Angelino Alfano, come lui nessuno mai

Sottopongo all’attenzione del blog questo articolo di Travaglio del 10 Gennaio in quanto tutti i quotidiani della scorsa settimana hanno riportato in modo acritico le sconvolgenti dichiarazioni del ministro della giustizia Alfano. Le sue asserzioni presentate all’opinione pubblica come ordinarie e marginali si sono poi aggiunte all’omissione di una notizia dirompente che avrebbe ancor meglio chiarito l’inammissibilità delle posizioni che il ministro ha assunto
Ho sottolineato in grassetto il fatto in oggetto (disponibile alle agenzie di stampa da venerdì sera):

APPLAUSI, SIAM FASCISTI
Un lettore domanda: “Non è esagerato parlare di fascismo sul caso Salerno-Catanzaro?”. Penso di no. Neppure il fascismo osò intromettersi in indagini in corso e nell’autonomia dei magistrati come sta facendo il governo col consenso di Pd, Anm e Csm. Mussolini istituì il Tribunale Speciale per i reati politici, ma per quelli comuni non intaccò l’indipendenza togata. Quel che sta accadendo contro la Procura di Salerno non ha precedenti. Alfano vuole trasferire i pm Apicella, Nuzzi e Verasani per “assoluta spregiudicatezza”, “mancanza di equilibrio”, “atti abnormi nell’ottica di un’acritica difesa diDe Magistris e con l’intento di ricelebrare i processi a lui avocati”. Per la prima volta nella storia repubblicana, e pure monarchica, un ministro chiede di punire dei magistrati perché il contenuto delle loro indagini non gli garba. Presto trasferiranno i giudici perché le loro sentenze non piacciono al governo. Anziché insorgere contro questo abominio illegale e incostituzionale, l’Anm “prende atto con soddisfazione della tempestiva iniziativa del Csm e del Ministro della Giustizia”. Nel 2001, quando il Senato censurò un’ordinanza del Tribunale di Milano, l’Anm si dimise come nel 1924, quando si era sciolta dopo il delitto Matteotti e la svolta autoritaria. Ora, all’ennesima svolta autoritaria, nessuno protesta e l’Anm plaude “soddisfatta”. Poche ore dopo il Riesame di Salerno, unico tribunale abilitato a giudicare il merito del sequestro delle carte Why Not, lo conferma in toto. Ora si attende il trasferimento dei tre giudici del Riesame per aver osato dare ragione ai pm

Si profila una situazione che chiarisce agli scettici come sia possibile mettere in atto quanto descritto da Giovanni Sartori sul quotidiano la Stampa il 12 Giugno 2008:

Il nostro resta un assetto costituzionale in ordine, la carta della prima repubblica non è stata abolita. Perché non c’è bisogno di rifarla, la si può svuotare dall’interno(…) Si impacchetta la corte costituzionale, si paralizza la magistratura, si può lasciare tutto intatto il meccanismo di pesi e contrappesi. E di fatto impossessarsene, occuparne ogni spazio. Alla fine rimane un potere “transitivo” che traversa tutto il sistema politico e comanda da solo

Un commento su “Angelino Alfano, come lui nessuno mai”

  1. E il “bello” è che nessuno sembra scandalizzarsi della cosa.
    Possiamo stupircene?
    Io dico di no. A quanto pare nessuno si scandalizza più di niente.
    Io continuo a pensare che ormai di “Repubblica”, in Italia, ci sia ben boco.

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