggio 2009, turno del mattino, 70% di assenti, necessità di anticipare l’orario di chi ha il turno pomeridiano.

    GIULIAZETA
    Gentilmente, cerchi di cogliere meglio la materia del contendere. Io non ho bisogno di giornali e TV per far pulire. Mi sono rivolto ai media per denunciare un andazzo insostenibile.

    MOMO
    Sottoscrivo le sue osservazioni.
    Se c’è un preside pazzo che ordina di pulire dove c’è già pulito, basta far finta di scopare per farlo contento. Se insiste nelle sue pazzie, si chiama un bravo medico per farlo visitare.

  38. Momo avresti già dovuto capire da solo.Non sto parlando di pulizie,so perfettamente quali sono le mie mansioni e cerco sempre di svolgerle nel migliore dei modi.Appunto per questo mi sento indignato nel momento in cui mi viene dato del fannullone assenteista ,non solo vengo offeso come lavoratore ma soprattutto come uomo e sinceramente tu lasci capire che sono cose a cui non tieni in particolar modo.

  39. Il nostro Preside mi sorprende ogni giorno di più!
    Non credevo fosse vera la storia della dimostrazione del lavaggio vetri, ma solo un ingigantimento dei media.

    ah..se solo abitassi a Rozzano

  40. @ nessuno
    Momo sinceramente non si sente ne offeso ne indignato.
    Semplicemente momo cerca di ragionare; momo crede di avere una sua coscienza e tutti i giorni ,quando scende la sera si domanda: oggi ho fatto tutto ciò che potevo fare per guadagnarmi lo stipendio (misero) che mi danno? Se la risposta è sì, non c’è ne Presidi e ne Presidenti che possano offendermi o umiliarmi con le loro critiche, all’accusa di essere lavativo momo risponde con i fatti, continuando a lavorare.
    É con questa idea che momo puo affrontare il giorno dopo a testa alta anche a dispetto di chi possa dargli del “fannullone o del lavativo”.
    Dovresti fare lo stesso, visto che tu dai al lavoro le stesse cose e lo stesso impegno che da momo, di che ti devi vergognare ? non hai nulla di cui vergognarti e non hai motivo per sentirti umiliato.
    A parer mio, se qualcuno deve chinare la testa e recitare il mea culpa, non sei tu ne momo.
    E poi scusami, io ho evitato di buttarla in politica,(anche se in un primo momento il dubbio c’è stato)
    Ma come ti ho detto momo cerca di ragionare, il problema dell’assenteismo esiste è inutile che ce lo nascondiamo, come esiste il problema delle pulizie e il problema della collaborazione.
    In questo non ci trovo nulla di politico, se mai è una questione morale.
    La ferita purulenta va pulita subito; questo almeno è il parere di momo.
    Bisogna essere obiettivi, qui non si tratta di schierarsi pro o contro per partito preso, il problema esiste e va affrontato. Parole e chiacchiere lasciano il tempo che trovano.
    “Nil est dictu facilius“ lavorare è duro!

  41. Mi pare che Nessuno e Momo siano vicini a capirsi, e anche vicini a capire anche me. C’è una questione morale che va risolta, prendendo posizione con chiarezza e senza ipocrisie, perché tutti gli uomini (e le donne) di buona volontà traccino una chiara linea di demarcazione: e che non si guardino troppo in giro!
    Quelli che hanno detto, un po’ sbrigativamente, che mi sono svegliato solo adesso e per ragioni politiche, mentre negli anni precedenti tutto mi sarebbe andato bene, hanno strumentalmente omesso di ricordare tutte le volte che sono state ribaditi le disposizioni e gli ordini di servizio, tutte le volte che si sono fatte infruttuose riunioni di servizio, nel tentativo di arrivare al risultato attraverso il dialogo, il coinvolgimento e la persuasione.
    Per anni si è bussato a denari e si sono ricevute dai collaboratori scolastici (non tutti, è ovvio) risposte a bastoni.
    Lo so che bene che la mia denuncia si presta a molteplici obiezioni e discussioni, che io sono stato il primo a fare: ma non si poteva davvero più andare avanti così.
    Io sono a disposizione di tutti coloro che vogliono sinceramente ripartire su una base nuova, che vogliono collaborare: non con il preside, che non conta niente, ma con la comunità scolastica di cui tutti, con ruoli diversi ma tutti ugualmente importanti, facciamo parte.
    L’unica strada è questa e io sono sempre disponibile a percorrerla insieme.

  42. Gli uomini di buona volontà e il senso di comunità… Ritorno ora da una serata in cui Nando dalla Chiesa ha presentato,dialogando con Giovanni Bachelet, il suo libro appena pubblicato,
    E’ stato un incontro che ha riscaldato il cuore, ascoltare le storie di uomini che hanno servito questo nostro Paese, senza pensarci su, a caro prezzo, senza nessun tornaconto.
    Credo si debba ripartire da qui, come dice il Preside, che questo ‘sentimento’ della comunità scolastica e attaccamento all’istituzione scuola l’ha dimostrato più volte sul blog e nel quotidiano della vita scolastica, almeno a quanto ho potuto verificare in quest’anno di lavoro al “Calvino”.
    Partirei da questa piccola nostra realtà, dal cercare ognuno di noi di lavorare anche per gli altri, interpretando al meglio il proprio ruolo, lasciando da parte i rimandi giornalistici a Brunetta e alla sua lotta demagogica ai fannulloni. La parte politica di Brunetta dimostra quotidianamente di essere interessata unicamente ai propri interessi e tornaconti e non agli interessi generali.

  43. Questa storia sembra infinita: per la scuola si sentono bidelli/e che si vantano per essere andati/e in tv, altri invece che si sono sentiti/e diffamati/e ingiustamente davanti a milioni di spettatori. Ma perchè invece di emozionarsi o vergognarsi per essere comparsi davanti alle telecamere non si cerca di prevenire certe situazioni? Mi spiego. L’assenteismo è molto presente anche tra gli studenti. “Ragazzi domani interrogo!”: la classe improvvisamente si ammala e il giorno seguente si presentano 10 alunni su 25. L’esito? Nella gran parte dei casi un’interrogazione più difficile (magari anche a sorpresa) di fronte a una prof. leggermente arrabbiata. La professoressa deve arrivare a questo per ottenere i voti che le spettano in quanto è nostro dovere farci interrogare e fare le verifiche? Tornando al caso in questione: era il caso che il preside formulasse un’ingiunzione scritta per far si che i collaboratori svolgessero il proprio lavoro?
    Spero di essere stato abbastanza chiaro.

  44. Se “era il caso” vuol dire che “il proprio lavoro” non l’avevano fatto… Ma hai ragione “Touch90”: il mondo è pieno di gente che lavora, e che non ha bisogno di disposizioni che rammentino loro cosa devono fare: è proprio così che tutto dovrebbe funzionare.

  45. @Touch90
    Temo che touch90 abbia ragione, questa storia rischia di diventare infinita perciò momo crede sia tempo di zittirsi, con l’augurio che si trovi la soluzione per dar da mangiare al lupo senza sacrificare la pecora.
    touch90; perché ti meraviglia il fatto che soltanto 10 alunni su 25 si presentano all’interrogazione?
    In un contesto dove:genitori si presentano alle portinerie delle scuole per chiedere dei loro figli e non ricordano se il figlio (figlia) sia in seconda B oppure seconda C, e dopo che momo gira un quarto d’ora scopre che il suddetto/a alunno/a frequenta la 3 A. In un ambiente dove nelle aule si accetta che i ragazzi con le cuffiette nelle orecchie, l’Ipod a palla, Pharell Williams o T-Pain nella testa, seguono lezioni intere di professori i quali sembrano vivere in un mondo parallelo. Tu trovi ancora l’ingenuità di meravigliarti perché si presentano solo 10 alunni su 25?
    Questa è solo la punta dell’aisberg e forse è meglio non solleticarla prima che si trasformi in valanga.

    Touch90, momo (che è curioso come una scimmia), può farti una domanda?
    In uno scorcio così descritto, mi indichi dove sono i punti di riferimento dai quali(in questo caso) uno studente possa attingere la consapevolezza che farsi interrogare è un dovere?
    Alla domanda, se era il caso che il Preside formulasse un’ingiunzione scritta per far sì che i collaboratori svolgessero il proprio lavoro, voglio risponderti con parole non mie ma di Trilussa.
    Cito a braccio, spero che la memoria non mi inganni e la dedico a te ed alle parti in causa con la volontà di momo nel chiudere questa polemica sui collaboratori del Calvino.

    Volevo fa’ covà da la Gallina
    un ovo fresco d’Aquila imperiale.
    Se te viè bene, – dissi – pe’ Natale
    sarai trattata come una reggina.
    Nun è da tutti de covà un ucello
    nobbile e coraggioso come quello! –

    La Gallina rispose: – Fosse vero!
    Ma come fo se l’Aquila che sorte
    trova un cortile invece d’una Corte
    e un sottoscala invece d’un Impero?
    Se prima nun pulisci er Gallinaro,
    bonanotte Gesù ché l’ojo è caro!

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