un inceneritore nel Parco Sud

A Pieve Emanuele si è costituito nelle scorse settimane un Osservatorio Permanente sull’Ambiente (OPA), per stimolare la mobilitazione contro il rischio che nel Parco Agricolo Sud venga costruito un inceneritore. Partendo dalla convinzione che non è possibile delegare alle sole rappresentanze politiche e istituzionali la tutela della salute, dell’ambiente, del futuro, cercherà di rompere il monolitico favore dei media (fatte salve rarissime eccezioni) riguardo gli inceneritori, soluzione ottimale (garantisce redditi enormi) per chi li costruisce e gestisce, devastante per il territorio e la salute di chi ci abita. Le norme vigenti prevedono che sia la Provincia a predisporre il piano rifiuti e la Regione ad approvarlo. E’ stato bocciato 2 volte, a luglio 2007 perchè prevedeva di affrontare il previsto aumento della produzione di rifiuti con il miglioramento della raccolta differenziata, senza costruire nuovi inceneritori; e poi all’inizio di novembre 2008 perchè consentiva la costruzione di nuovi inceneritori ponendo come paletto l’esclusione del Parco Sud come possibile ubicazione. La Provincia è stata quindi commissariata e il presidente Penati, nominato commissario ad acta, ha licenziato il piano rifiuti togliendo il vincolo che preservava il Parco Sud. Salvo poi garantire ai sindaci di Rozzano, Locate, Opera e Pieve che convincerà Comune di Milano e Regione Lombardia a individuare una sede alternativa per la costruzione dell’inceneritore. Ma l’anno prossimo ci saranno le elezioni del Presidente della Provincia e dei Sindaci di Rozzano e Locate, quindi quella che sembra una tranquillizzante unità d’intenti (che certamente durerà per tutta la campagna elettorale) potrebbe disgregarsi fra qualche mese. Ragione per cui è indispensabile uscire dal confortevole meccanismo della delega, dalle contrapposizioni partitiche, e darsi da fare dal basso per informarsi, fare (contro)informazione, tenere alta l’attenzione. Sarebbe bello che l’argomento fosse discusso e approfondito anche sul vostro giornalino. Se volete, potete contattare il coordinatore dell’OPA a questo indirizzo : peppe.ambrosio@gmail.com.  Non è un over 50. Ieri, durante un volantinaggio al mercato di Pieve, è stato accusato di essere uno di quelli che da 30 anni blocca il progresso dell’Italia. E lui: guardi che mi ha scambiato per un altro, io ho 20 anni….  “Ad rivum eundem lupus et agnus venerant, siti compulsi…

57 commenti su “un inceneritore nel Parco Sud”

  1. Mah, dato che in altre parti del mondo lo fanno, non vedo perchè non possiamo attuarle qui. L’Italia, tra l’altro, è un paese relativamente piccolo…non credo che gli italiani siano cretini…
    Comunque sono perfettamente consapevole che la “merda” la respiriamo continuamente…proprio per questo, non sarebbe meglio non aumentare la concentrazione di schifezze che ci sono nell’aria?
    Se poi la salute per te è qualcosa su cui si può lasciar perdere…beh, per me no.

  2. “..se ognuno non vuole la risoluzione del problema, allora non si risolverà mai!”
    Quoto ANDY, è la stessa cosa che scrissi io.

  3. Automobili e inceneritori: sapete di cosa parlate?

    http://www.inceneritori.org/caldiroli.htm

    NESSUNO VUOLE LA RISOLUZIONE DEL PROBLEMA????
    DOVRESTE LEGGERE TUTTE LE INFORMAZIONI CHE POSTO… e ho postato :P.
    io non voglio quella non-soluzione.
    Un inceneritore è assolutamente antieconomico e dannoso alla salute per tanti e validi motivi:

    – Per bruciare 1a tonnellata di rifiuti serve più energia di quella prodotta dalla stessa tonnellata, il che basterebbe come motivazione per farli chiudere per sempre. Ma non è finita.
    – Usando il vuoto-a-rendere RISPARMIAMO 4 VOLTE l’energia ricavata dalla combustione
    – Per bruciare è necessario l’uso di altre sostanze aggiuntive, come gesso e (in alcuni impianti come quello di Sesto) acqua, che aumentano la massa iniziale dei rifiuti. In particolare, per una tonnellata di rifiuti da bruciare vengono prodotti 300 Kg di ceneri solide (DA SMALTIRE COMUNQUE IN DISCARICA!!!!), 30 Kg di ceneri volanti, 25 Kg di gesso, 650 Kg di acqua inquinata da metalli pesanti che deve essere depurata.
    – La combustione dei rifiuti produce nanoparticelle tossiche, e attualmente non esiste filtro al mondo capace di trattenerle per non farle diffondere in atmosfera. Queste particelle sono causa di cancro, malformazioni fetali, Parkinson, Alzheimer, infarto e ictus, il che è documentato da svariati lavori scientifici.
    Le particelle infatti, a causa delle loro ridottissime dimensioni, riescono ad entrare negli alveoli polmonari, e successivamente portate in circolo dal sangue nel giro di 60 secondi. Dopo circa un’ora raggiungono anche tutti gli altri organi. Si trovano anche nel cervello.

    Se pensiamo che la qualità e la varietà delle polveri dell’inceneritore è ben peggiore di quella delle macchine che tra l’altro (causa crisi petrolifera) passeranno entro pochi anni a metano o altri carburanti (personalmente punterei sull’energia elettrica, ma non voglio andare OT).

  4. Dipende da cosa parliamo.
    Provincia di Milano e Lombardia hanno delle tematiche comuni. Il discorso Italia è un altro (più complesso).
    A livello di Provincia Milano (viste le rese positive del riciclaggio che deve essere portato almeno 50%, viste le norme sulla diminuzione dei rifiuti e contando che non si fa l’umido in comuni molto grossi) bisognerebbe munirsi di impianti di compostaggio (poco costosi e affidabili) sufficienti a smaltire l’organico in modo da avere concimi, biogas (da usare o rivendere) e diminuire così il lavoro degli inceneritori.

    Secondo passo sarebbe quello di incentivare l’uso del vuoto a rendere, diffondere i raccoglitori CDR e obbligare tramite controlli più severi l’attuazione delle politiche di recupero negli uffici e nei luoghi pubblici (molti se ne strafregano anche negli enti pubblici e nei bar e ristoranti).
    esempio: bastrebbe obbligare gli uffici a acquistare certe quantità carta riciclata per creare il mercato.
    esempio2: alcuni comuni rimborsano ai cittadini o a interi condomini grosse cifre se questi portano una certa quantità di rifiuto differenziato.

    Per lo smantellamento degli impianti nocivi per la salute proporrei impianti di trattamento biomeccanico (Thor2 o Arrowbio il quale è già diffuso nel mondo) in modo da non avere bisogno di siti per rifiuti speciali e eliminare definitavemente le emissioni. Cosa interessante se l’impianto fosse pubblico (provincia, regione o comune) avremmo a disposizione enormi quantità di materiale recuperato da poter rivendere. Pensando alle cifre di immondizia prodotta e che i metalli recuperati valgono moltissimo credo che si possa creare ricchezza dall’ecologia (in Australia, Germania, USA, Israele, Spagna lo sanno di sicuro).

    PS: ti ringrazio di aver sollevato l’argomento automobile perchè era comunque una precisazione dovuta

    PPS: le ditte che lavorano i metalli per altre imprese si sono dovute munire di costosissimi impianti per la filtrazione delle polveri di metallo (causa morti sul lavoro e malattie legate alle suddette polveri). Queste polveri una volte raccolte nel filtro e poi rivendute hanno fruttato così tanti soldi alle suddette industrie che sono stati felici di avere speso quelle cifre iniziali…

  5. Marco Caldiroli di Medicina Democratica interviene ad un Convegno a Bovisio Masciago sul nuovo inceneritore di Desio

    http://www.youtube.com/watch?v=mO3WT75UUR0&eurl=http%3A%2F%2Fblog.libero.it%2FNoIncDesio%2F&feature=player_embedded

    Massimo Cerani, http://www.ambientebrescia.it, interviene ad un Convegno a Bovisio Masciago sul nuovo inceneritore
    di Desio, parlando di impiantistica alternativa agli inceneritori.

    http://www.youtube.com/watch?v=nIGWffHiaNc&eurl=http%3A%2F%2Fblog.libero.it%2FNoIncDesio%2F&feature=player_embedded

    Le impressioni delle persone intervenute

    http://www.youtube.com/watch?v=UJ0JC_0NFUI&eurl=http%3A%2F%2Fblog.libero.it%2FNoIncDesio%2F&feature=player_embedded

    Intervista alla oncologa P.Gentilini sugli effetti degli inceneritori. Torino 6 Ottobre 2007
    http://www.youtube.com/watch?gl=IT&hl=it&v=exYiYabLtEw

    Il Dr. Montanari parla di come si muore con i termovalorizzatori.
    Dal 1979 collabora con la moglie Antonietta Gatti in numerose ricerche sui biomateriali.
    Dal 2004 ha la direzione scientifica del laboratorio Nanodiagnostics di Modena in cui si svolgono ricerche e si offrono consulenze di altissimo livello sulle nanopatologie.
    Docente in diversi master nazionali ed internazionali, è autore di numerose pubblicazioni scientifiche.
    Da anni svolge un’intensa opera di divulgazione scientifica nel campo delle nanopatologie, soprattutto per quanto riguarda le fonti inquinanti da polveri ultrafini.
    http://www.youtube.com/watch?gl=IT&hl=it&v=iKRNIBaS-gM

    QUANDO LA DIFFERENZIATA E’DI QUALITA’ SI RECUPERA 85% DELLA MATERIA COME MINIMO !!! LA DIFFERENZA NON SI SOTTERRA NE’ SI BRUCIA…PARMA NON HA BISOGNO DELL’INCENERITORE, PARMA HA BISOGNO DI UN IMPIANTO COME QUELLO DI CARLA POLI
    http://www.youtube.com/watch?v=HCYjLdUotGI&eurl=http%3A%2F%2Fblog.libero.it%2FNoIncDesio%2F&feature=player_embedded

    Il Prof. Federico Valerio, chimico ambientale dll’Istituto Tumori di Genova, spiega perchè l’incenerimento è in assoluto la peggiore delle risposte al problema rifiuti, indicando delle alternative economicamente vantaggiose ed ecologicamente sostenibili.
    Filmato girato a Terni il 26 gennaio 2008.
    http://www.youtube.com/watch?v=cHqNSQLAvTo&eurl=http%3A%2F%2Fblog.libero.it%2FNoIncDesio%2F&feature=player_embedded

    L’esperto Maurizio Pallante spiega i vantaggi economici e ambientali della raccolta differenziata e gli svantaggi degli inceneritori
    http://www.youtube.com/watch?gl=IT&hl=it&v=I12FwO1XqsU

    Paul Connet è professore di chimica alla Università St. Lawrence di Canton nello stato di New York dove insegna chimica generale, chimica ambientale e tossicologia. Consulente in diversi paesi nochè uno tra i 19 esperti interpellati da Obama per il piano contro i tumori è impegnato in Italia per combattere la mania degli inceneritori

    conferenza
    http://video.libero.it/app/play?id=765cd63922461109d1bbfd80098c728a

    intervista

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