La situazione ecologica mondiale è drammatica. Le previsioni sono disastrose già per il prossimo futuro. Quello che vivranno i nostri giovani.
E l’inquinamento ci minaccia anche da vicino.
Gli scienziati atomici ritengono reale e prossimo il rischio della guerra atomica: hanno spostato le lancette dell’orologio dell’apocalisse a 5 minuti dalla mezzanotte.
C’è da aver paura.
«Che cosa ha fatto la tua generazione per lasciare alla mia un mondo migliore?»
Lo chiede mio figlio. Non è mai soddisfatto delle mie risposte. Posso dargli torto?
Comunque, so come rispondere: «Ci ho, ci abbiamo provato. E ci proviamo ancora».
Che cosa risponderanno i nostri studenti alla stessa domanda quando, speriamo (ma non è sicuro), saranno i loro figli a porla?
«Mah, si discuteva se sian meglio i Sepultura o Fabri Fibra»
«Beh, abbiamo trovato una posizione che nel Kamasutra non c’era»
«Ci siamo occupati di cinema d’azione…»
E sarà troppo tardi.
egregio paga, la mia idea è che nessuno lascia un mondo migliore a nessuno…ogni epoca lascia ai posteri il mondo che ha voglia di costruire…brutto o bello che sia…
in generale è scorretto generalizzare, però non le do tutti i torti…magari i ragazzi di oggi non sono tutti così, gran parte di noi non accetta questa etichetta. ma quello che si dà a vedere è questo.
e, dato che è statisticamente impossibile che nel giro di pochi anni possano nascere solamente bambini dal basso quoziente intellettivo, credo che un pò la colpa non sia dei ragazzi, ma dei genitori che li hanno cresciuti nella bambagia…
Il mondo che mi sono ritrovato io non era certo rose e fiori.
Questo non mi giustifica, però almeno non mi fa sentire una cacca come vorrebbe farci sentire lei.
Io non voglio farti sentire una cacca. Vorrei che tutti avessimo paura. Non quella che paralizza, ma quella che spinge a cercare risposte.
Sull’umanità intera gravano minacce spaventose e per l’autogestione non si trova niente di meglio delle solite perdite di tempo.
Lo vivo come un fallimento anche personale. Mi dicevo: «I miei studenti sapranno fare meglio dei licei del centro» ed ora ho l’impressione che si faccia ignobilmente peggio.
Svegliamoci, prima che sia troppo tardi.
salve professore sono assolutamente d’accordo con quello che dice lei riguardo la situazione del pianeta che ormai si sta aggravando di giorno in giorno. Concordo pienamente che noi ragazzi ci sentiamo molto distanti da questi problemi che in realtà sono imminenti e assolutamente da non sottovalutare…. e concordo anche sul fatto che siamo una generazione allo sbando ( anche se preferisco i sepultura…) comunque volevo farle una domanda che le assicuro non è una polemica ne un attacco di alcun tipo ma solo una domanda . ” la sua generazione cosa ha fatto in più rispetto a quello che ( non ) facciamo noi? ” mi auguro di ricevere presto una risposta
cordiali saluti,palla
Mmm.. Mi viene da domandare quello che possiamo fare noi nel nostro piccolo per migliorare la situazione.. A parte fare un migliore uso dell’elettricità.. Ma poi..? Inquinamento?…..
@Palla:
É sempre discutibile parlare di generazioni. Ma ci provo. La mia ha fatto un sacco di errori. Ci siamo lasciati illudere dalle utopie e siamo arrivati agli anni di piombo. Non tornerei indietro. Però una cosa buona l’avevamo: eravamo convinti che i problemi del mondo fossero problemi nostri, non dei politici addetti ai lavori. Molti adolescenti e giovani degli anni ’70 si sono impegnati in politica, nel sindacato, nelle associazioni (e ancora lo fanno) con l’ambizione di cambiare in meglio.
Abbiamo fatto pasticci? Ne abbiamo fatti tanti?
Però abbiamo provato a lasciare un segno positivo.
Oggi vedo prevalere la tendenza a farsi gli affari propri. C’è l’idea che in questo consista la libertà. Ma, come insegnava Aristotele, non si è cittadini se non si partecipa e chi non è cittadino è suddito.
Non sarebbe stato meglio spendere l’autogestione per capire meglio quali sono i nostri spazi di democrazia?
Non sarebbe stato meglio cercare di capire quali rapporti geopolitici mondiali rischiano di schiacciarci?
Non sarebbe meglio cercare di capire che cosa si può fare a Rozzano e dintorni per ridurre l’inquinamento e le minacce alla nostra salute?
No, si fa il gruppo musica per poter dire che Fabri Fibra fa schifo o che i Sepoltura sembrano dei cani che abbaiano.
Mi sembrano chiacchiere da ricchi. Lasciatele agli emuli del Giovin Signore delle scuole del centro. Qui ci sono anche i poveri.
ha ragione su molte cose come per esempio il fatto che le generazioni passate hanno cercato di cambiare le cose mentre noi no….. secondo me a noi manca un sogno quel sogno che ci permetterebbe di cambiare le cose comunque vedendo le persone per strada, a scuola mi sembra che non ci sia la voglia di cambiare il futuro di immaginare un futuro migliore per tutti.
Credo che abbia ragione in linea morale e teorica per quanti riguarda gli argomenti da trattare durante la cogestione sono sicuramente più nobili e importanti di quello di cui abbiamo intenzione discutere, per quanto mi riguarda potremmo fare delle discussioni su Kant e Hegel ma credo che non tutti ne andrebbero entusiasti. Non mi fraintenda sarebbe interessante oltre che utile parlare degli argomenti da lei citati ma due domande mi vengono subito in mente: ” quante persone hanno una propria idea da esporre su questi argomenti?” e poi ” a quante persone può interessare? ” se nella cogestione ci fossero 15 persone la cosa potrebbe avere anche un seguito positivo ma moltissimi ragazzi vi partecipano e quindi chi la organizza deve comunque pensare ad argomenti ” popolari “. Bene o male tutti ascoltano musica quindi tutti possono dire cosa provano quando ascoltano un determinato brano, le emozioni che prova e cosa significa per lui la musica. Sul fatto che non sia un argomento importante come l’ambiente e le sue problematiche non c’è dubbio ma sicuramente è in grado di coinvolgere un pò tutti….. credo che per questa autogestione andrà cosi forse dall’anno prossimo cambierà qualcosa…..
cordiali saluti,palla
A dire il vero ognuno potrebbe fare molto nel suo piccolo, peccato manchi la voglia d fare.
Ultimamente, per ragioni didattiche, mi sono dovuta documentare sui possibili modelli di vita sostenibili e ho trovato preziosi consigli che, se seguiti, potrebbero migliorare la situazione.
Tra questi, ho trovato diversi consigli utili per risparmiare luce e acqua, per uno smaltimento adeguato dei rifiuti, per una gestione appropriata di automobili e elettrodomestici…
Basta poco per migliorare la situazione.
…Vorrei lasciarmi andare ad una provocazione che, spero, andrà a buon fine: non è forse vero che i giovani che ieri hanno lottato, o “ci hanno almeno provato”, sono gli stessi adulti che oggi per primi preferiscono chiudere gli occhi verso gli avvenimenti che si susseguono inesorabili? Gli stessi che scoraggiano qualsiasi tentativo di emancipazione culturale dei propri figli con una risatina ed un centone da spendere nella prima uscita con gli amici?
Magnifiche le immagini, ma trovo l’argomentazione eccessivamente bistrattata ed anche, se mi permette, un po’ incosciente: i ragazzi impegnati socialmente, oggi, ci sono eccome… Il problema è che godono di minor risonanza rispetto a i loro “colleghi” che invece si adattano alle porcherie del sistema, anzichè di provare a cambiarle… Basti pensare alle isituzioni scolastiche: a raggiungere un buon voto non è il possessore del senso critico che studia ma che sa anche esprimere il suo dissenso di fronte agli argomenti trattati, ma lo studente che ricorda alla perfezione la paginetta del libro senza sbagliare neppure una virgola… Il primo esempio è un pericolo pubblico, il secondo una “mente brillante”…
Raggiunti gli obbiettivi, si deve dare modo ai nuovi arrivati di goderne nel modo giusto… Cosa che mi pare non accada…
Accetto le osservazioni di Aidi.
Il mio post voleva provocare una discussione sulle scelte per l’autogestione. Gli ho dato però un tono troppo generale ed ho creato una serie di equivoci.
Per la seconda settimana di giugno pubblicherò l’ottimo lavoro dei miei alunni sulle minacce che gravano sul pianeta e sui motivi di speranza che ancora ci sono.
Sono stati bravi.
Io, incontentabile, avrei voluto di più: avrei voluto dedicare a questo tema anche l’autogestione. Non è stato possibile, ma anche dei miei alunni posso dire “ci hanno provato” e spero che ci proveranno ancora.
Scusate.. ma credo realmente ke il problema dell inquinamento non possa essere risolto con cavolate varie.. pero con i piccoli gesti quotidiani possiamo dare al nostro pianeta un’ aspettaviva di vita maggiore..
Frequento uno scientifico biologico e il problema dell inquinamento è un problema affrontato quasi ogni giorno..
Ma guardiamo la realtà.. se volessimo smettere di inquinare non dovremmo essere nemmeno qui al pc.. spreco di energia, e quindi attraverso una catena di processi nel nostro piccolo stiamo già inquinando.. ma ki rinuncerebbe mai a stare al pc ke ai gg nostri è diventato quasi un bene indispensabile x comunicazione e studi? o ki rinuncerebbe mai all utilizzo dell automobile..
Dal boom economico in poi abbiamo dato vita ad una serie di eventi ke hanno trasformato la nostra società in una società di consumo.. e scusate se vi faccio ridere ma anke utilizzare la carta-igienica è una fonte di inquinamento e spreco..
E cmq non credo ke ai nostri figli parleremo di fabri fibra o di come abbiamo fatto l’amore l’ultima volta..
Il problema dell inquinamento è sentito da tutti..
E risponderemo semplicemente ke il mondo ha provato a riparare solo nel piccolo (- spreco di acqua ed energia elettrica) ma una società di consumo come la nostra nn ce l’ha fatta a fermarsi in tempo..