Mhn.. (incerto)

“Non entrare a scuola è una scelta dello studente, che quindi se ne assume la piena e diretta responsabilità; e di conseguenza, nell’esercizio della sua responsabilità educativa, la scuola non può in alcun modo considerare giustificate queste assenze, indipendentemente dal giudizio dei genitori e della loro eventuale richiesta scritta di giustificazione (per inciso, rammento che la scuola non è tenuta ad accettare le giustificazioni dei genitori: lo dice con chiarezza l’articolo 16 del Regio Decreto n. 653 del 1925); le assenze ingiustificate hanno notevole rilevanza per l’attribuzione del voto di condotta.”

Per chi non avesse capito di cosa si tratta (io la conosco a memoria, o comunque ne riconosco il tono), è una parte della circolare che il nostro preside ha scritto.

La mattina del 4 Ottobre il nostro amico Daniele ci ha letto ad alta voce il testo e, sebbene qualcuno abbia alzato la voce mandano a quel paese quelle parole, la reazione generale è stata quella del silenzio (ancora troppo assonnati per reagire forse?..)

Una volta arrivati a casa, la maschera del ribelle cade inevitabilmente giù e rileggendo la circolare non mi è rimasto chiaro il punto soprariportato. Va bene, non ho il diritto di manifestare e nemmeno di assentarmi in modo ingiustificato; ma la firma del genitore? Da sembra nostra arma illegittima, non possiamo nemmeno usare quella?
E se io il giorno della manifestazione fossi malato, non varrebbe? Come fa l’insegnante a capire che si tratta di un’assenza ingiustificata e non di una motivata(escludendo la sua ‘astuzia’)? Mha! Non riesco a capire, o almeno: ho capito ma mi sembra inverosimile come situazione.

~ Ad ogni modo le manifestazioni fanno parte della vita scolastica. Cambiare la scuola all’interno è possibile, ma presentarsi in massa in piazza Cairoli non può che non dare l’immagine di una protesta generale.
Mi stupisce più che altro che in una scuola come la nostra, dove la comunicazione fra studenti e genitori è ottima (ringrazio anche il blog per questo), si scriva una circolare simile. Se come sottotitolo avesse avuto ‘ Non assentatevi perchè vi facciamo tutti secchi’ non sarebbe stato inappropriato.

33 commenti su “Mhn.. (incerto)”

  1. non sempre la manifestazione fa parte della vita scolastica: io per esempio non ho mai partecipato a nessuna manifestazione, come ogni mio compagno/a di classe! non perchè fossimo fascisti, non perchè non volessimo, non perchè “minacciati” da delle circolari.
    semplicemente, non so per quale motivo, nessuno ci ha mai informati di queste manifestazioni…erano talmente importanti per gli studenti che noi venivamo a sapere della loro esistenza il giorno dopo che erano avvenute. forse sapevano qualcosa solo i membri di un fantomatico “collettivo” che non si è mai presentato ufficialmente in classe a noi studenti.
    forse allora non erano (e tuttora non sono) così importanti, queste manifestazioni.

    giustamente il preside scrive che chi fa assenza deve prendersene la respnsabilità, perchè un giorno, quando avrai un lavoro e farai sciopero, col c***o che ti pagano le ore che non lavori. e tu dovrai portare a casa il pane per tuo figlio.

    sarà pure brutto da leggere o da sentir dire, ma un preside può scrivere solamente quelle cose, perchè è un preside, non uno studente, e, se non scrivesse queste cose, il ministero l’avrebbe già licenziato.

    domanda provocatoria: andresti a una manifestazione la domenica mattina?

  2. Bravo Cirio!
    Hai risposto al posto mio, meglio di quanto io stesso avrei potuto fare. L’unica precisazione che voglio fare è questa: non ho timore del licenziamento, ma voglio semplicemente fare il mio lavoro, che coincide (o dovrebbe coincidere) con quello del padre che richiama il figlio alla sua responsabilità.
    Ho spiegato oggi a un gruppo di studenti che di manifestazioni ne ho fatte parecchie e ho mostrato loro la denuncia che ho subìto per aver occupato la mia scuola: ma queste esperienze (che non rinnego) non possono indurmi a venir meno dai miei doveri di oggi, che sono inevitabilmente diversi da quelli di allora.
    Mi riesce francamente difficile capire la pretesa (che viene avanzata anche nel post che stiamo commentando) di essere giustificati per un’assenza immotivata, esito della scelta di starsene fuori da scuola stando bene di salute, mentre le lezioni si stanno svolgendo regolarmente, con tutti i docenti in classe.
    Bisognerebbe riflettere un po’ più attentamente sullo spreco di risorse pubbliche che questi comportamenti producono. Se lo si facesse, si capirebbe anche meglio la posizione netta espressa dal preside: che comunque, proprio perché fa il suo mestiere, non si sottrae, né si sottrarrà, al dialogo e al confronto con gli studenti.

  3. Mi sono spiegato male. Non voglio essere giustificato per un’assenza immotivata, è che non capisco il significato di assenza ingiustificata. Il giorno dopo una manifestazione sarei ammesso alle lezioni senza una giustificazione scritta dai genitori? E se me la facessero non sarebbe comunque accettata?

  4. Ciao a tutti.
    Volevo dire che spesso comunque chi resta a casa i giorni di manifestazione non sa niente del perché è stata indetta!
    É vero che le manifestazioni fanno parte della vita di scuola come dici tu, ma se poi dei 500 studenti che quel giorno nn vanno a scuola, 400 lo fanno per giocare alla playstation…

  5. signor Preside, ho letto (come tutti gli studenti credo abbiano fatto) la sua lettera. Penso che SU ALCUNI PUNTI lei abbia perfettamente ragione, perchè non si può dire di andare ad una manifestestazione senza prima aver fatto assemblee, informasi sui motivi di uno sciopero ecc. Venerdì scorso c’erano ragazzi che non sono entrati dicendo: “andiamo a manifestare!!”, senza nemmeno sapere in cosa consistesse la riforma della Gelmini. In questo caso è sbagliato approfittare di un serio problema per perdere un giorno di scuola. PERO’ E’ ALTRETTANDO SBAGLIATO CONSIDERARE INGIUSTIFICATA UN ASSENZA A PERSONE CHE CREDONO A CIO’ PER CUI MANIFESTANO E SONO BEN INFORMATI SU OGNI MOTIVO. La scuola, come c’insegnate, oltre all’insegnamento della matematica dell’inglese del latino ecc. serve a formare gli studenti come cittadini e a permettergli di formarsi un’etica personale per distinguere ciò che è giusto da ciò che è sbagliato. QUINDI SONO FERMAMENTE CONVINTA CHE SIA NOSTRO DIRITO MANIFESTARE CONSAPEVOLMENTE ANCHE SE NON CI DEGRAGGONO 80 EURO DALLO STIPENDIO.

    Infine mi sembra estremamente scorretto, soprattutto con i tempi che corrono, citare un Regio Decreto del 1925 (ovvero un decreto deciso durante il fascismo).

    cordiali saluti

  6. Per cortesia, sorvegliamo l’ortografia e facciamo attenzione agli errori di battitura, prima di pubblicare post o commenti sul blog.
    Domande ad Annetta:
    1. Anche le norme dei nostri Codici Civile e Penale sono state promulgate durante il fascismo. Secondo te per questa sola ragione non dovremmo rispettarle?
    2. Secondo te il diritto di manifestare vale solo per la stagione autunnale e solo per le ore del mattino?
    3. Di fronte a una così decisa rivendicazione di consapevolezza, che importanza ha la giustificazione dell’assenza?
    4. Perché la scuola non deve prendere posizione contro lo spreco di risorse economiche pubbliche (e prelevate dalle tasche dei cittadini sotto forma di imposte e tasse) che i vostri scioperi provocano?
    5. Lo sapevi tu che gli scioperi studenteschi sono iniziati proprio negli anni immediatamente precedenti all’instaurazione del regime fascista?
    Dopo questo commento, pubblicherò un post con un’ampia citazione dalle memorie di Augusto Monti, insegnante di indiscussa fede democratica e antifascista, che fu insegnante di Giulio Einaudi, Massimo Mila, Cesare Pavese al Liceo D’Azeglio di Torino. Le sue parole sono infinitamente più autorevoli delle mie.

  7. vorrà dire che nei giorni di manifestazione molta gente sarà ammalata (mi riferisco alla giustificazione)
    credo che la manifestazione sia un diritto di ogni studente se egli è realmente impegnato nella lotta.Se invece l’occasione ,per rimostrare contro le decisioni prese da un governo(sempre meno democratico), diventa una scusa per tornare a casa allora quello si che è un male estremo e da debellare!
    allora concordo con il preside : a mali estremi/estremi rimedi ( anche se forse nn era questo il senso del post nè di giuso nè del preside)

    federico montanaro 4°F

    p.p.s. scusate se faccio un pò di spam: approfittate al massimo di ciò che la scuola vi offre getatevi nel TEATRO o nel coro siate egoisti fatelo per voi!

  8. Per ANNETTA,
    sai che il programma di filosofia, che studi o studieraì, (cioè la storia della filosofia) è stato elaborato da Giovanni Gentile, ministro della pubblica istruzione dal 1922 al 1924, in piena era fascista. Inoltre Gentile fu fascista fino alla sua morta nel 1944 a Firenze da parte di un gruppo di partigiano. Tutto questo per dire che il fascismo non ha realizzato solo cose negative e, se le leggi promulgate durante l’era fascista sono ancora in vigore, vuol dire che sono ancora attuabili.

    In merito alla questione della manifestazione, credo che non si possa giustificare una persona che non si reca a scuola se non per motivi di salute o di famiglia. Questo perchè per pochi, che vanno in manifestazione ci sono, almeno il doppio delle persone, che stanno a casa e guardano la playstation. Quindi se si vogliono fare manifestazioni, perchè non si fanno dopo l’orario scolastico, così che le persone possano andare in manifestazione senza il pericolo di qualche ripercussione scolastica.

  9. allora io vorrei citare l’ art 17 della costituzione italiana.

    “I cittadini hanno diritto di riunirsi pacificamente e senz’armi.

    Per le riunioni, anche in luogo aperto al pubblico, non è richiesto preavviso.”

    Preside, vorrei capire la differenza tra una manifestazione e una volgarissima bigiata.
    la scuola giorno dopo giorno vede assenze e ritardi strategici per saltare le interrogazion e\o verifiche.

    e sempre per rispondere a lei, preside, vorrei chiarire
    che il nostro unico modo per difenderci e tutelarci èquesto “manifestare” non avendo diritto di sciopero.

    quindi io mi appello a voi studenti e vi chiedo di venire in manifestazione e di non andare a casa.

    Joaquin R. Ponce De Leon

  10. Fate manifestazione al pomeriggio.
    Evitate di non andare a scuola e di creare disagi al preside, ai docenti e ai vostri genitori.

  11. ma dico io…preside..ma lei…nn ha un cazzo altro da fare??si preoccupi di quei professori incapaci che ha all’interno della scuola !…

    cazzo che vergogna che pur di accogliere studenti fra poco si dovranno allestire delle roulotte per metterci dentro le classi…eh sì perchè le medie fra un po non potranno più accoglierci tutti…pensate gente che fa lezione in ascensore…o in bidelleria..in segreteria…dentro il bar…ahahah..

    più che della quantità si preoccupi della qualità!

  12. Di solito chiedo agli studenti la stessa buona educazione che io riservo a loro. Sembra invece che al Signor BHA’ non lo si possa richiedere, visti i livelli di partenza. Se ha qualche reclamo da fare sui docenti, esca dall’anonimato e mi venga a trovare.

  13. zacca ascolta, per me era molto piu comodo entrare in classe oggi anzi che camiare inmezzo ad un tumulto di gente, se le manifestazioni fossero di pomeriggio io ci andrei anche piu voloniteri perche al mattino e veramente faticoso.

    poi i disagi noi li creiamo a chi li crea a noi e queste persone non sono ne il preside, ne i nostri genitori ne i docenti.

    quindi io vorrei chiederti gentilmente di abbandonare questo tuo tono agressivo gia che parecchie volte dici cose senza senso.

    chi va in manifestazione lo fa perche ci crede altrimenti sarebbero andati a casa che è molto piu comodo quindi per quanto riguarda me e chi conosco andremmo a manifestare pure tutti i pomeriggi e tutte le sere e tutte le domeniche se fosse neccessario per evitare che certi decreti fatti con lo sfintere anale saltassero fuori dal deretano di un qualche cretino che sta seduto su una poltrona a roma

    joaquin r. ponce de leon

  14. Il problema non sono le persone, che vanno a queste manifestazioni pacifiche (non tutte le volte), ma le persone, che rimangono a casa. Vorrei fare un esempio:
    oggi io sono andato a scuola, ma sono dovuto entrare alla la seconda ora. Mentre stavo raggiungendo la scuola nella sede distaccata di viale Liguria, sul tram nel quale stavo viaggiando, c’erano almeno 20 studenti che stavano tornando a casa perchè a scuola c’era manifestazione. Il colmo è stato che, arrivati a una fermata, è salita la madre di uno di questi e non ha detto niente quando il figlio si è giustificato, sul fatto che non fosse a scuola, dicendo che c’era manifestazione quindi non è entrato in classe.La madre non ha fatto una piega ed è questo atteggiamento dei genitori che non capisco. Se mi fossi giustificato così mi madre mi avrebbe portato a scuola subito.

    Ecco ciò che non mi piace: le persone che si approfittano di manifestazioni, che comunque si potrbbero fare il pomeriggio.

  15. Ho più o meno gli anni del preside. Io, lui e tanti altri coetanei con iniziative anche illegali abbiamo contribuito alla democratizzazione dell’istituzione scuola. Immagino i sanguinosi tumulti che sarebbero scoppiati o ,peggio, le sonore pernacchie che avrebbero ridicolizzato chi avesse ritenuto di fermarci ai sensi del regio decreto 653 del 1925. Ma el tiempo pasa y nos vamos poniendo viejos y l’amor non lo reflejo como ayer(Mercedes Sosa). Strano che di tante canzoni degli anni 70 mi venga in mente questa. Abbiamo ruoli diversi da allora, siamo educatori perchè padri e lei anche professionalmente. E’ sicuramente importante sottolineare la necessità dell’assunzione di responsabilità per i propri comportamenti. Lo si può fare anche rivendicando il diritto maturo di partecipare a manifestazioni o, ancor meglio, di organizzare autogestioni, palestra di crescita e conoscenza. Lei teme l’indottrinamento? Sta a noi educatori fare la nostra parte. Ho imparato a preferire la persona mentalmente autonoma dello schieramento opposto al mio a chi segue acriticamente direttive imposte dalla mia parte politica. Cerco di trasmetterlo ai miei figli. E insieme a combattere gli indifferenti, vera piaga magnificamente descritta da Gramsci. perchè non si può essere indifferenti alla guerra, al razzismo, al fascismo. Bisogna essere di parte. Mai come in questi tempi. Il debolissimo governo Prodi ha aperto la strada al berlusconismo come quello Facta al fascismo. Esagero? Lei stesso nel suo ultimo post dice che Berlusconi se ne fa un baffo delle manifestazioni di piazza. I fascisti dicevano ‘me ne frego’. Mussolini minacciava di fare di quest’aula sorda e grigia bivacco per i suoi manipoli, Berlusconi l’ha trasformata in succursale di mediaset, tanti sono i suoi dipendenti fatti eleggere in parlamento. Esagero? Restando in tema di scuola, il ritorno del maestro unico ‘perchè i ragazzi hanno bisogno di una figura autorevole’, il 5 in condotta che porta alla bocciatura “perchè ci vuole tolleranza zero contro il bullismo” (e i tanti Franti, i bulli, in strada) , il ripristino del grembiulino.. Ho letto che lei è stato relatore/presentatore alla mostra fotografica ‘ I bambini del Duce’. In questi giorni non le è mai venuto in mente ‘libro e moschetto, fascista perfetto?’ Questi sono i simboli di cui necessitano le dittature. Ma il vero disegno della nuova ideologia è che bisogna distruggere gli ultimi luoghi dove è possibile la formazione di un pensiero critico, la scuola e l’università. Sottraendo risorse, impoverendo la scuola pubblica, spingendo quanti possono dagli amici gestori delle scuole private, e impedendo a quanti non possono una crescita culturale e sociale. Sia meno severo con i suoi ragazzi, dopotutto che il re che passeggiava in mezzo alla folla adorante fosse nudo, lo ha gridato un bambino.

  16. Joaquin ha ragione. Per una cosa importante e che vogliamo cambiare manifesteremmo anche di domenica, di pomeriggio e di sera. Questa riforma riprende leggi che erano in vigore 50 anni fa. Come gli esami di riparazione. Torniamo indietro? Se non sono più in vigore significa che non andavano bene e qui il ministro Gelmini dovrebbe arrivarci da sola.

  17. MI scusi OVER 50,
    suppongo che le sue manifestazioni, siano quelle del ’78 e oltre. Io ho 18 anni, quindi non sono un testimone diretto di quei anni, posso solo parlare di quello che ho visto attraverso documentari e attraverso le parole di mio padre. Secondo lei era giusto spaccare mezza città e scontrarsi con la polizia per degli ideali, usando metodi che poi hanno portato alla sconfitta del movimento. perchè si andava contro lo Stato, in quel caso simboleggiato dalla polizia.
    Ma come ricorda Pier Paolo Pasolini, i veri proletari erano i poliziotti, che prendevano (e prendono) sassi e botte, da dei figli di papà viziati, che non hanno nulla da fare nella propria vita.
    Adesso non mi dia del fascista o altre cose, le assicuro che non lo sono, dico solo che protestare e manifestare (per me) non ha mai portato a niente

  18. gia di fatti la costituzione ce l ha portata un extraterrestre e mussolini è in vacanza alle bahamas.
    mi dispiace Storico in Classe ma qua hai sbagliato.
    le proteste e le manifestazioni servono.
    purtroppo delle volte devono essere anche armate ma ricordati che se oggi puoi scegliere di dire quello che vuoi, che se poui essere della religione che ti pare, che se puoi andare a votare e un altro sacco di diritti e grazie hai partigiani che hanno ucciso e che sono morti per assicurare hai loro figli un futuro sarebbe da incoscenti non sfruttare i nostri diritti ora che ce li abbiamo.

    Joaquin R. Ponce De Leon

  19. Scusa Ponce,
    1) hai visto l’anno che ho citato all’inizio, ’78 che vuol dire 1978, invece le battaglie partigiane vanno dall’ 8 settembre 1943 (armistizio italiano, per la cronaca) al 25 aprile 1945 (liberazione nazionale, sai è anche festa in Italia). Inoltre il signor. Mussolini muore il giorno 28 aprile 1945, si ritiena a Giuliano di Mezzagra, presso Dongo. Quindi i partigiani nel ’78 avevano già una certa età.

    2) La Costituzione italiana è entrata in vigore il 1 gennaio del 1948, che è prima del 1978

    3) Io ritengo che i partigiani siano i più grandi eroi della patria, i veri salvatori dei valori italiani. Io ammiro tantissimo sia il democristiano Alcide De Gasperi sia il comunista Palmiro TOgliatti.
    Ma penso che i partigiani no sarebbero stati d’accordo con la “protesta violenta di piazza”. Ti faccio solo un esempio. Poco dopo le elezioni del 1948, Togliatti fu colpito gravemente da un colpo di pistola sparato da un pazzo. Dopo questo fatto scoppiarono in Italia tumulti e violenze (molti avevano ancori i fucili della seconda guerra mondiale). Stava scoppiando una rivolta nazionale contro il regolare governo democristiano, quano Togliatti decise di intervenire e disse di finire con le rivolte di piazza e di accettare il legittimo governo.

    4) Coloro che sono andati in piazza nel 1978 non andavano contro un governo che era fascista, perchè il governo era democristiano, e quindi le rivolte erano solo contro degli giovani poliziotto, che facevano il loro lavoro.

    Ponche vorrei concludere con una frase di Gandhi: “Sono le azioni che contano. I nostri pensieri, pur quanto buoni possano essere, sono perle false fintanto che non vengano trasformati in azioni”.
    Egli senza picchiare nessuno ha reso indipendente una nazione. IMPARA

  20. ascolta nn ti incazzare forse nn ho fatto passare il messaggio come avrei voluto.

    iniziando dal fatto che io sono Ponce De Leon e non ponche che nn è nessuno.

    io mi sono attacatto alla tua frase “dico solo che protestare e manifestare (per me) non ha mai portato a niente”

    e dal momento che quelle dei partigiani erano proteste a tutti li effeti ecco perche gli ho citati.

    quindi come ho detto a zacca vedi di avandonare toni agressivi che non portano mai da nessuna parte

  21. Joaquin R. Ponce De Leon,
    potevi dire la stessa cosa senza usare questo tono. Io prima dell’articolo sopra, anche se le mie idee erano diverse, non ho offeso nessuno, neanche OVER 50.Parli di DEMOCRAZIA e LIBERTA’, ma esiste anche quellachiamata libertà di parola, che vuol dire non solo parlare (alle volte a caso) ma anche ascoltare e non giudicare. Quindi se vuoi la DEMOCRAZIA (anche io sono democratico) rispetta anche le idee altrui e non usare quel tono di beffa.

    Ho sbagliato le parole durante quel commento. Io non voglio dire che non bisogna protestare contro gli abusi, dico solo che la manifestazione è degenerata, perchè non si sente manifestazione in cui non ci siano scontri con polizia o atti di vandalismo. Quindi se bisogna, per protestare, andare in manifestazione e stare vicino a persone che non fanno altro che scappare e distruggere, io non ci sto.

    Inoltre il caso dei partigiani è il caso limite, non penso che adesso ci sia il bisogno di andare in montagna, come sottolineato dal fatto che adesso, tu ed io possiamo parlare liberamente, senza che ci venga qualcuno a sequestrare

  22. nn e mai bello sentirsi dire che cio che si fa e una perdita di tempo. se io in tono molto garbato di dicessi che andare a scuola e una perdita di tempo??? tu che mi rispondi??
    diffatti io nn intendevo offendere nessuno e se dal mio commento ti sei sentito offesso ti chiedo scusa.
    io rispetto le tue idee.
    ma nn le condivido.
    vorrei anche dire che la liberta di parola nn prevede il non essere giudicati per quel che si dice.
    io sono in dissaccordo con te. e lo dico appertamente. come ho gia detto mi dispiace che tu sia stato offeso dal mio comento nn era mia intenzione offendere nessuno.
    sta di fatto che io penso che le proteste e le manifestazioni sono servite, servono e serviranno

    Joaquin R. Ponce De Leon

  23. Secondo me la cosa che le manifestazioni finiscono sempre con risse tra manifestanti e poliziotti è sbagliata. L’anno scorso in piazza Duomo eravamo migliaia di studenti, l’abbiamo riempita, non si vedevano più nemmeno i cinesi con le ma non mi sembra che abbiamo distrutto qualcosa.

  24. Jo ma ce la fai?
    Quale aggressività?
    Ho solo detto una cosa ovvia: se metà della scuola non entra la mattina i disagi li create per primi al Preside e ai professori che si sono preparati la lezione da spiegare (mancanza di rispetto).
    Poi vuoi andare in manifestazione?
    Vacci.
    Ma non ti lamentare se poi chi è responsabile della tuaistruzione e dell’istituto che frequenti esprime la propria idea.
    Io non giudico te che vai a manifestare e sono sicuro che lo fai perchè ci credi, giudico quelli che se ne tornano a casa o che vanno a farsi un giro.
    Per loro dico andate al pomeriggio così vi renderete conto che solo chi ci crede davvero sosterrà la vostra protesta.
    E ti assicuro che non riempireste piazza del Duomo.
    Bella.

  25. Non so a cosa ti riferivi con quel “bella” comunque se tutti se ne fregano del proprio futuro o se ne sarebbero fregati adesso avremmo un Paese che sarebbe ancora di più in crisi. Per fortuna che ci sono persone come Joaquin che hanno ancora degli ideali, a cui credono fermamente e anche se non ci sarebbe piazza Duomo piena di gente lo farebbero comunque.

  26. Comunque anche io ho i miei ideali, però penso che le manifestazioni non siano il posto per manifestarli.
    Quindi non accusiamo coloro che ritengono non utili le manifestazioni di essere persone manipolate e senza ideali.

  27. storico effetivamente ai ragione anche tu, io non penso che tu sia una persona manipolata e senza ideali, per me chi non va a manifestare conta tanto quanto chi lo fa, a me seccano le persone che aproffittano delle manifestazioni per andare a casa a nn fare niente.

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