Manifestazione promossa dall’Associazione Nazionale dei familiari vittime della mafia
Un grido di legalità
A Roma con un proposito concreto: Giustizia e sostegno a Luigi Apicella
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Si è tenuta ieri mattina in piazza Farnese a Roma una manifestazione indetta dall’Associazione Nazionale dei familiari delle vittime della mafia. I partecipanti si sono proposti di riaffermare principi di giustizia e sostenere Luigi Apicella. L’iniziativa cominciata alle 9:00, ha visto succedersi su un palco gli interventi di familiari di illustri vittime della criminalità organizzata, quali Emiliano Morrone, Salvatore Borsellino e Sonia Alfano. Ai loro interventi sono poi seguiti quelli di Antonio Di Pietro, Beppe Grillo, Marco Travaglio e Carlo Vulpio. I discorsi ,volti ad affermare il valore della legalità, si sono particolarmente concentrati sull’obbiettivo di recidere i frequenti appoggi per le mafie all’interno delle istituzioni. Il comico genovese ha fatto quindi riferimento alle leggi di iniziativa popolare da lui proposte per ottenere l’ineleggibilità di pregiudicati in parlamento e la reintroduzione del voto di preferenza. Un’indispensabile forma di controllo dei cittadini sui loro rappresentanti. Proposte attualmente affidate a una commissione parlamentare tenuta a discuterne nel mese di Marzo. I giornalisti Vulpio e Travaglio si sono concentrati invece sulla ricostruzione delle interferenze dei politici nei confronti del potere giudiziario, la cui assoluta autonomia dovrebbe essere garantita dalla nostra costituzione. I resoconti sono entrati così nel merito dei provvedimenti disciplinari indebitamente invocati da esponenti politici e assecondati dai vertici della magistratura. Decisioni che hanno determinato il licenziamento del procuratore Capo di Salerno Apicella e sanzionato i suoi sottoposti. I manifestanti hanno ribadito la sistematicità di queste estromissioni che si sono verificate ogni qual volta qualcuno si sia occupato dei latrocini perpetrati ai danni dei fondi pubblici nella provincia di Catanzaro. Vessazioni avvenute nei confronti di De Magistris e i suoi collaboratori per arrivare fino a Vulpio stesso. Il Coriere Della Sera gli avrebbe impedito di trattare la vicenda una colta chiarita ai lettori la regolarità della posizione di De Magistris.
sarà la manipolazione di un passaggio dell’intervento di Di Pietro a dare l’occasione per mettere in cattiva luce l’intera iniziativa. Nel suo discorso L’ex p.m. ha infatti accennato ai silenzi del capo dello stato su alcune leggi incostituzionali affermando che è stato “un arbitro il cui giudizio a volte appare poco da arbitro e poco da terzo”. Immediata la risposta del Quirinale, che senza esprimersi nel merito dei contenuti, definisce “pretestuose” le parole di Di Pietro e scatena critiche da parte di tutto il mondo politico. Disapprovazioni bipartisan che si presteranno a cancellare ogni concetto espresso durante la manifestazione.
Una manifestazione volta tutelare i fondamenti dello stato di diritto, ma stigmatizzata in quanto, con impietoso realismo ha delineato un pessimo ritratto della classe politica italiana.
Il 28 Gennaio dovevo preparare un articolo di giornale da presentare come compito. Mi sono documentato assistendo su you tube ai discorsi dei manifestanti e ho poi controllato che notizie fornisse l’ansa in merito. Ho cercato quindi di raccontare i fatti proponendone un’immagine quanto più completa e veritiera possibile.
L’indomani,senza alcuna sorpresa, ho notato che quanto riportato dai quotidiani il giorno seguente era molto parziale oltre che falso in alcuni passaggi. Per quanto possibile ho quindi cercato ancora una volta di condividere con voi un’informazione più decorosa pubblicando il mio compito.
Che vanitoso… ahahah! però bello anche se te l’ho già letto in classe!
Grazie per l’articolo, in effetti se avessi ascoltato il telegiornale e basta non avrei mai saputo cos’è successo realmente…proprio oggi, infatti, ho visto un servizio che parlava esclusivamente delle parole di Di Pietro.
…beh, anche io, se mi guardo il tg4 me le cerco XD
E’ bello scoprire che ci sono altri ragazzi che si interessano a queste cose, senza considerarle boiate come fanno molti…
“Danno addosso a Di Pietro accusandolo di essere passato con il rosso. Ma quelli che gli imputano l’infrazione sono gli stessi che vogliono abolire il codice della strada”.
Oliviero Beha, Omnibus, (La7) 31 gennaio 2009.