Guastafeste

Parte prima. Domenica scorsa a Rozzano, autorizzata dal Comune, si svolge la “Festa antica”. Nel pomeriggio caldo e luminoso centinaia di persone affollano il prato antistante la Cascina Grande per ammirare cavalieri e cavalli che mettono in scena una sorta di torneo medievale. All’improvviso l’inaspettato: dall’alto di un albero una ragazza, megafono alla bocca, denuncia l’utilizzo a scopo ludico degli animali e invita la gente a rifiutarsi di assistere a spettacoli che facciano uso di animali, come accade nei circhi. Attimi di stupore, poi il trambusto. Qualcuno dice “ha ragione”, altri gridano “smettila”; da un microfono c’è chi respinge le accuse di maltrattamento. Uno degli organizzatori sale sull’albero e taglia il filo di alimentazione del megafono, al che la ragazza sale ancora più in alto continuando a urlare con quanto fiato ha in gola la sua requisitoria animalista. Arrivano i vigili, l’ambulanza e infine i pompieri con la lunga scala. Tranquillamente la ragazza scende e, tra il clamore della folla, sale sulla macchina della polizia locale per essere trasferita al Comando. Grazie all’intervento del sindaco D’Avolio non ci saranno conseguenze penali a carico della ragazza.

Parte seconda. “Sono vietate su tutto il territorio comunale le seguenti attività:
1) qualsiasi forma di spettacolo, mostra, fiera, manifestazione od intrattenimento pubblico o privato effettuato a scopo di lucro e/o dimostrativo, che contempli, in maniera totale o parziale, l’utilizzo di animali, sia appartenenti a specie domestiche che selvatiche…(omissis)”. Sapete dove sta scritto? Nell’articolo 17 del “Regolamento comunale per la tutela ed il benessere degli animali” approvato dal Consiglio Comunale di Rozzano il 13 marzo 2006!

Parte terza. Il padre della ragazza dell’albero ringrazia il Sindaco per la sua benevola intercessione. Ma come cittadino di Rozzano non può fare a meno di chiedere al suo Sindaco: non è contraddittorio vietare e contemporaneamente autorizzare una determinata cosa? Quella manifestazione equestre a Rozzano non doveva svolgersi e quella ragazza ha fatto bene a protestare: era lei dalla parte della ragione, non solo etica ma anche giuridica, e gli organizzatori dalla parte del torto. E si domanda, quel cittadino, dove fosse l’Assessore alle “Politiche per i diritti degli animali” Stefano Apuzzo che, senza salire sugli alberi, avrebbe dovuto semplicemente vigilare sull’applicazione di un regolamento da lui voluto e votato.
Infine, ditemi un po’, al posto di quel padre cosa direste a vostra figlia?

5 commenti su “Guastafeste”

  1. Io nn ho partecipato alla festa ma secondo me la ragazza ha esagerato perchè non si trattava di violenza verso i cavalli o una qualunque forma di costrizione o sfruttamento come avviene nei circhi. (io sono andata solo una volta in un circo dove venivano “usati” degli animali per divertire il pubblico, dove venivano addirittura frustati per eseguire giochi stupidi e da quel giorno non ci sono mai più tornata). Gli animali sono esseri liberi come noi..a chi piacerebbe essere schiavizzato come nell’antichità solo per il divertimento di altri? questo mi ricorda i gladiatori (e le tigri) che venivano condannati a morte solo x divertire il pubblico…cosa che non mi è mai piaciuta. comunque trovo che l’uso dei cavalli alla festa antica non sia stato “dannoso” nei confronti degli animali (da quanto ho letto nel suo testo) quindi la ragazza poteva evitare tutto il trambusto che ha causato, occupando ambulanza e vigili del fuoco che avrebbero potuto avere qualcosa e/o qualcuno di più importante da soccorrere. lei cosa ne pensa invece?

    Una sua alunna di 3A.

  2. Se fossi in quel padre le direi che ha seguito le sue scelte con coraggio e coerenza senza pensare a possibili conseguenze e che dunque ha fatto la cosa giusta! Non importa se le proprie idee siano condivise o meno, l’importante è essere convinti che queste siano giuste e lottare sempre per queste! Solo così si può essere in pace con sè stessi e sapere di aver agito moralmente con tutte le forze! Questa ragazza si è comportata in questo modo e a lei va tutta la mia stima, nonostante io non sia del tutto convinto di essere daccordo con le sue idee! Quindi se fossi quel padre sarei fiero di aver cresciuto una persona simile, perchè se tutti i padri crescessero i figli in questo modo, credo che il mondo sarebbe migliore!

  3. Anzitutto vorrei precisare che nel fare quello che ho fatto domenica non mi sono appellata al Regolamento votato dal Consiglio Comunale di Rozzano, ma semplicemente al buon senso e alla moralità degli spettatori. Devo anche dire che non mi sono sentita eccessivamente amareggiata dai numerosi e superficiali insulti che ho sentito rivolgere nei miei confronti da parte degli organizzatori, nei quali ho piuttosto trovato ulteriore conferma a quanto stavo dicendo perché evidenti sintomi di irritazione di fronte alla veridicità delle mie parole e dell’incapacità di contraddirmi col semplice ragionamento. E neanche mi hanno amareggiato eccessivamente gli insulti e l’indifferenza del pubblico (è una cosa alla quale, purtroppo, mi sono dovuta abituare). Sono invece rimasta piacevolmente colpita dagli sguardi solidali (pochi, ma ci sono stati, e io li ho visti) vòlti all’insù e da quelle poche persone che mi hanno applaudita e difesa dicendosi d’accordo con me. Se tutto questo è servito a far riflettere anche una sola persona,allora è stato tutt’altro che inutile.
    Volevo poi rispondere a Morettina, convinta che io abbia esagerato in quanto gli animali in questione subirebbero, secondo lei, trattamenti diversi e meno efferati rispetto a quelli adottati dai circhi. Prima di tutto la vera questione non è tanto il trattamento che effettivamente gli animali subiscono, ma piuttosto l’idea che ne sta alla base, cioè di poter “utlizzare qualcuno” ad uso, consumo e divertimento di qualcun’ altro. In poche parola la reificazione della vita, l’arroganza insita nell’uomo di considerarsi superiore a qualsiasi altro essere vivente e la conseguente convinzione di poterne fare ciò che vuole (più o meno la stessa arroganza che ha portato i tedeschi a sentirsi superiori agli ebrei, i bianchi ai neri, i padroni agli schiavi, i cittadini europei agli extra-comunitari…non trovi?).
    Per quanto riguarda le condizioni degli animali, comunque, ti assicuro che i metodi utilizzati da questi individui non differiscono poi così tanto da quelli utilizzati nei circhi, a cominciare dal marchio a fuoco impresso sulle cosce degli animali, fino al frustino, che anche loro utilizzano; per non parlare del peso che sono costretti a portare sulla schiena, delle speronate nel ventre o del morso di ferro nelle loro bocche che serve a direzionarli. Come? Col dolore provocato da ogni tirata di redini, che li costringe a girare la testa, seguita poi dal resto del corpo. Del resto come altro sarebbe possibile addestrare degli animali a compiere, a comando, movimenti così estranei alla loro natura come quelli cui ho assistito domenica? Ciao!
    Una pulce

  4. come avevo già scritto, io non ero presente quel giorno alla festa quindi non ho potuto vedere gli animali e quello che hai fatto tu, ma se era come hai scritto allora ti do ragione. magari potevi evitare di salire sull’albero ma almeno così ti hanno ascoltata… anche io sono contro lo sfruttamento degli animali e se magari salire su un albero, come hai fatto tu in questo caso, potesse servire davvero a cambiare qualcosa lo farei anche io. ciao =)

  5. fossi stato il padre di quella ragazza non avrei avuto motivo di arrabbiarmi con lei, anzi, l’avrei incoraggiata ulteriormente…
    sarà per la mia indole rivoluzionaria o chissà per cos’altro, ma non vedo perché non dovrei incoraggiarla a perseguire la via della legalità! 😉

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