un semplice saluto

Non amo molto scrivere quello che penso sul blog della scuola, ma purtroppo oggi sento la necessità di farlo per una persona che mi ha segnato molto per il suo carattere forte, grintoso e la sua tenacia ineguagliabile. Ho avuto il piacere di averla come insegnate solo per un intero quadrimestre e per altri pochi giorni dello scorso anno, ma quello che mi ha insegnato non si limita solamente alla semplice nozione di matematica o fisica ma va ben oltre. Il suo era veramente un insegnamento di vita: la volontà di non arrendersi mai, di tener duro, di volercela fare ad ogni costo, di rialzarsi dopo una caduta e continuare a camminare. Chi meglio di lei poteva dirlo. Chi meglio di lei poteva dimostrarlo. E lo ha fatto. L’anno scorso, seppur malata, ha sempre cercato di venire a scuola nei suoi periodi in cui stava meglio, perché “si annoiava a casa”, perché amava il suo lavoro e ci credeva in quello che faceva. Amava stare con i suoi alunni, amanti e non amanti della matematica, dimostrandolo in molte occasioni.
Come dimenticare. La domanda che si fa ad ogni prof all’apertura di ogni anno scolastico. “Prof ci porta in gita?”. Davanti a questa domanda tutti i prof hanno fatto finta di non sentire o di glissarla in qualche modo, ma Lei no. Lei, seppur consapevole della sua malattia e delle cure che avrebbe dovuto affrontare, si è offerta, dimostrando ancora una volta la sua grinta. L’unica. L’unica che in teoria sarebbe stata giustificata da noi studenti per i problemi evidenti che aveva.
Lei, prof, l’unica che mi ha fatto amare veramente quella scienza incomprensibile che tutti chiamano matematica. Ma non sarà solo per questo che la ricorderò.
La stimo e La ringrazio per tutto.
Un saluto affettuoso, dovunque si trovi in questo momento.
Arrivederci, prof.

Michela Zinno

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