Risposta a un anonimo studente

Ho ricevuto sulle e-mail de “Il Resto Del Calvino” una risposta anonima al mio articolo dell’ultimo numero “la politica della sicurezza”. Questo studente mi ha voluto far notare che alcune testate giornalistiche nazionali e alcuni blog riportano che Maroni avrebbe reso pubblico un documeto in cui si attesta che il governo avrebbe aumentato i fondi per la sicurezza rispetto agli anni precedenti. Uso il Blog per rispondere, perchè come ho detto, non c’erano nomi o indirizzi, e quindi credo sia il modo migliore per fargli giungere la mia risposta.

I dati che ho pubblicato riguardo la diminuzione di poliziotti e i tagli alle forze di polizia hanno come fonte la CGIL, che è chiaramente di parte, ma i numeri sono stati confermati da Tosi (sindaco leghista di Verona). Avrei volentieri visonato il documento di Maroni ma non mi pare che tu abbia lasciato alcun indicazione o alcun link. Considerando che gli aticoli a cui fai riferimento sono sicuramente cronologicamente posteriori alle mie fonti restano 2 possibilità:
– Maroni ha mentito o comunque mistificato i dati del documento. Mi auguro di no, ma in politica succede anche questo purtroppo
– Il governo si è reso conto che stava facendo qualcosa di assurdo e in controtendenza rispetto alle sue campagnie e ha varato nuovi piani di spesa.

Speriamo comunque vivamente nella seconda possibilità. Sarebbe infatti l’ennesima dimostrazione che l’informazione, sopratutto quella più scomoda, ha ripercussioni strettamente positive sulla democrazia e sulla vita dei cittadini. E’ per questo che anche noi, nel nostro piccolo cerchiamo, di farne quanta più possibile

Marco Milza

4 commenti su “Risposta a un anonimo studente”

  1. “campagne”, per favore, senza la “i”.
    A parte ogni pignoleria, ritengo che chi scrive articoli debba firmarsi con nome e cognome. Altrimenti, la responsabilità viene attribuita al direttore del giornale.
    Sulla sicurezza, credo che ci sia molto da dire.
    Infatti si tratta solo in parte di un fatto oggettivo e misurabile: per il resto (anzi, a mio avviso, per la maggior parte) si tratta di uno stato psicologico estremamente influenzabile, perché va la paura è una reazione istintiva del nostro sistema nervoso. Secondo le convenienze del momento, infatti,si può facilmente indurre nella gente una sensazione di mancanza di sicurezza quando non solo si dedica spazio informativo alla cronaca “nera”, ma si cerca anche di trasmettere alla gente, comunicando le notizie, la sensazione di trovarsi in una situazione di imminente pericolo.
    E’ assolutamente vero che si è affermata fra la gente una percezione di maggiore sicurezza rispetto a un anno fa: merito di alcuni provvedimenti d’immagine (l’utilizzo dell’esercito con compiti di ordine pubblico, nonostante sia quantitativamente poco rilevante), e merito anche di un’accorta gestione della comunicazione. Ho letto recentemente sul “Sole 24 Ore” (ne arrivano ogni giorno 3 copie, leggetelo!) che ai tempi del governo Prodi il tempo dedicato ai problemi della criminalità e dell’ordine pubblico era enormemente superiore a oggi. E paradossalmente si diffondeva una percezione di scarsa sicurezza, mentre l’incidenza dei reati diminuiva, allora come oggi. Berlusconi non solo ha praticamente tutta l’informazione nelle sue mani, ma è anche molto bravo ad usarla.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *