UN ANNO, UN PENSIERO

Il 13 gennaio 2008 si concludeva la vicenda terrena della nostra Maria Giovanna Gritti Morlacchi: dopo una lunga malattia e una lunga sofferenza, affrontate con un coraggio ed una forza d’animo che sono stati d’esempio per noi tutti. Quando mi trovo a pensare che una simile prova potrebbe capitare, da un momento all’altro, anche a me, riconosco con franchezza che non sarei capace di tanto. Certo, di fronte alle prove più dure una qualche forma di titanismo si risveglia in ciascuno di noi e, insieme all’inestinguibile istinto di sopravvivenza, ci aiuta a reagire e a tirare avanti, a cercare di spostare l’esito finale (che tutti ci accomuna) più lontano possibile. Ma lei è stata un caso eccezionale. Decisa, energica, temprata dalla consuetudine con gli appuntamenti agonistici e animata da grande amore e sollecitudine per i suoi figli, per lunghi mesi ha lottato senza paura fino a quando è riuscita a trovare dentro di sé una fiammella di energia. “Come fiamma più cresce più contesa / dal vento, ogni virtù che il cielo esalta / tanto più cresce quant’è più offesa”: questi versi di Michelangelo mi parvero un anno fa il migliore omaggio che le si potesse rendere. Li ripropongo ora; ora che la ferita si è trasformata in cicatrice. Ci consola (e se permettete aggiungo che per me è motivo di orgoglio) il fatto che abbia affidato Giuseppe e Pietro alle nostre cure. Sapeva che li avremmo presi a cuore. Con questo gesto di fiducia, da lassù, ci incoraggia ad andare avanti.

6 commenti su “UN ANNO, UN PENSIERO”

  1. La conoscevo al di fuori dell’ambito scolastico, per comune interesse a quegli obbiettivi agonistici che perseguiva con una tenacia unica e ammirevole.
    Con il passare del tempo ho capito che quella caparbietà che notavo nei nostri allenamenti, rappresentava la condotta che adottava in modo paradigmatico in ogni situazione.
    Nemmeno la malattia ha potuto scalfire quella forza di volontà che oggi rappresenta per me un modello da emulare. Grazie Giò-Giò per questo tuo grande insegnamento

  2. Non posso non aggiungere qualcosa alle parole del Preside. Veramente toccanti, i miei complimenti. Un post che mi ha fatto piangere tante tante lacrime. Io ero affezionata a Giò-Giò… La conoscevo di persona ed è stato un piacere immenso… Donne forti come lei non ce ne sono! La sua energia, la sua voglia di vivere e la sua forza di volontà per sconfiggere la sua malattia devono essere un modello per tutti noi. Spesso ci lamentiamo per un raffreddore o cose altrettanto banali… Lei non si è mai lamentata.
    Tutta questa neve mi rievoca nella mente un ricordo (tra i tanti) nitido nella mia memoria: la famosa nevicata del 2006. Io e mia mamma eravamo agitate per la macchina ricoperta di neve (XD) Giò-giò invece era alle prese con le varie direttive sul da farsi. Quel giorno era raggiante, fantastica.
    Giò-Giò non ti dimenticheremo mai.
    …Grazie di tutto!

  3. 🙁

    a pensare che io con lei facevo tante battute,
    una volta le avevo detto che era “antipatica”,
    scherzando ovviamente…la prof si era messa a ridere.

    non la dimenticheremo..

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *