visto che l’unico aggettivo usato in questo blog per lo spettacolo di ieri sera è stato un pò macabro, ci tenevo a parlarne io.
ho lavorato per mesi insieme ai miei “colleghi” musicisti, agli attori, al regista per costruire quello che è stato definito dagli eventi del giorno prima un funerale. abbiamo ricostruito qualcosa che era veramente lontano dall’immaginazione di noi ragazzi cresciuti nell’era del benessere. e chi è stato adolescente in quegli anni a fine spettacolo mi ha fatto i complimenti guardandomi come se avessimo messo in scena qualcosa di straordinario, che forse era già stato rimosso da troppa gente.
ho visto dei ragazzini di diciott’anni dimostrare che noi giovani siamo capaci di fare qualcosa, oltre a fare filmati stupidi col telefonino e metterli su youtube. abbiamo fatto capire che forse il ricambio generazionale potrebbe non essere così grigio come pensano tutti.
è stata la mia prima esperienza di teatro a livello musicale. la mia abitudine a salire su un palco non mi ha impedito di sentire quel brivido nella schiena quando si sono accesi i fari, di rasentare la commozione per l’energia che ci abbiamo messo tutti nonostante il fatto che fossimo stanchi morti, di cantare come se quelle tra un verso e l’altro fossero le ultime boccate d’aria che mi restavano.
voglio veramente ringraziare tutte le persone con cui ho collaborato per la riuscita di questo spettacolo, perchè mi hanno regalato una seconda “verginità” scenica, mi hanno tirato in mezzo come se fossimo amici da un secolo e, soprattutto, mi hanno fatto sentire una crescita a livello personale.
Luca Cirio
ops, mentre scrivevo greta mi ha battuto sullo scatto 🙂
Ovviamente concordo al 100% 🙂
Pubblicazioni in contemporanea ahahah!
Ora, per favore, mi potreste spiegare qual’era il messaggio del vostro spettacolo?
Davvero io non l’ho capito, forse è colpa mia, quindi chiedo delucidazioni.
Non penso si possa parlare di un vero e proprio messaggio in questo spettacolo.
è una storia mescolata con la Storia: abbiamo voluto mostrarvi gli anni di piombo e come li vivevano più o meno i giovani, tra manifestazioni, picchetti, collettivi,amori, vacanze…
Per noi questo spettacolo è stato molto importante: a ottobre, quando abbiamo iniziato il laboratorio, sapevamo poco o niente di quegli anni, ma poi li abbiamo conosciuti un po’ meglio, a poco a poco.
Magari è stato utile per lo stesso motivo a qualche ragazzo del pubblico.
Come li vedeva un giovane comunista…
Forse un po’ troppo schierato.
Bah, per quanto mi hanno detto quelli che negli anni ’70 ci sono vissuti, in quel periodo si viveva di pane e politica. Pochi rimanevano neutrali o disinteressati alla politica come al giorno d’oggi.
Troppo schierato? Forse dovevamo per forza scegliere un lato piuttosto che un altro, i ragazzi di quegli anni lo facevano.
L’assenza di contraddittorio è spesso pericoloso però, anzi, lo definirei squallido.
Troppo facile descrivere un periodo della storia mettendo in cattiva luce qualcuno e in buona luce qualcun’altro in base alle proprie ideologie politiche.
Io penso che qusto sia sbagliato.
però motiva meglio, dimmi chi abbiamo messo in cattiva luce.
Gli assassini di Aldo Moro e Pasolini? I terroristi delle BR?
Quella tu la definiresti brava gente, da mettere in buona luce in uno spettacolo?
Non capisco 🙂
Dice Luca: “Ho visto dei ragazzini di diciott’anni dimostrare che noi giovani siamo capaci di fare qualcosa, oltre a fare filmati stupidi col telefonino e metterli su youtube. abbiamo fatto capire che forse il ricambio generazionale potrebbe non essere così grigio come pensano tutti”. Quest’ultimo pensiero non è mai stato mio, altrimenti farei un altro mestiere. Il futuro deve essere migliore del presente e quest’ultimo migliore del passato. Postulato troppo teleologico? Forse, ma le società umane non possono camminare in direzione diversa. Sul funerale: perdonatemi la libera associazione, ma mi è venuta pontanea (e attenzione:funerale è un sostantivo, non un aggettivo!). Lo spettacolo di ieri sera, ha conosciuto un vivissimo, indiscutibile successo di pubblico: per chi fa teatro è sicuramente la ricompensa migliore per gli sforzi compiuti. Tuttavia nel blog vi sono già commenti che contengono manifestazioni di perplessità da tener sicuramente in considerazione. Mi riservo di ripensarci e di aggiungere qualche altro commento, perché talune perplessità sono fondate. Al di là delle diverse opinioni, le ragazze e i ragazzi del gruppo meritano un abbraccio e grosso “grazie” per il vallore aggiunto che danno alla nostra scuola.
io non credo che comunque i fascisti meritino di essere messi in buona luce, come non va fatto con chiunque usi la violenza! per cui i vari Nap, br, neofascisti; nessuno merita di essere messo in buona luce!
ma se ne è parlato… ed è stato ben fatto!
è proprio questo il punto Vale.
è stata messa “in cattiva luce” la violenza in generale,anche quella dei gruppetti di ultrasinistra, non solo la violenza fascista. Se vi ricordate in una parte dello spettacolo si dice:
“e le BR? sono anche loro compagni che sbagliano?
è quello che continuiamo a ripetere, ma tu ci credi davvero?”
“NO. Non ci credo davvero”.
Troppo facile fare uno spettacolo palesemente comunista e metterci ogni tanto qualche critica alle BR per dire: “guarda che io comunque ho criticato l’estremismo”.
“metterci ogni tanto qualche critica alle BR”?
Mmm, vedo che l’hai seguito molto lo spettacolo 🙂
la critica alla violenza delle BR permeava tutto lo spettacolo…
No i commenti erano sporadici.
ale evidentemente non hai seguito proprio niente!
se devi criticare qualcosa tanto per aprir bocca (o per muovere le mani sulla tastiera) non è questo il modo nè l’argomento adatto.
O avresti preferito uno spettacolo sui neofascisti? vai a vedere uno spettacolo su piazza fontana se questo non ti va bene!
Beh, forse erano sporadici o assenti i commenti del tipo : “che schifo le BR”, “odiamo le BR” o robe simili.
Ma l’angoscia dei ragazzi della storia ad uscire di casa, la paura, la tristezza per quegli omicidi…
è una “condanna” (nemmeno tanto) velata.
E qui chiudo. Ciaoo 🙂
Eh vabè avrò capito male.
Fatto sta che non mi sembrava proprio il caso di proporre uno spettacolo così schierato in una scuola.
Se fosse stato schierato dalla parte opposta, credo che Vale saresti stato il primo a “muovere le mani sulla tastiera”.
per il preside: in effetti è un sostantivo, scusi l’imprecisione. non volevo essere polemico, la libera associazione ci stava ed era molto pertinente (io stesso l’ho pensato), però penso che avrebbe potuto aggiungere qualcosa sullo spettacolo, tutto qua, perchè penso che un commento del preside della scuola sia importante per i ragazzi. per la questione youtube forse c’è stata un’altra libera associazione con un fatto avvenuto a scuola qualche tempo fa, intendevo solo dire che nonostante tanti giovani siano scadenti, quei pochi che si salvano sono superlativi.
per zac: lo spettacolo era talmente schierato che i due protagonisti erano un cattolico e una attivista di sinistra che sono riusciti a volersi bene…
per greta e vale: avete centrato perfettamente il punto della questione
forse sì o forse no…
ma certo non avrei attaccato così uno spettacolo dove 20 ragazzi hanno messo in gioco il cuore…
Scusate ma mi sbaglio nel dire che era apertamente schierato?
La stessa Greta dice “Troppo schierato? Forse dovevamo per forza scegliere un lato piuttosto che un altro, i ragazzi di quegli anni lo facevano”.
E’ molto evidente quale lato sia stato scelto.
Scusa Vale ma cosa vuol dire?!
Sai meglio di me che una volta salito su quel palco ti esponi, e rischi critiche ance no?
Ma come fanno tutti, una volta sentite le critiche la tua risposta è: “vai a vedere uno spettacolo su piazza fontana se questo non ti va bene!”
schierarsi vuol dire lanciare messaggi politici…tu stesso zac hai dichiarato di non aver capito il messaggio dello spettacolo…sento puzza di contraddizione
No Luca scusa mi sono spiegato male.
Il fatto che fosse apertamente schierato lo pensavo già dall’inizio.
Il problema è che speravo ci fosse comunque un messaggio.
C’era vero, ma non è opportuno secondo me fare uno spettacolo così in una scuola, è una sorta di imposizione.
Te lo spiego: io non sarei mai andato a vedere uno spettacolo così, ma siccome era quello dei miei amici e compagni di scuola, ci vado, e non è giusto che mi venga propinato uno spettacolo schierato, soprattutto in questo periodo in Italia.
E’ vero che lo preparate da tanto, da molto prima che succedesse tutto quello che sta succedendo, ma questo non cambia il mio pensiero.
onestamente zac, non mi è sembrato così tanto schierato, forse perchè il mio pensiero è ancora più a sinistra.
però penso una cosa…uno spettacolo schierato come dici tu, lungo un’ora e mezza, proposto in una scuola e quindi a un pubblico di vari pensieri politici, non avrebbe riscosso l’ovazione che abbiamo ricevuto alla fine. a meno che il pubblico non sia già schierato di suo. non credi?
Ale, il punto è che stai parlando di aria fritta, scusa!
è vero, sali sul palco, metti il cuore, ma arrivano anche le critiche! Normalissimo, ma le critiche devono essere costruttive, non distruttive! Adesso dici anche che non volevi nemmeno vederlo!
Un po’ di informazione su cose che non conosciamo bene (sono io il primo a dirlo) non possono che far bene!
Ringrazia Greta e tutti gli altri, perché anche se in minima parte ora sai qualcosa in più! Ma non solo tu per carità! tutti quanti noi!
E poi come diceva il buon vecchio Anassagora, la conoscenza si genera dal contatto tra gli opposti!
A volte gli applausi non sono così sinceri.
Io, coerentemente a ciò che sto dicendo, non ho applaudito.
Non per cattiveria.
E se poi dobbiamo basarci sugli applausi Luca, anche a “uomini e donne” ci sono tante persone che fanno clap-clap.
Non ho detto che non vvolevo vederlo, ma da solo non sarei mai andato alla ricerca di uno spettaccolo del genere, se voglio informarmi lo faccio da me e sicuramente non lo faccio guardando uno spettacolo che indirettamente da un giudizio sulle vicende accadute.
Ora basta, vado a dormire.
hai frainteso il mio discorso sugli applausi…erano solo un esempio per farti capire che ho riscontrato nel pubblico una reazione calda e appassionata, mentre in genere di fronte a qualcosa di schierato il pubblico rimane un pò freddino. dico così perchè qualcosa di veramente schierato mi è capitato di farlo. ho usato gli applausi finali perchè a un “non addetto ai lavori” è difficile spiegare cosa è il contatto con il pubblico.
con questo non voglio darmi delle arie da professionista, ma credo che 5 anni passati a suonare in tantissimi posti con pubblico di vario genere mi abbiano insegnato qualcosa.
hai mai visto il film “romanzo criminale” o letto il libro? narra la storia della banda della magliana, dei criminali filo-fascisti. io sono comunista e lo reputo uno splendido film, fa un gran ritratto di quegli anni.
per quanto mi riguarda, penso che forse solo una scena dello spetacolo potrebbe essere stata veramente faziosa…ovvero quando discutono del divozio…e penso sia passata inosservata, perchè il divorzio ormai è diventato quasi un valore.
detto questo, ti do la buonanotte zac
Piccola rivelazione: nel mio “pezzo” sulle elezioni non si parlava dello spettacolo perché nel momento in cui scrivevo non c’era ancora stato. Dovevo finire il commento a casa, ma poi si è fatto tardi e ieri ho dovuto semplicemente volgere al passato le frasi di esordio.
Chiedo scusa dunque se ho dato l’impressione di svalutare o peggio ignorare il lavoro del gruppo di teatro, che invece ho sempre seguito e apprezzato, pur non condividendo tutte le scelte artistiche di Marco Pernich. Se lavorando a questa “pièce” teatrale avete tratto l’impressione che
negli anni ’70 si mangiasse “pane e politica”, vi sbagliate di grosso perché c’era allora altrettanto menefreghismo quanto ce n’è oggi. Spero che la discussione continui, lo spettacolo merita sicuramente un supplemento di riflessione, anche perché si pensa di portarlo in giro…
“c’era allora altrettanto menefreghismo quanto ce n’è oggi”
Sono poco più giovane del preside. Abbiamo vissuto lo stesso clima politico-culturale, almeno credo.
Devo essere stato molto fortunato: ho incontrato sempre una gran voglia di fare. Qualche volta, purtroppo, male indirizzata e pagata a caro prezzo.
caro preside, non metto in dubbio che lei sia a contatto costante con i ragazzi e che sappia di cosa parla, però onestamente parlando, dire che il menefreghismo si stato lo stesso mi sembra un pò una bestemmia…almeno, io ho parlato con tante persone della sua età che quegli anni li hanno vissuti in prima linea e mi hanno raccontato un sacco di aneddoti che ora manco possiamo sognarceli. certo, il menefreghismo esisteva anche allora, ma non era così diffuso e se non sbaglio nello spettacolo ne abbiamo pure parlato (il protagonista e i suoi amici che durante il picchetto se ne vanno al parco a giocare a pallone).
un esempio: l’autogestione…a quei tempi è stata un’impresa sudata e fatta con una certa coscienza, oggi sembra sia rivendicata come una cerimonia anarchica di debole contenuto. l’autogestione è nata per far capire ai professori che i giovani avevano bisogno di parlare di altre cose oltre all’algebra, non per riposarsi una settimana…se si fosse mantenuto lo stesso spirito di partecipazione di allora, oggi ogni settimana ci sarebbe un’ora di autogestione…un’ora a turno in cui il professore chiede ai ragazzi se vogliono parlare di un argomento che gli sta a cuore. questo è quello che io vorrei da una scuola e dagli studenti.
ma ho paura che sia un’utopia.
a me sinceramente è sembrato che lo spettacolo abbia duramente accusato le br…non sono stati solo sporadici interventi per fugare dubbi sulla presunta parzialità dello spettacolo…(almeno questo è quello che penso).
basti pensare all’ importanza data prima al sequestro,ma soprattutto all’ assassinio di Moro durante lo spettacolo…
Devo proprio decidermi a scrivere una mia testimonianza compiuta (ma ovviamente parziale: è il mio punto di vista) sugli anni ’70 su cui si fa molta agiografia e molto “reducismo”: secondo me del tutto a sproposito.
Credo che questo spettacolo sia semplicemente una testimonianza della realtà storica che si è vissuta negli anni di piombo. Come ogni testimonianza ha un punto di vista, credo sia normale.
Non credo ci sia tanto da fare polemiche, il teatro è arte. Noi non abbiamo fatto nient’altro che rappresentare un periodo in cui gli avvenimenti ci sembravano significativi, vicini ai nostri tempi e degni di riflessione.
Per quanto riguarda il menefreghismo, credo ci siano sempre stati i cosidetti “camaleonti” che si adeguano per comodità ad ogni maggioranza ci sia. Ma al tempo c’era certamente più impegno politico, più di ora, questo poco ma sicuro.